Tobin Tax, lobby cercano esenzione sul trading

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Uscita dalla Camera nella forma contemplata nel Ddl sulla Stabilità, la Tobin Tax non convince l’opinione pubblica.

Su questa tassa si è scatenato un putiferio nelle ultime settimane. Segnaliamo, nello specifico, una forte azione di lobbyng. Le banche voglio ottenere l’esenzione in relazione ad alcune fonti di entrata. Si tratta delle commissioni sull’attività quotidiana di trading. Parliamo dei trader che utilizzano le loro piattaforme per le operazioni on line. Le banche richiedono inoltre l’esenzione su:

obbligazioni (in questo contesto le banche svolgono il ruolo di intermediari e di emittenti)

derivati delle obbligazioni.

Nel contempo il Ministro dell’Economia è d’accordo con il ragionamento delle banche.

L’ipotesi è che si arriverà a pochi minuti prima dalla scadenza dei termini per evitare discussioni superflue. Con ogni probabilità il Governo (sulla base delle politiche francesi) farà pagare l’iposta soltanto sul saldo unico, evitando day trading e fast trading, lasciando esenti obbligazioni e derivati (quasi tutti).

Nel contempo il governo potrebbe aumentare la tassazione sugli scambi azionari per preservare il gettito.

Se le cose dovessero andare così, il ddl sulla Stabilità arriverà alla Camera dopo essere stato modificato. I tempi però sono molto stretti e si prevede un ricorso alla fiducia.

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