Tassa Covid-19 sui prezzi, denuncia del Codacons

Il Codacons ha recentemente denunciato l’apparizione della tassa covid-19 all’interno di alcuni scontrini, in particolare in quelli relativi all’erogazione di alcuni servizi legati al benessere. E’ legale? Il cliente può essere costretto a pagare un simile sovrapprezzo?

Salgono prezzi cibo, alcol e tabacco

I prezzi del cibo, dell’alcol e del tabacco continuano a salire anche se l’inflazione nell’Eurozona resta stabile. Ecco il quadro tracciato dalle statistiche e riportato dalle agenzie che descrive pienamente la situazione del nostro Paese. 

Il mercato immobiliare a rischio bolla. L’allarme lanciato dall’Fmi

Il Fmi lancia l’allarme bolla sul mercato immobiliare globale, indirizzando un richiamo al mondo intero, perché freni il pericolo di un altro crash immobiliare devastante. Il Fmi ha pubblicato nuovi dati, che palesano come in certe aree i prezzi degli immobili siano molto al di sopra delle medie storiche. L’allarme prova come il rally dei prezzi immobiliari globali da livelli già abbastanza alti sia una delle maggiori minacce alla stabilità dell’economia, con i paesi interessati che stanno facendo pochi passi per prendere il controllo della situazione.

In Cina aumentano i prezzi al consumo e scendono quelli alla produzione

 Il tasso di inflazione al consumo in Cina è aumentato a marzo, con i prezzi degli alimentari freschi in crescita. La deflazione però persiste nel settore industriale e questo è un altro segnale di una domanda debole e del rallentamento della crescita nella seconda più grande economia del mondo. L’indice dei prezzi al consumo (Ipc) è salito del 2,4 per cento a marzo rispetto all’anno precedente, con un aumento di più del 2 per cento nel mese di febbraio.

I prezzi dei prodotti alimentari freschi hanno dato un importante contributo, con i prezzi della frutta che sono cresciuti fino al 17,3 per cento e della verdura fino al 12,9 per cento. I prezzi alla produzione sono diminuiti in termini annuali per il mese consecutivo del 2,3 per cento, più del previsto.

 

La Cina prepara strategie aggressive per rilanciare la crescita

 

I dati commerciali deboli  di questa settimana si sono aggiunti alla corsa quasi senza sosta dei dati deludenti di quest’anno. Le autorità hanno escluso qualsiasi stimolo importante per rilanciare l’economia, anche se hanno annunciato alcune piccole misure mirate. L’ambiente attuale in qualche modo funge da cartina di tornasole per l’impegno del governo a consentire un più decisivo ruolo delle forze di mercato nell’economia.

In Cina si prevede che la crescita economica annuale rallenterà a un livello che è il più basso da cinque anni, al 7,3 per cento nel primo trimestre dal 7,7 per cento della fine dello scorso anno.

L’indice dei prezzi al consumo è aumentato quindi 2,3 per cento nel primo trimestre rispetto all’anno precedente con l’obiettivo del governo che è di circa il 3,5 per cento. Mentre i prezzi al consumo sono costantemente aumentati, i prezzi alla produzione sono scesi al ritmo più veloce in otto mesi a marzo, guidati soprattutto dai costi di estrazione del metallo.

Le tariffe aeree salgono ad alta quota

 Secondo i dati Istat, in Italia nel corso del 2013 l’inflazione generale è scesa a quota 1,2% su base annua, contro il 3% registrato nel 2012. In senso contrario, ossia in salita, hanno marciato invece i prezzi del trasporto aereo passeggeri, che ha toccato su base annua il + 13,8%, contro il +4,2% del 2012.

In questo quadro sono stati soprattutto i voli europei a registrare l’aumento maggiore (+22,3%),  incremento attribuibile in gran parte ai voli low cost. La crescita delle tariffe aeree, per di più, è in contrasto con i modesti incrementi segnati dall’intero comparto dei trasporti, che nel 2013 si sono attestati al livello + 1,1%.

 

 Inflazione ai minimi storici, due italiani su tre tagliano i consumi

 

L’inflazione quindi è aumentata meno delle previsioni, al livello che in Europa si parla del rischio deflazione, ma la crescita dei prezzi dei voli aerei è in controtendenza a confronto con altri ambiti.

Più in particolare le tariffe aeree internazionali sono aumentate del 14,9%, molto di più delle rotte intercontinentali (+3,3%), ma meno rispetto alle tratte europee, balzate da + 2,5 % (2012) a + 20% : nelle rotte europee i voli low cost rappresentano il 50% di tutti i voli.

Le tariffe dei voli nazionali nel 2013 hanno segnato un rincaro pari all’ 8,6%, mentre nel 2012 i il rialzo era stato del +17,4% rispetto al 2011. Il picco dei rialzi si è verificato nei tre mesi estivi del 2013, anche se sul finire dell’anno si è registrato un ribasso generalizzato.
All’aumento delle tariffe aeree fanno da contraltare le diminuzioni registrate dai biglietti dei traghetti che, dopo i forti rialzi degli anni precedenti, sono calati del-2,8%, mentre le tariffe ferroviarie sono aumentate dell’ 1,3 % esattamente quanto l’inflazione generale.

Incrementi non significativi hanno interessato anche le tariffe dei taxi (+3,4%) e degli autobus (+3,0%).

La deflazione è una sfida per le economie globali

 Il capo del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde questa settimana ha affermato che è necessario agire abbastanza decisamente contro la deflazione e che considera il calo dei prezzi disastroso per la ripresa economica mondiale.

La maggior parte delle economie più sviluppate, tra cui la zona euro, gli Stati Uniti e il Giappone, hanno tassi di inflazione notevolmente inferiore agli obiettivi che le loro banche centrali hanno prestabilito.

