Famiglie sempre più schiacciate dal Fisco

Aumenta portandosi al 31,1% la pressione fiscale sulle famiglie nell’anno in corso a seguito dell’aumento delle imposte locali che, malgrado l’Irpef dello scorso anno sia stata meno influente rispetto al passato, hanno colmato anche il bonus di 80 euro per i lavoratori dipendenti.

Cisl preoccupata per il piano industriale di Poste Italiane

Il Segretario della Cisl Mario Petitto si è detto preoccupato per il piano industriale di Poste Italiane in corso di preparazione da parte dell’amministratore delegato Francesco Caio, che sta programmando 17-20mila esuberi, su un organico di circa 143 mila dipendenti. Di questi, più della metà sono rappresentati proprio dalla Cisl.

Il governo pensa agli esodati e per la Cisl ci sono 200 mila lavoratori a rischio

 Il ministro del lavoro Poletti ha affermato che il governo sta facendo delle proposte per gli esodati. Il ministro ha parlato al Festival del volontariato di Lucca e ha detto: “Stiamo cercando di costruire uno scivolo che consente di collegare la condizione degli esodati al pensionamento. Si sta pensando anche a un contratto di reinserimento che garantisca alle imprese un vantaggio economico significativo per chi assume persone avanti con l’età che hanno perso il lavoro. Il ministro Poletti ha affermato che i vantaggi per le imprese riguardano i minori oneri fiscali, la più bassa tassazione e gli sgravi contributivi.

Il governo, sempre secondo quanto affermato dal ministro Poletti, sta preparando anche la proposta sul contratto di inserimento che si dovrebbe basare sul contratto a tempo indeterminato con un avviamento meno costoso del contratto a tempo determinato.

 

Esodati, il Testo Unico concordato da tutti i partiti politici

 

Sulla riforma del lavoro continuano le critiche dei sindacati che parlano del rischio che la proposta produca maggiore precariato. Per l’Osservatorio Cisl, nel primo trimestre 2014 ci sono più di 200 mila lavoratori a rischio occupazione. I dati mettono in evidenza come nel mesi di marzo la cassa integrazione guadagni è arrivata alla quota di 100 milioni di ore autorizzate con 500 mila lavoratori coinvolti. Le ore di Cig sono in aumento del 2,1% rispetto al mese di marzo dello scorso anno e del 2,4% rispetto al precedente mese di febbraio. Una situazione che conduce il segretario generale Raffaele Bonanni a dire cche “Siamo ancora ben lontani dall’uscita dalla crisi economica.. Oltre che sostenere i consumi e diminuire le tasse, bisogna favorire nei territori gli investimenti”.

I sindacati appoggiano le riforme del governo renzi

 Qualche giorno fa, parlando delle riforme sulle tasse e sul lavoro, il premier Matteo renzi aveva affermato di tenere in considerazione il parere dei sindacati, ma di andare dritto al di là della loro approvazione. Ieri Renzi ha presentato le sue riforme e dai sindacati sono arrivate delle buone valutazioni.

Il segretario della Cgil Camusso ha commentato i provvedimenti economici proposti dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi mostrando apertura e condivisione. La Camusso ha affermato: “Credo che sia molto posotiva la scelta di intervenire subito sulla riduzione della tassazione del lavoro dipendente. Vedo che il Presidente ci ha scoltato. Vediamo positiva la costruzione di un rapporto tra diminuzione dell’Irap alle imprese e le rendite finanziarie. C’è una scelta di favorire le imprese e gli investimenti attivi rispetto alle rendite”.

 

La Camusso chiede nuovi ammortizzatori sociali

 

Anche la Uil con Angeletti mostra approvazione: “Ottimo, finalmente, dopo quattro anni di scioperi e manifestazioni siamo riusciti a far si che i lavoratori abbiano una consistente riduzione delle tasse. Sicuramente è una svolta. Ora vedremo i dettagli e, ovviamente, ci auguriamo che non siano stati dimenticati i pensionati”.

Il segretario della Cisl Bonanni e sulle stesse posizioni e ha affermato: “Particolarmente positivo è per noi l’innalzamento dal 20% al 26% delle tasse sulle rendite finanziarie”.

Chi si aspettava una polemica è stato zittito, ma su questi provvedimenti mentre su altri è probabile che non ci sia lo stesso accordo. Renzi prende quindi il favore dei sindacati in attesa di avere quello degli italiani per l’aumento degli stipendi. Il progetto di riformare molti aspetti dell’Italia è solo all’inizio e il Presidente sembra avere molta energia e voglia.

