Condomini, novità in arrivo sulla riforma

Sono in arrivo grosse novità novità per quanto riguarda i condomini italiani. Ben 31 nuovi articoli sono stati approvati dalla Commissione Giustizia del Senato. Si tratta di testi che di fatto sono destinati alla riforma della disciplina dei regolamenti di condominio. L’attuale norma di riferimento risale al  lontano 1942 e quindi rivederla era necessario.

Ecco le novità previste dalla nuova legge:

Animali domestici: tutti gli animali da compagnia non saranno più vietati dallo statuto condominiale.

Riscaldamento: ogni condomino potrà decidere di staccarsi dal riscaldamento centralizzato senza alcuna autorizzazione da parte dell’assemblea condominiale. Ciò non toglie che ogni condomino dovrà comunque continuare a pagare la manutenzione straordinaria dell’impianto condominiale.

Destinazione d’uso locali comuni: Servirà un parere favorevole dei quattro quinti dei condomini prima di scegliere il cambio di destinazione d’uso.

Amministrazione dei condomini: L’amministratore del condominio dovrà godere di alcuni requisiti obbligatori quali il godimento dei diritti civili. Dovrà però avere un titolo di studio e l’assicurazione professionale. Occorrerà effettuare un corso di formazione per essere amministratore di condominio e presentare una polizza assicurativa che comunque verrà pagata dai condomini.

Barriere architettoniche: Basterà la presenza in assemblea dei condomini che rappresentano un terzo dei millesimi complessivi per il voto a maggioranza atto a decidere sull’eliminazione delle barriere architettoniche.

L’assemblea potrà scegliere di creare un sito web del condominio con ingressi riservati e dopo vengono messi tutti gli atti amministrativi.

La riforma è dunque molto importante ed è un avvenimento storico, dal momento che non si toccava la legge dal 1942.

 

Provincie, tagli ancora in alto mare

Sono trascorsi venti giorni da quando il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge che abroga trentacinque province su 86.  Da quel giorno è di fatto partito il  count down di due mesi, previsti per la conversione in legge del decreto.

Tuttavia, ci sono alcuni ostacoli lungo il percorso. Occorre infatti tenere in considerazione la lunga pausa delle feste di fine anno, e dunque la conversione dovrà essere effettuata prima del periodo natalizio.

Se così non dovesse essere si rischia la scadenza del decreto e, all’atto pratico, non verrà tagliata neanche una provincia.

Le operazioni stentano a decollare e tutto procede a rilento. Attualmente non si è verificato alcun primo passo e tutto rimane in alto mare. Nello specifico il decreto è  congelato in commissione Affari costituzionali, al Senato. Nella giornata di ieri è stato procrastinato per l’ennesima volta. Si tratta di una decisione presa successivamente alla dura battaglia consumatasi durante l’incontro tra il Ministro della Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi, e i capigruppo dei partiti.

C’è da sottilineare che, ad esempio, la Lega è da sempre contraria ai tagli e in particolar modo allo scioglimento delle giunte prima dei termini previsti dalla scadenza naturale del mandato. Sul fronte opposto, il Pd ha richiesto alcune modifiche ma non ha mai mantenuto una posizione forte tra gli oppositori al decreto. Il più agguerriti? I politici del Popolo delle Libertà, i quali nella persona del vice capogruppo Oreste Tofani, hanno presentato una pregiudiziale di costituzionalità.

Capitali italiani in Svizzera: accordo quasi raggiunto

 Tutti gli italiani che hanno dei conti aperti in Svizzera, fra poco meno di un mese, si troveranno a dover affrontare garanzie di segreto bancario fortemente ridotte rispetto a quelle da sempre garantite dalle banche elvetiche. Il Ministro Grilli sta lavorando ad un accordo con la Svizzera per portare alla luce i capitali italiani depositati nelle banche svizzere e trasformarli in capitale fiscalizzato.

Un accordo che altri paesi europei hanno già stretto da tempo: i cittadini di Germania, Gran Bretagna e Austria vedono tassati i loro capitali già da tempo e le entrate fiscali sono versate dalla banche svizzere alle relative autorità fiscali di ogni paese.

E’ quello che accadrà presto anche in Italia, con modalità simili sulle quali i rispettivi governi stanno ancora lavorando: le delegazioni dei due paesi si incontrano settimanalmente, ma ci sono ancora dei punti che devono essere risolti.

Il ministro dell’Economia Grilli, al suo arrivo alla riunione dell’Eurogruppo per la Grecia, ha commentato:

Stiamo lavorando, abbiamo già fatto diversi incontri a livello tecnico e la prossima settimana ci sarà uno steering committee. Lavoriamo con grande lena, ma ci sono ancora problemi sul tavolo, in termini di trasparenza, riciclaggio e scambio di informazioni. L’auspicio è comunque che si raggiunga un accordo ovviamente non polemico, ma deve essere fatto con tutti gli ingredienti che per noi sono indispensabili.