In Gran Bretagna la prospettiva è meno preoccupante, dal momento che l’indice dei prezzi al consumo a dicembre erano nel target del 2%. Tuttavia, con l’inflazione dei prezzi alla produzione in che è in aumento più lento all’1% ci sono timori che i prezzi al consumo possano cominciare a rallentare più marcatamente all’inizio di quest’anno.

 

Inflazione, nuova minaccia in corso?

 

La deflazione comporta due rischi entrambi importanti. In primo luogo, gli acquirenti hanno pochi motivi per spendere i loro soldi oggi, dal momento che ci si può ragionevolmente aspettare che le merci saranno più convenienti l’anno prossimo. Questo ha un effetto smorzante sul consumo, spingendo i prezzi più verso il basso. In secondo luogo, la deflazione rende molto più difficile per i governi e gli individui pagare i loro debiti. Mentre i prezzi scendono, il valore nominale dei crediti rimane lo stesso. I debitori sono quindi costretti a utilizzare una quota maggiore del loro reddito per restituire i loro prestiti.

La conclusione raggiunta dalla signora Lagarde e che le banche centrali dovrebbero fare di più per sostenere i prezzi. Tuttavia, ci sono notevoli differenze tra i diversi Paesi. La minaccia di deflazione rimane un problema dei Paesi più sviluppati con molti mercati emergenti, come l’India e il Brasile, che sono alle prese con la minaccia opposta di un  aumento dei prezzi.

I vantaggi e gli svantaggi dell’investimento in materie prime

 Gli investimenti in materie prime o commodities riguardano le merci come quelle legate al cibo, all’energia e ai metalli. Il mais, il greggio, piuttosto che l’oro, l’argento, il platino o il palladio: sono queste alcune delle materie prime sulle quali si può investire.

Queste merci sono una importanti nella vita quotidiana e utili per diverse cose. Nello stesso tempo, queste materie prime possono essere la base di investimenti utili per diversificare oltre a quelli che si riferiscono alle azioni e alle obbligazioni.

 

► Come investire in materie prime

 

L’investimento in commodities si basa sulla possibilità di guadagni attraverso i movimenti di prezzo delle materie prime. Ad esempio, negli ultimi due anni l’oro è sceso molto di prezzo, passando dai circa 40 euro al grammo di più o meno due anni fa a meno di 30 euro al grammo di oggi. Gli investitori in oro hanno perso dei soldi, mentre chi invece ha investito in palladio, il materiale che è utilizzato per la produzione di smatphone e tablet, ha visto incrementare i suoi guadagni. Per i prossimi mesi le previsioni per l’oro sono ancora di calo e per il palladio di crescita.

Vediamo quali sono i vantaggi e gli svantaggi degli investimenti in commodities.

Vantaggi

  • La semplicità in quanto l’investimento concerne la merce sottostante e il prezzo di questa;
  • L’azione della leva può permette grandi profitti se ci si inserisce bene negli investimenti commerciali;
  • I conti di deposito minimo consentono di controllare i contratti che normalmente non si è in grado di permettersi;
  • Si può aumentare rapidamente il proprio conto con i guadagni.

Svantaggi

  • I mercati dei futures possono essere molto volatili e l’investimento diretto in questi mercati può essere molto rischioso, soprattutto per gli investitori inesperti;
  • L’azione della può aumentare gli utili ma anche le perdite;
  • Il commercio di una materia prima può andare contro gli investimenti fatti e si potrebbe perdere il deposito iniziale prima di essere in grado di chiudere la posizione.

L’elemento fondamentale da considerare quando si vuole investire in commodities è l’esperienza e la conoscenza del mercato in modo da avere maggiori possibilità di seguire I trend dei prezzi e realizzare dei profitti.

Prezzi delle case giù per l’ottavo mese consecutivo

 L’Istat ha mostrato oggi i dati sui prezzi delle case che dimostrano come il settore immobiliare sia ancora in crisi. Le stime preliminari dell’Istituto Nazionale di Statistica mostra prezzi in calo dell’1,2% nel terzo trimestre. Il calo è l’ottavo consecutivo in termini di mesi ed è il doppio di quello che si è realizzato nel secondo trimestre che era dello 0,6%.

► I prestiti delle banche al settore edile e immobiliare nel 2013

Le previsioni per il mercato immobiliare sono di una debole crescita dopo la crisi degli anni precedenti. La ripresa è prevista soprattutto per il 2014, ma i segnali del terzo trimestre dello scorso anno non sono incoraggianti per questo ambito.

► Settore immobiliare in leggera ripresa secondo Bankitalia

Nel terzo trimestre, su base annua il calo dei prezzi è del 5,3% ed è minore di quello del terzo trimestre precedente che è al 5,9%. Il confronto tra i dati dimostra soprattutto che la crisi è ancora presente e che è difficile anche parlare di ripresa debole per il mercato immobiliare. In effetti, il calo dei prezzi si basa sulla difficoltà di vendere e quindi fa immaginare un calo delle compravendite. Chi vende casa è disposto anche a fare degli sconti perché sembra l’unico modo per riuscire a trovare un compratore disponibile. La questione della difficoltà di accedere al credito è ancora presente e pesa su giovani e coppie. Questo è un altro fattore che influenza la crisi del mercato immobiliare.

Il calo dipende dall’abbassamento dei prezzi. Nello specifico, i prezzi sono calati dell’1,3% per le abitazioni esistenti e dello 0,5% per quelle nuove. Nell’anno i prezzi sono calati del 5,7% rispetto al dato precedente, calcolando i trimestri dei due anni.