Disoccupazione, tasso nuovamente in salita a gennaio

Il taglio degli incentivi alle assunzioni rappresenta un brutto colpo per la crescita dell’occupazione. A dimostrazione che più del Jobs Act e della flessibilità sul mercato del lavoro ad essere efficaci erano gli sgravi fiscali da 8mila euro l’anno per ogni assunzione a tempo indeterminato garantiti dalla legge di Stabilità 2015.

Superbonus aziende Ricerca & Sviluppo

La ricerca premia le aziende, anche dal punto di vista del Fisco. E per i ricercatori si aprono nuove opportunità di guadagno in virtù della nuova versione del credito d’imposta in ricerca e sviluppo, statuito dalla Legge di stabilità, che ora è a burocrazia zero.

Calo di import ed export verso Paesi extra Ue

Durante il mese di ottobre tanto le esportazioni quanto le importazioni nei confronti dei Paesi extra Unione europea hanno fatto registrare una forte diminuzione in confronto al mese precedente (-1,2% per entrambi i flussi), mentre è da rilevare una crescita tendenziale dell’export (+0,8%) e una forte discesa delle importazioni (-7,8%).

Nuovo contratto a termine, la guida – II parte

 Tre le novità più importanti che Matteo Renzi ha predisposto per il contratto a termine, che riguardano tre pilastri fondamentali di questa tipologia di lavoro: la casualità, la possibilità di proroga e il limite massimo di contratti stipulabili all’interno della stessa azienda.

Le novità che spiegheremo di seguito sono entrate in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge n. 34 del 20 marzo: “Disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese”.

Nuovo contratto a termine, la guida

 La disoccupazione in Italia sta raggiungendo dei livelli allarmanti, come mostrano gli ultimi dati rilasciati dall’Istat che parlano del 13% di senza lavoro per il mese di febbraio 2014. Una situazione che potrebbe continuare a peggiorare se non si interverrà nell’immediato con interventi specifici e mirati per dare la possibilità alle aziende di assumere personale.

Voucher lavoro, la guida – II parte

 I voucher lavoro sono degli strumenti di pagamento che possono essere utilizzati per la retribuzione del lavoro occasionale accessorio, categoria di attività lavorative piuttosto ampia in cui rientrano diversi tipi di lavoro che possono essere commissionati da diversi tipi di committenti.

Vediamo allora chi può utilizzare i voucher lavoro per pagare e quali sono le categorie di lavoratori che possono usufruire di questa modalità di retribuzione.

Voucher lavoro, la guida – I parte

 Cosa sono i voucher lavoro

I voucher lavoro sono degli strumenti di pagamento per il lavoro occasionale accessorio introdotti in Italia con un apposito decreto legge nel 2008.

Nello specifico, si tratta di un buono dal valore di 10.00 euro che i datori di lavoro possono acquistare anche on line dal sito dell’Inps e nel cui importo sono già comprese sia la retribuzione del lavoratore che alcuni degli oneri fiscali, previdenziali e assicurativi che il datore di lavoro deve adempire per essere in regola (Inps e Inail).

Per quale tipo di lavoro si possono usare i voucher lavoro

I voucher lavoro possono essere utilizzati solo in caso di lavoro accessorio e occasione, ovvero tutte quelle attività lavorative di natura meramente occasionale che non generano un reddito netto superiore a 5.050 € (importo lordo 6.740 €) nel corso di un anno solare per la totalità dei committenti (in caso di committente imprenditore commerciale o professionista, non si possono superare i 2.020 € netti, lordo 2.690 €, per ogni committente, sempre nel limite dei 5.050 euro totali).) per ciascun committente.

Quanto valgono i buoni lavoro?

L’importo unitario di ogni buono lavoro è di 10 euro. In questo importo sono compresi 7.50 euro che sono la retribuzione netta del lavoratore, ovvero quanto riscuoterà in contanti una volta che andrà a monetizzare i suoi buoni presso un ufficio postale), e i 2.50 euro di tasse sul lavoro a carico del datore:

  • i contributi in favore della Gestione separata INPS (13%)
  • l’assicurazione all’INAIL (7%)
  • un compenso all’INPS per la gestione del servizio.

Voucher lavoro, la guida

I parte

II Parte