
Il rapportoย Club Consumo di Prometeia mette in evidenza l’aumento delle spese cosiddette obbligate. In cinque anni, quelli contraddistinti dalla crisi, affitti e e bollette sono aumentate di 650 euro. La spesa delle famiglie รจ cambiata influenzata dalla prioritร di queste spese in crescita a cui si aggiungono altre spese improcrastinabili che si riferiscono a sanitร , finanziarie e protezione sociale. Le spese per il cibo e per la mobilitร sono invece scese visto che le famiglie hanno, in un certo senso, dovuto fare di necessitร virtรน e privilegiato le spese obbligatorie.
Per Prometeia, in assoluto sono state penalizzate le spese per la mobilitร che si sono ridotte in cinque anni di circa 800 euro a famiglia. Anche le spese per l’alimentazione hanno visto una riduzione di circa 200 euro a famiglia.
In aumento le spese per la pulizia della casa e in abbassamento quelle per i mobili e gli elettrodomestici, a testimoniare una sorte di diseguaglianza nei redditi e nella ricchezza.
Le spese per il tempo libero sono ย state intaccate meno dalla crisi sia per le agevolazioni in certi settori, come il turismo, sia per la preferenza degli italiani accordata a smartphone e tablet.
Perย presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello “Per rilanciare i consumi e accompagnare i segnali di ripresa dell’economia รจ indispensabile rallentare la corsa di tasse e tariffe, a cominciare da quelle locali. I tanti, piccoli mercati protetti che ancora resistono riducono il potere d’acquisto di famiglie e imprese e sono un freno alla ripresa. Serve piรน trasparenza della pubblica amministrazione per capire i meccanismi di formazione dei prezzi a livello locale e far sรฌ che questi possano incentivare i comportamenti piรน virtuosi e penalizzare quelli piรน nocivi. L’uso intelligente delle tariffe di certi servizi puรฒ rivelarsi una leva importante per uno sviluppo locale piรน equo e sostenibile. A condizione di far crescere le capacitร di monitoraggio e di gestione da parte dei comuni”.