Pensioni, dove Renzi prenderà i fondi

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 Le nuove risorse per misure del piano lavoro e non solo presentato dal premier Renzi potranno arrivare da tagli alle pensioni, quelle di reversibilità, da cui sono previsti 100 milioni dal 2016.Gli assegni di accompagnamento per gli invalidi totali (100 milioni dal 2015); revisione delle pensioni di guerra (200 milioni già da quest’anno); innalzamento dell’età contributiva delle donne per la pensione di anzianità da 41 a 42 anni.

La Spending Review di Cottarelli – Welfare e pensioni
Il piano di spending review di Cottarelli prevede un recupero di 2,2 miliardi dall’efficientamento diretto (800 milioni da iniziative su beni e servizi, 200 dalla pubblicazione telematica degli appalti pubblici, 100 milioni da consulenze e auto blu, 500 milioni dagli stipendi dei dirigenti della pa, 100 milioni da corsi di formazione, 100 milioni dall`illuminazione pubblica, 400 milioni da proposte varie); 200 milioni da riorganizzazioni (riforma province e spese enti pubblici).

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Altri 400 milioni saranno recuperati da tagli ai costi della politica (Comuni, Regioni e finanziamento ai partiti); 2 miliardi da trasferimenti a imprese (un miliardo dai fondi statali alle aziende soprattutto autotrasporto, 400 milioni da quelli regionali, 200 da microstanziamenti, 100 dal trasporto pubblico locale e 300 da quello ferroviario) e 2,2 miliardi da spese settoriali (1,4 da pensioni, 300 milioni dalla sanità, 100 dalla difesa, 200 dall’allineamento della contribuzione delle donne, 200 da revisione delle pensioni di guerra).

Molte delle nuove risorse arriveranno quindi da forti interventi sulle pensioni che in realtà non si attendevano. Semmai, l’idea era quella di toccare le pensioni per consentire ad alcune categorie di lavoratori, come precoci, usuranti ed esodati, di andare in pensione prima.

 

 

 

 

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