Sospetti su monete da due euro false

Monete da due euro false? Bisogna fare attenzione, così come per le banconote da 50. Il calo dei falsi è “significativo” secondo quanto stabilito dal ministero dell’Economia nel rapporto sulla falsificazione dell’euro, tuttavia i numeri restano di tutto rispetto.

Euro, continua la striscia positiva

Senza dubbio, sul fronte valute, è un buon momento per l’euro. Il cross Eur-Usd, che proprio dodici mesi fa aveva sfiorato i massimi relativi, raggiungendo quota 1.40 offre ottimi segnali di risveglio.

Yellen-Draghi: prosegue lo scontro sulle valute

Gli americani non gradiscono un dollaro troppo forte in confronto all’euro. Un sondaggio condotto dalla società americana Butters su 23 conference call effettuate da manager di società Usa quotate, evidenzia che  il 70% di loro dà la colpa degli utili deludenti alla rivalutazione del dollaro rispetto alle altre valute mondiali.

Euro debole, salgono i prezzi della benzina

E’ bastato veramente poco per il verificarsi dell’effetto del cambio sui mercati internazionali dei prodotti petroliferi, a seguito della brusca fiammata delle quotazioni in euro in scia al deciso indebolimento della moneta unica.

Dollaro contro euro: l’andamento divide gli analisti

Come è noto, la Federal Reserve (Fed) americana è ormai prossima a procedere verso l’innalzamento dei tassi di interesse e la Banca centrale europea (Bce, al contrario, si trova nel bel mezzo dell’attuazione di misure a sostegno dell’economia.

Euro e petrolio ai minimi

La notizia, ormai prevedibile, è che il prezzo del petrolio continua a indebolirsi. Il Wti è sceso in Asia fino a 47,17 dollari al barile, ai minimi dall’aprile 2009.

Valute, come favorire un equilibrio tra i cambi?

Jean-Claude Trichet, ex governatore della BCE, ha manifestato il suo ottimismo circa la possibilità che tra le grandi economie del pianeta con valute convertibili si trovi un accordo al fine di evitare un rally alla svalutazione per fini competitivi.

Perché le banche tedesche fuggono dall’Italia?

Sono sempre di meno gli investimenti tedeschi in Italia. I dati messi a disposizione dalla Banca dei regolamenti internazionali (Bri) palesano questo trend negativo. A metà del 2014, gli istituti tedeschi parevano esposti nei confronti delle attività del nostro Paese per una cifra che rappresenta i minimi di sempre: 99,5 miliardi di euro.