Oro, +3% nelle ultime cinque sedute

I prezzi delle materie prime si aggirano attualmente intorno ai minimi degli ultimi tredici anni. Su base annua, le commodities lasciano sul terreno quasi il 28%, trascinate certamente dal tonfo delle quotazioni del petrolio, più che dimezzatesi nel contempo, ma un ruolo non secondario lo ha giocato anche l’oro, che rispetto a un anno fa mostra un prezzo del 14,5% più basso.

Mercati, materie prime al ribasso

I movimenti al ribasso delle materie prime sono oggetto di numerose discussioni presso le sale operative. Nel frattempo, le Borse europee partono in scia ai risultati di ieri per poi ritracciare con qualche presa di beneficio.

Quotazioni oro 2015

Dopo un anno caratterizzato da rendimenti altalenanti, gli esperti di mercato si soffermano sulle quotazioni dell’oro per quanto concerne il 2015.

Oro, nel 2015 il prezzo calerà ancora?

Cosa cambierà durante il prossimo anno in relazione ai prezzi del metallo prezioso? Attualmente si registra una discesa a 1.178,20 dollari l’oncia per quanto concerne il prezzo dell’oro. Esso sta mostrando una debolezza di fondo, la quale potrebbe permanere anche durante i prossimi mesi, se non durante i prossimi anni.

Oro e Rame, due andamenti contrapposti

 Come spesso avviene in tema di beni rifugio e con i listini azionari sotto pressione, non bisogna stupirci se l’oro si trova di nuovo sui punti di resistenza. L’area 1.360/65 dollari l’oncia risulta infatti piuttosto cruciale per attendersi forti movimenti al rialzo in ottica di ripresa dei 1.400 dollari.

Piazza Affari, chiusura in forte calo

 Piazza Affari le peggiori azioni di oggi sono state quelle del gruppo Unicredit e quelle di Buzzi, che hanno registrato forti perdite. L’indice Ftse Mib ha concluso la giornata di contrattazioni con un calo del 2,5%, a quota 19.900 punti. Le perdite sono state su tutto il listino principale, senza esclusioni di colpi. Unicredit, la banca più esposta in Ucraina, ha finito la seduta con un calo del 6,15%. Male anche Buzzi Unicem (-8%), che ha diversi impianti produttivi dislocati tra la Russia e l’Ucraina.