Pensioni, sono necessari urgenti cambiamenti

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 La Legge di stabilità deve avere una nuova fiducia alla Camera ma molte delle speranze di cambiamento, soprattutto in campo pensionistico, che si sperava venissero discusse, stanno svanendo, a partire da precoci e usuranti. Per queste specifiche categorie di lavoratori, con gli esodati e quota 96 cioè quei lavoratori che, nonostante il compimento di 61 anni d’età e il raggiungimento di 35 anni di contributi, non sono andati in pensione per l’introduzione della riforma Fornero che non ha tenuto conto della prerogative del calendario scolastico, sono state fatte più proposte di modifica per la legge attuale sulle pensioni, che non tutela queste fasce di lavoratori creando non pochi problemi e diverse iniquità.

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Sebbene sia stato ribadito il bisogno di tali modifiche, non c’è nulla di nuovo sulla possibilità di andare in pensione con le vecchie regole e il governo non è intenzionato a lavorare in tal senso. Tante, dunque, le questioni che restano aperte.

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Anche la Corte dei Conti, ha puntato il dito contro il sistema pensionistico italiano secondo cui “E’ necessaria una revisione dei conti Inps, che permetta di mettere in campo delle misure indilazionabili per garantire un equilibrio degli stessi conti. Inoltre è necessaria anche una verifica sull’adeguatezza o meno delle pensioni erogate con il metodo contributivo oltre ad una attenta revisione della procedura che permette di accedere all’invalidità civile tramite medici convenzionati”.

La Corte dei Conti ritiene doveroso un monitoraggio incessante sugli effetti che le riforme del lavoro e della previdenza hanno, mettendo una peculiare attenzione su quanto siano adeguate le pensione che vengono somministrate in base al metodo contributivo, dal momento che è sproporzionato il divario con quelle erogate in base al metodo retributivo.

 

 

 

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