2 milioni di domande di disoccupazione in Italia

 Il problema dei lavoratori in cassa integrazione è sempre più presente in Italia con numeri in crescita. Sono precisamente 208.283 i lavoratori italiani che ad oggi sono coinvolti in cassa integrazione straordinaria o in deroga, e corrono il concreto pericolo di perdere il lavoro nel corso dell’anno.

Nel 2012 i posti a rischio erano 214.283: nonostante il lieve calo, però, i numeri rimangono su livelli molto preoccupanti soprattutto in considerazione del fatto che gran parte dei lavoratori in cassa integrazione ha un contratto part time.

 

► Lavoro e cassa integrazione sono sempre emergenze

 

Sono queste le stime effettuate dall’Osservatorio Industria e Mercato del Lavoro della CISL: il rapporto rileva inoltre come, tra gennaio e novembre del 2013, sono stati ben 1.949.570 i lavoratori che hanno presentato la domanda per sussidi di disoccupazione e mobilità, con un aumento del 32,5% rispetto allo stesso periodo del 2012.

All’inizio di quest’anno sono 159 le vertenze ancora pendenti davanti al Ministero dello Sviluppo Economico ed interessano il destino di oltre 120 mila lavoratori.

 

► Gravi ritardi nel pagamento della cassa integrazione in deroga

 

Sempre il rapporto CISL ha rilevato che lo scorso anno la Cassa Integrazione ha superato nuovamente il miliardo di ore autorizzate, con una cadenza media superiore a 90 milioni di ore al mese, senza mostrare accenni ad un’inversione di tendenza per quanto riguarda l’anno in corso. I numeri sono quindi ancora negativi.

La recessione, precisa il rapporto CISL, nel biennio 2012-2013 ha provocato una contrazione complessiva del Pil pari al 4,2%, con gravi ripercussioni sull’occupazione: la fase recessiva rischia di trasformarsi in  una sorta di stagnazione, se i temi del lavoro non diventeranno prioritari nel quadro delle azioni della politica e del governo.

Sindacati in piazza contro la Legge di Stabilità

 I sindacati bocciano la Legge di Stabilità che sarà approvata nei prossi giorni dalla Camera e scendono in piazza. Mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil a Roma, vicino al Parlamento, e in diverse città italiane. L’obiettivo e influenzare il governo e cambiare alcune parti della Legge di Stabilità.
Susanna Camusso, segretario della Cgil, ha affermato: “Questa manovra non va bene perché non affronta il tema fondamentale e non determina quello choc dell’economia che invece sarebbe necessario”. La Camusso ha parlato del fatto che la cosa fondamentale sono i redditi dei lavoratori e dei pensionati e che la recessione si deve proprio all’intervento su queste fasce della società. La critica alla Legge di Stabilità della Camusso si basa sul fatto che questa è in continuità con il passato, mentre sono necessari detrazioni fiscali per lavoratori dipendenti e pensionati al fine di aumentare il reddito. La Camusso ha detto: “Abbiamo chiesto una misura che riguardi l’oggi e anche una norma strutturale automatica per gli anni prossimi, attraverso risorse che vengono dalla lotta all’evasione, dalla tassazione alle transazioni finanziarie e anche dal rientro dei capitali dall’estero”.
La Uil con il suo segretario Luigi Angeletti conferma le critiche alla Legge di Stabilità e al fatto che la stessa non sostiene la crescita e l’occupazione, che sono due tra i principali problemi economici dell’Italia. Quello che serve è invece una legge per far iniziare la ripresa.
Il segretario della Cisl Raffaele Bonanni ha invece affermato: “Finché non vedremo un provvedimento che mette in relazione l’azione contro l’evasione fiscale con l’abbassamento delle tasse attraverso i proventi che derivano alla lotta all’evasione e finché non vedremo un’azione ferma sulle spese inutili e inefficienti della P.A. non daremo un giudizio positivo”.
I sindacati confederali con i loro segretari sono al presidio davanti a Montecitorio. Anche in altre città ci sono presidi dei sindacati che vogliono soprattutto più difesa del lavoro, che venga riaperta la contrattazione nei settori pubblici, il finanziamento della cig e dei contratti di solidarietà e la rivalutazione delle pensioni.