Crisi, il mercato immobiliare arretra ai livelli del 1985

Home > Investimenti > Mercato Immobiliare > Crisi, il mercato immobiliare arretra ai livelli del 1985

 Il mercato immobiliare residenziale italiano ha continuato a scendere andando al di sotto dei livelli che si sono registrati nel 1985 con un numero di 403.000 compravendite nel 2013, pari al 9,2% in meno rispetto al precedente anno 2012. Questo è quanto è emerso dallo studio posto in essere da parte dell’Osservatorio del mercato immobiliare Omi dell’Agenzie delle entrate. Il valore generale delle abitazioni che sono state oggetto di vendita e di acquisto ha perso il 10,7% scendendo a 66,8 miliardi. L’erogazione di mutui nel 2013 ha subito una flessione pari al 7,7%.

 

Immobili di lusso, arrivano i capitali stranieri. Eni e Poste ingolosite

Stando ai dati che sono stati riportati dall’osservatorio le abitazioni che sono state acquistate con mutuo ipotecario sono scese nel 2013 del 7,7% e nel totale i mutui hanno a loro volta raggiunto un valore di 17,5 miliardi di euro facendo così registrare un calo pari al 10,6% più basso rispetto all’anno 2012. Nel contempo il capitale medio prestato per unità abitativa è in diminuzione pari a 122 mila euro (-4%). Il tasso di interesse medio ha fatto anch’esso registrare una discesa al 3,94% (-0,31%) e la rata media è scesa a sua volta a 682 euro rispetto al valore di 720 nel 2012.

 

Mutuo variabili migliori a marzo. Immobiliare in crescita

Anche nel settore del mercato delle compravendite nell’anno 2013 è stato registrato un calo generale pari a -8,9%. Stando a quanto emerge dai dati dello studio portato avanti dall’Osservatorio dell’Agenzia delle entrate si è avuto un rallentamento della caduta del mercato immobiliare italiano nel 2013, che ha chiuso a -8,9% totalizzando grosso modo 88 mila compravendite in meno rispetto all’anno precedente. L’anno 2012 aveva fatto registrare un calo del mercato immobiliare pari al 24,8%. La flessione si è ridotta ancora nell’ultimo trimestre che si ferma a -7,5%. I settori che hanno fatto registrare maggiori cali sono soprattutto quello residenziale (-9,2%) e il terziario (-11%), seguiti dal commerciale (-7,3%) e dal produttivo (-7,7%).

 

 

Lascia un commento