Bilancio sociale dell’Inps: in Italia la situazione continua a peggiore

 La situazione sociale italiana è sull’orlo del collasso. A rivelarlo il bilancio sociale dell’Inps che più della metà dei pensionati percepisce una pensione al di sotto dei mille euro al mese (circa 7,2 milioni di persone).

Il 17% dei pensionati deve riuscire a vivere con una pensione che non arriva a toccare i 500 euro al mese, il 35% può contare su una somma compresa tra i 500 e i 1000 euro, il 24% tra i 1000 e i 1500 e solo il 2’9% ha reddito pensionistico che arriva a superare i 3000 euro mensili.

Ma non sono solo i pensionati a risentire di tagli e manovre. Anche i giovani under 30 sono una categoria che non ha grandi prospettive per il futuro, con una perdita dell’11,3% degli occupati nel settore privato tra il 2009 e il 2011. I giovani al di sotto dei 30 anni devono poi fare i conti anche con il crollo dei contratti di apprendistato: nel biennio 2009-2011 si è registrato un crollo del -14,6% per questa tipologia di contratto.

Anche l’occupazione delle donne ha subito dei profondi cambiamenti: le donne italiane tornano a fare le colf e si uniscono alla lunga fila di immigrati che da anni, ormai, erano molto presenti nel settore. Nel 2008 le domestiche e badanti di nazionalità italiana erano 119.936, fino ad arrivare a 134.037 nel 2009, 137.806 nel 2010 e 143.207 nel 2011 (23.000 in più in tre anni, circa il 20%).

Come funziona il redditometro

È on-line il Redditest. Di cosa si tratta? Il Redditest è un software grazie al quale ogni contribuente può controllare il proprio livello di spesa sulla base delle entrate. La sua utilità consiste nel far sapere in anticipo ai contribuenti se sono a rischio di controlli effettuabili dall’Agenzia delle Entrate.

Il Redditest è uno strumento sviluppato proprio dall’Agenzia delle Entrate, ente pubblico diretto da Attilio Befera. È gratuito ed è disponibile sul sito internet dell’agenzia.

PERCHE’ IL REDDITOMETRO?

È noto che 4,3 milioni di nuclei italiani (circa una famiglia su cinque) sostiene spese reputate incoerenti. In molti di questi casi, circa un milione, la dichiarazione dei redditi è sospetta. Vengono dichiarati redditi vicini allo zero ma vengono sostenute grossissisime spese. Questi risultati emergono da una simulazione nazionale effettuata dall’Agenzia delle Entrate e illustrata dal suo gestore: Attilio Befera.

Dalla simulazione si evince che tra le diverse categorie di reddito il tasso di irregolarità e più nel settore impresa e nel reddito da lavoro autonomo.

Così, Befera ha deciso di dare vita a uno strumento atto ad indagare le ragioni di questa contraddittorietà insista nelle contraddizioni. Il redditometro, appunto. Che è già pronto:

«È già pronto, e siamo in fase di approvazione del relativo decreto ministeriale e quindi sicuramente a gennaio sarà utilizzabile. Si tratta di uno strumento per stanare l’evasione ma che sarà utilizzato con la massima prudenza e soltanto per differenze eclatantitra le spese e i redditi dichiarati».

DOVE TROVARE IL REDDITOMETRO?

Il Redditest è stato messo a disposizione degli utenti, che possono scaricarlo gratuitamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate. Il programma permette di misurare la compatibilità tra le spese effettuate e il proprio reddito familiare.

COME FUNZIONA?

In altre parole il Redditest è un’autodiagnosi che coglie le principali caratteristiche che incidono sul tenore di vita e aiuta le famiglie a controllare la coerenza della propria dichiarazione prima che possa scattare un eventuale accertamento

COMPILAZIONE ANONIMA DEI CAMPI

Una curiosità: misurare il proprio reddito è possibile compilando i vari campi. La compilazioni sono anonime e i propri dati non saranno trattati e utilizzati per secondi fini, né memorizzati nel database del sito dell’Agenzia.

EVENTUALI DISCREPANZE

In materia di reddito è previsto uno scostamento massimo del 20%. Qualora si verifichino eventuali discrepanze non vi sarà un accertamento automatico e istantaneo. L’Agenzia provvederà a convocare il contribuente che sarà tenuto a fornire spiegazioni. Queste ultime dovranno essere più che soddisfacenti, così da non incorrere nell’apertura di un contraddittorio. In mancanza di accordo si procederà eventualmente con l’atto di accertamento.

