I possibili prezzi degli iPhone dopo i dazi imposti da Trump

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I prezzi degli iPhone potrebbero di andare incontro ad una pesante impennata. Le nuove tariffe doganali imposte da Donald Trump rischiano di innescare un significativo aumento dei prezzi nel settore dell’elettronica di consumo. Secondo un’analisi di Morgan Stanley, il solo impatto combinato di questi dazi potrebbe costare ad Apple oltre 8,5 miliardi di dollari in un anno, traducendosi potenzialmente in una riduzione dei profitti del 7% o in un inevitabile aumento dei prezzi dei suoi dispositivi di punta.

prezzi degli iPhone

Effetti sui prezzi degli iPhone dopo le decisioni di Trump sui dazi

Questo scenario negativo non riguarda solo Apple. L’introduzione di queste tariffe potrebbe portare a rincari generalizzati per numerosi prodotti elettronici importati attraverso l’Oceano Pacifico, con aumenti stimati tra il 10% e il 20%. Un laptop attualmente venduto a 1.000 euro potrebbe superare i 1.150 euro, mentre uno smartphone da 1.200 euro potrebbe arrivare a costare oltre 1.400 euro. Cuffie, accessori, router e tablet sono tutti potenzialmente soggetti a questi aumenti di prezzo, poiché le aziende, pur potendo assorbire in parte i costi, saranno probabilmente costrette a trasferire l’onere sui consumatori finali per preservare i propri margini di profitto.

Tra le grandi aziende tecnologiche, Apple si trova in una posizione particolarmente vulnerabile. Attualmente, circa il 90% degli iPhone venduti a livello globale viene assemblato in Cina, principalmente da Foxconn e Luxshare. Negli ultimi anni, in risposta ai precedenti dazi e alla pandemia, Apple aveva intrapreso un percorso di diversificazione produttiva, spostando la produzione di iPad e AirPods in Vietnam e avviando la produzione di iPhone in India, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dalla Cina. Tuttavia, i nuovi dazi annunciati da Trump, che colpiscono con un aumento del 26% l’India e del 46% il Vietnam, rischiano di vanificare questi sforzi.

Queste nuove tariffe colpiscono direttamente i due paesi su cui Apple aveva puntato per la sua espansione produttiva futura. Inoltre, potrebbero avere un impatto negativo anche sulle vendite in questi mercati in crescita, in un momento cruciale in cui Apple cerca di espandersi al di fuori dei mercati saturi. L’obiettivo di portare la produzione di iPhone in India al 25% del totale entro il 2026 appare ora molto più difficile da raggiungere. Le nuove tariffe potrebbero far salire il costo di produzione di un iPhone a circa 850 dollari, riducendo drasticamente i margini di profitto se Apple non decidesse di aumentare i prezzi al dettaglio. Questa situazione potrebbe avvalorare l’ipotesi di un iPhone 16 Pro Max da 1 Terabyte venduto a ben 2.300 dollari, un aumento significativo rispetto agli attuali 1.599 dollari.

Anche l’ipotesi di spostare l’intera produzione di iPhone negli Stati Uniti presenta sfide significative. Oltre alla necessità di importare gran parte dei componenti, il costo della manodopera per l’assemblaggio negli Stati Uniti è stimato essere dieci volte superiore rispetto alla Cina (300 dollari contro 30 dollari per telefono, secondo alcune stime). Al momento, tuttavia, non ci sono conferme ufficiali da parte di Apple in merito a queste previsioni di aumento dei prezzi degli iPhone.