Dbrs, agenzia canadese di rating Dbrs ha pubblicato il nuovo rating per l’Italia. C’è una brutta notizia in pagella. L’outlook rimane “negativo” con un rating A-low. Tale conferma tiene conto dei progressi nel risanamento di bilancio. Se Dbrs avesse tagliato il rating sarebbe diventato più esoso per gli istituti creditizi italiani rifinanziarsi presso la Bce utilizzando Btp come garanzia.
Come ormai scontato anche dal governo, per gli analisti l’Italia rimarrà dunque in recessione anche nel 2014, con il Prodotto Interno Lordo in fase di contrazione pari allo 0,3%. Risalirà dello 0,5% solo nel 2015. Stando all’agenzia che ha sede a Toronto, le riforme strutturali del governo aumenteranno la crescita nei prossimi anni ma il potenziale di crescita dell’Italia rimane debole.
A breve si aspetta il verdetto di Moody’s, la prima delle grandi agenzie di rating a rilasciare il suo update sulla situazione italiana. Inizialmente l’agenzia, avrebbe dovuto fornire il suo ‘voto’ prima di giugno, ma ha poi scelto di temporeggiare per vedere che cosa sarebbe scaturito in sede di riforme dall’unione tra il Premier Matteo Renzi e il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.
L’ultima decisione Moody’s era quella di confermare il rating a Baa2, elevando l’outlook da negativo a stabile. La mossa era stata fatta proprio a cavallo del cambio di governo, con la staffetta tra Enrico Letta e l’ex Sindaco di Firenze. Nel contempo, come noto, le prospettive del Paese hanno subito delle modifiche: ora il governo ha certificato nel Documento di economia e finanza un nuovo anno di recessione (il Pil segnerà -0,3% nel 2014), mentre il debito pubblico è visto in aumento e il deficit verrà sfruttato fino al massimo consentito dai patti Ue (il 3%) al fine di inserire nella legge di Stabilità provvedimenti espansivi, a cominciare dalla conferma degli 80 euro in busta paga che significano 10 miliardi di uscita dalle casse Statali.