CAMPI

Il Redditest è un sistema composto da 100 voci, che sono state fatte confluire in sette macro- categorie differenti.  Le categorie sono:

–       abitazione:

(le voci sono: mutui, ristrutturazioni, collaboratori domestici, elettrodomestici, telefonia fissa e mobile)

–       mezzi di trasporto;

(le voci sono: minicar, natanti e imbarcazioni, mezzi in leasing o noleggio)

–       assicurazioni;

(le voci sono: contributi obbligatori, volontari e complementari)

–       contributi previdenziali;

–       istruzione;

(le voci sono: scuole di specializzazione, master, tutoraggio, corsi di preparazione agli esami e canoni di locazione per studenti universitari)

–       attività sportive e ricreative;

(le voci sono: abbonamenti pay-TV, giochi online, cavalli, alberghi, viaggi organizzati e centri benessere)

–       contributi obbligatori, volontari e complementari.

A queste categorie si aggiungono la categoria spese significative (le cui voci sono donazioni in denaro a favore di onlus e simili, veterinarie) e la categoria investimenti immobiliari e mobiliari netti (voci: fondi d’investimento, certificati di deposito, valuta estera, oro, numismatica)

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA RILEVAZIONI

Cinque sono le aree geografiche individuate per suddividere le rilevazioni:

Nord-Est, Nord-Ovest, Centro, Isole, Sud. Ogni contribuente dovrà mantenere gli scontrini e gli estratti conto per quattro anni, che è il tempo che il fisco impiega per contestare il reddito da egli dichiarato.

Ancora nessun accordo sulla Grecia

 Quello di lunedì prossimo sarà il terzo vertice in tre settimane e ci si augura che finalmente si giunga ad un accordo sugli aiuti alla Grecia, dopo l’ennesimo fallimento delle trattative registrato ieri sera alla riunione dell’Eurogruppo. Le difficoltà sono sempre le stesse e riguardano, principalmente, gli aspetti tecnici della riduzione del debito pubblico del paese ellenico.

Il direttore generale del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde, ha ammesso che ci sono stati dei progressi importanti nelle discussioni e che il vertice di lunedì potrebbe, davvero, essere quello definitivo.

I membri dell’Eurogruppo sono stati concordi per concedere alla Grecia due anni di tempo in più per raggiungere gli obiettivi del pareggio di bilancio (dal 2014 al 2016), ma manca, ancora, l’accordo su come aiutare la Grecia, nel frattempo, a ridurre il debito pubblico del paese, che è già molto alto (160% del Pil) e che è destinato a crescere ancor di più proprio a causa delle manovre che si devono effettuare per rientrare in bilancio.

Le opzioni al vaglio dei ministri sono: riduzione dei tassi d’interesse su credito e obbligazioni, buy-back dei titoli greci sul mercato secondario, cancellazione parziale dei prestiti bilaterali e allungamento delle scadenze obbligazionarie, opzioni che dovranno essere vagliate sia sul piano politico che su quello economico.

Si spera che lunedì sia il giorno della decisione: i mercati stanno reagendo male a questa indecisione dell’Europa.

Diminuisce il risparmio, i giovani la categoria più colpita

 Il risparmio degli italiani ammonta alla sorprendente cifra di circa 8 mila miliardi di euro, il che rende le famiglie italiane tra le più ricche al mondo, al pari delle famiglie di altri paesi, come gli Stati Uniti e la Germania, le cui condizioni economiche sono state sempre considerate migliori di quelle italiane.

Nonostante le difficoltà attuali, infatti, il risparmio delle famiglie italiane è continuato a salire per molti anni consecutivi, il che ci ha messo al riparo, ora che la crisi si sta davvero facendo sentire, dalle conseguenze più pesanti della contrazione dell’economia mondiale, ma che ora inizia a perdere la sua forza sia per quanto riguarda la quantità di ricchezza posseduta che gli investimenti.

La ricchezza posseduta dalle famiglie è cresciuta a tassi costanti dal 1995 ad oggi (2,5% l’anno al netto dell’inflazione). Una percentuale media che comprende anche i periodi come quello tra il 2001 e il 2007, quando le attività sono cresciute ad un tasso medio del 5,3% e anche il periodo 2008-2011 durante il quale, invece, la ricchezza è diminuita dello 0,9% annuo. Per l’anno in corso è prevista un’ulteriore contrazione del -3%.

Anche nel settore della finanza si sentono i contraccolpi della crisi. Dopo il boom di investimenti tra il 1995 e il 2000 (+8,7% annuo), i mercati borsistici hanno visto un calo di investimenti dello 0,9% annuo tra il 2001 e il 2007, che si è trasformato in un -3,5% in questo ultimo periodo.

