Pensioni, Corte Conti chiede modifiche

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 Fissata a 66 anni sia per uomini che per donne, l’età pensionistica, rimane il richiamo della Commissione europea sulla differenza di genere per quanto riguarda il sistema di contribuzione per andare in pensione.
È stato deciso dalla Commissione europea l’apertura di una procedura d’infrazione contro l’Italia per l’odierno sistema pensionistico che pone una differenza tra uomini e donne negli di anni di contributi necessari per il pensionamento anticipato. La norma contestata è la legge 214 del 2011, in base a cui gli anni minimi di contribuzione per ottenere la pensione prima di arrivare all’età massima sono stati fissati in 41 e 3 mesi per le donne e 42 e 3 mesi per gli uomini.

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Tale norma viola l’articolo 157 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea che stabilisce la parità di trattamento tra uomini e donne.
La Corte dei Conti, ha reso noto che bisogna pensare a misure di risanamento per garantire l’equilibrio dei conti dell’Inps.

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Ha analizzato il bilancio 2012 dell’Inps, con il risultato che i conti Inps registrano il primo disavanzo finanziario e l’aumento del deficit.
La Corte richiama ‘una attenta e responsabile riflessione sulla perdurante criticità dell’invalidità civile, che ha ampiamente confermato l’improrogabilità di un intervento legislativo volto a completare il trasferimento delle competenze dell’intero procedimento in capo all’Inps, nella constatata inefficacia delle scelte procedurali operate e del massiccio ricorso a medici esterni convenzionati, che mette a rischio le capacità di governo del settore da parte dell’Ente’.

 

 

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