Il 2017 sarà l’anno buono? Le imprese sognano meno tasse, con il Governo sul punto di accontentarle. Si attendono anche il taglio dell’aliquota Ires dal 27 al 24% e l’Iri al 24%.

Il 2017 sarà l’anno buono? Le imprese sognano meno tasse, con il Governo sul punto di accontentarle. Si attendono anche il taglio dell’aliquota Ires dal 27 al 24% e l’Iri al 24%.

Sono numerosissimi i risparmiatori italiani, considerati principalmente alla stregua di evasori fiscali, che dopo aver contribuito alla ricchezza del Canton Ticino, sono costretti da una quindicina d’anni a far rientrare (a malincuore) i loro capitali in Italia.

Le richieste di adesione alla “voluntary disclosure” per il rientro dei capitali dall’estero vanno a grande velocità. Una velocità quasi inaspettata.
Il Consiglio dei Ministri si è riunito per approvare due decreti legge: il primo concerne la proroga della scadenza per l’adesione alla ‘Voluntary dislosure’. Il secondo concerne lo stop all’aumento delle accise sui carburanti dal primo ottobre, che sarebbe scattato come clausola di salvaguardia fiscale.
Più tempo per concludere la prassi del rientro dei capitali e riportarli in Italia. La scadenza per aderire alla voluntary disclosure era prevista per il 30 settembre. Tuttavia, le difficoltà nel raccogliere i documenti e le incertezze di alcuni passaggi normativi hanno spinto gli operatori a chiedere un allungamento dei tempi.
I giorni passano e il segnale è chiaro: non c’è più tempo da perdere. Per i ritardatari della voluntary disclosure è giunto infatti il momento delle scelte, dal momento che il termine ultimo per la presentazione delle istanze è fissato al prossimo 30 settembre e che nelle ultime settimane sono state chiarite le principali questioni in sospeso.
Una circolare esplicativa riguardante la voluntary disclosure è stata diffusa in giornata dall’Agenzia delle Entrate, al fine di fare chiarezza dopo le numerose domande rivolte dai professionisti che stanno affrontando le procedure di rimpatrio dei capitali.
Spesso e volentieri si parla di cattivi rapporti tra contribuenti e fisco? Ma è davvero così? Le interazioni non sono sempre negative, anche in virtù dell’applicazione di normative quali ad esempio la Voluntary disclosure.
Accordo antievasione sempre più vicino tra Italia e Svizzera. Secondo indiscrezioni provenienti da fonti di governo, vi sarebbero tutti (o quasi) i pressupposti per arrivare al closing time in breve termine.
Appare necessario un accordo bilaterale con la Svizzera. Altrimenti la voluntary disclosure, normativa che agevola il rientro dei capitali tenuti all’estero, rischia di avere un successo inferiore alle attese.