Dati che si trasformano, praticamente, in una diminuzione della ricchezza a disposizione dei giovani che, oltre a trovarsi a far fronte ad un periodo storicamente difficile, hanno anche meno mezzi a disposizione.

Outlook

 Per outlook si intende, in termini finanziari, il sentiment verso un’azienda o un’istituzione finanziaria degli investitori. Si configura come uno strumento molto importante per individuare il trend del soggetto di cui si è avviata l’analisi. E’, diversamente dal rating che agisce e chiarifica la situazione del momento del soggetto in analisi, una previsione a lungo e medio termine.

Se le classi di rating, poi, possono essere variabili e diverse in base all’agenzia che compie l’analisi e monitora i soggetti, quando si parla di outlook si possono avere solo tre situazioni possibili: positivo, negativo e stabile.

Outlook positivo

Un outlook positivo sta ad indicare che per il soggetto in questione le condizione futura sarà meglio (o al limite uguale) di quella attuale;

Outlook negativo

In questa situazione l’ente in analisi ha delle prospettive negative per il futuro, che facilmente si possono risolvere in peggioramenti e ulteriori declassamenti del rating;

Outlook è stabile

Un outlook stabile indica che il sentiment degli investitori rimarrà stabile nel tempo e che, quindi, per l’ente non sono previsti né miglioramenti né peggioramenti.

L’Ue taglia i fondi della Riforma Pac

Tagli per venticinque milioni di euro. Il bilancio comunitario dell’Unione Europea boccia questo quantitativo che sarà detratto dai fondi destinati alla Riforma Pac in procinto di partire nel 2014 e in vigore fino al prossimo 2020.

Manca una settimana al vertice di capi di Stato e di governo di tutti i Paesi europei. Un vertice fissato per discutere proprio del budget da destinare al presente settennato.

Le brutte notizie non mancano. Sono infatti miseramente falliti i tentativi di colmare il gap di nove miliardi di euro provocato dal buco finanziario del budget dell’anno scorso a disposizione della Pac.

Le cose, dunque, si complicano. Fortunatamente, gli aiuti del fondo di solidarietà per i terremotati dell’Emilia Romagna sono salvi.

Nel frattempo, il commissario europeo Dacian Ciolos, dice la sua su Twitter. Affidandosi al social network più famoso del momento, Ciolos ha giudicato con le seguenti parole l’operazione dettata dal bilancio comunitario Ue. Un’operazione spinosa che lascia molti addetti ai lavori con l’amaro in gola.

“È un interventi che riporta il bilancio Pac indietro di 30 anni che va contro gli sforzi di rendere la Pac più equa, più verde, più efficiente e colpisce i più deboli”.

Come reagirà il comparto agricolo a questa drastica riduzione dei fondi comunitari?

Cdp, il Qatar pronto ad aiutare l’Italia

Fondo Strategico Italiano e Qatar Holding danno vita a una Joint Venture del valore di 2 miliardi di euro.

A controllarla è la Cassa depositi e prestiti insieme alla società del Qatar. Le due parti hanno firmato un accordo che prevede la creazione di

Nasce una joint venture da 2 miliardi di euro tra il Fondo strategico italiano (Fsi) e la Qatar Holding. La holding controllata dalla Cassa depositi e prestiti e la società del Qatar hanno firmato un accordo per la creazione di «Iq Made in Italy Venture», una joint venture dotata di 300 milioni di euro iniziali e un capitale complessivo fino a 2 miliardi, che sarà versato in due somme uguali da Fsi e Qh nel corso dei primi quattro anni.

Di cosa si occuperà Iq Made in Italy Venture? A spiegarlo è il Fondo Strategico Italiano:

“Investirà nelle società italiane che operano in alcuni settori del Made in Italy: alimentare e distribuzione alimentare, moda e lusso, arredamento e design, turismo, stile di vita, tempo libero. Sono settori che rappresentano l’eccellenza italiana, contribuiscono in misura determinante alle esportazioni e presentano diverse aziende di elevata qualità, con un significativo potenziale di crescita e di espansione internazionale. La joint venture «investirà in aziende leader, creando valore attraverso diverse leve, incluso il consolidamento settoriale e la trasformazione attraverso la crescita, anche internazionale. Combinando la conoscenza locale di Fsi con la portata globale e la conoscenza del settore di Qh, la joint venture italo-qatarina sarà in grado di fornire alle aziende un insieme unico di competenze, potenziandone i processi di crescita». Iq Made in Italy Venture sarà gestita da Fsi e Qh con una governance paritetica. L’accordo è stato raggiunto grazie alle eccellenti relazioni tenute in occasione della visita del primo ministro Mario Monti in Qatar ed è una delle iniziative che appartengono a un quadro di cooperazione tra il Qatar e l’Italia”