Meno lavoratori laureati in Italia che nel resto d’Europa

 Il Rapporto Unioncamere 2013 ha scattato una istantanea del mondo del lavoro europeo rilevando il numero delle persone occupate con il più alto grado di istruzione nei diversi Paesi d’Europa. Dalla statistica è però risultato che i lavoratori laureati italiani sono decisamente inferiori a quelli delle altre nazioni.

In aumento le ore di cassa integrazione e i sottoccupati part-time

 Il Centro studi della Confederazione Nazionale degli Artigiani – Cna – ha previsto che entro la fine del 2013 il numero dei disoccupati italiani potrebbe arrivare a toccare i 3,5 milioni. A giugno 2013 il numero degli italiani senza un lavoro era pari a 3 milioni e 100 mila unità, ma l’ incremento costante delle ore di cassa integrazione non fa ben sperare sull’ evolversi della situazione in senso positivo. 

Taglio del 25% agli stipendi dei manager pubblici nel Decreto del Fare

 Nel Decreto del Fare, il cui testo definitivo ha ricevuto solo pochi giorni fa il via libera da parte della Camera, si guarda anche al risparmio. L’ ottica della spending review è stata applicata, questa volta, alle retribuzioni dei manager delle amministrazioni pubbliche

Retribuzioni pubblico impiego bloccate fino al 2014

 Il Consiglio dei Ministri ha approvato il regolamento, stilato in occasione della spending review per la Pubblica Amministrazione, che prevede il blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per i pubblici dipendenti fino al 2014.

Solo dal 2015 i dipendenti delle pubbliche amministrazioni potranno rivedere i contratti e sperare in un miglioramento del trattamento economico.

► Bloccati gli stipendi dei manager fino al 2014

Il regolamento prevede che saranno estesi dal 2013 al 2014 i seguenti blocchi degli automatismi stipendiali dei dipendenti delle PA:

– i trattamenti economici individuali;

– la riduzione delle indennità corrisposte ai responsabili degli uffici di diretta collaborazione dei ministri e l’individuazione del limite massimo per i trattamenti economici complessivi spettanti ai titolari di incarichi dirigenziali;

– il limite massimo e la riduzione dell’ammontare delle risorse destinate al trattamento accessorio del personale;

– meccanismi di adeguamento retributivo, classi e scatti di stipendio, le progressioni di carriera comunque denominate del personale contrattualizzato e di quello in regime di diritto pubblico.

► Quanto costano le auto blu

Con questo regolamento il Governo tenta di duplicare i buoni risultati ottenuti con il blocco del turn over nella Pubblica Amministrazione, che, nel periodo 20122/2012 ha portato ad un risparmio complessivo nell’amministrazione pubblica di 6,6 miliardi al lordo dei contributi. Un risultato ottenuto grazie alla diminuzione del numero dei dipendenti (-120 mila unità, pari al -3,5%) e alla riduzione delle retribuzioni (-,6% per il 2012 e -0,7% per il 2011).

Prepensionamento forzoso e mobilità per gli statali in esubero

 È arrivata l’austerity anche per la Pubblica Amministrazione che dovrà rimettere mano all’organico e tagliare 7.800 lavoratori in eccedenza.

In queste ora è stata emessa la circolare 3/2013 che fissa i criteri per la cessazione dei dipendenti eccedenti. Le possibilità per le Pubbliche Amministrazioni coinvolte sono due: la mobilità o il prepensionamento.

► Come funziona l’indennizzo per i ritardi delle pubbliche amministrazioni

Pre pensionamento forzoso

Chi, tra i 7.800 fra i lavoratori esuberati delle PA avrà raggiunto entro la fine del 2013 i requisiti per andare in pensione con le regole vigenti prima della riforma Fornero sarà collocato in prepensionamento, ma la PA dovrà dare preavviso di sei mesi.

Mobilità ‘dura’

I lavoratori che la Pubblica Amministrazione dovrà mettere fuori organico che non possono accedere alla pensione saranno inseriti in progetti di mobilità che mirano al ricollocamento della risorsa in un’altra amministrazione.

Per loro stipendio si potrà abbassare dal 50 all’80% e, se non avviene il ricollocamento entro due anni, il lavoratore è licenziato.

► Come certificare lo stato di disoccupazione

Da dove arrivano i lavoratori in esubero

La maggior parte dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni che dovranno essere messi fuori organico con i tagli previsti dalla spending review proviene dall’Inps, che ha avuto una immissione di lavoratori piuttosto sostanziosa dopo l’accorpamento con l’Inpdap e l’Enpals, per un totale di 3.314 lavoratori.

Seguono i ministeri (3.236 esuberi), gli enti pubblici non economici e gli negli enti di ricerca.

Le professioni più richieste entro il 2015

 Quella dell’Isfol (Istituto per lo sviluppo e la formazione professionale dei lavoratori) sembra una previsione molto più rosea di quelle che si sentono ultimamente sul mondo del lavoro.

► I 10 lavori più pagati del futuro

Un mondo del lavoro immobile che non dà spazio ai giovani con ben poche distinzioni di livello di istruzione e di esperienza. Ma, secondo l’Isfol questa situazione è destinata a sbloccarsi da qui al 2015, anno in cui si vedrà finalmente la luce in fondo al tunnel.

L’Isfol prevede almeno 800 mila nuove assunzioni, prevalentemente orientate verso i due estremi del livello di istruzione: si richiederanno lavoratori altamente specializzati e quelli con qualifiche medio basse, piuttosto che professioni relative alla fascia media di istruzione.

Le professioni più richieste entro il 2015

Tra le professioni che richiedono un alto grado di specializzazione, l’Isfol prevede che le più richieste saranno:

Ingegneri;

Professionisti dell’educazione, dell’istruzione e della formazione;

Tecnici della chimica e della fisica;

Esperti nel settore sanitario;

Tecnici assicurativi e finanziari.

► Le otto professioni dove trovare lavoro

Mentre nella fascia medio bassa di istruzione si distingueranno per numero di richieste di lavoratori

Operai;

Artigiani;

Servizi di pulizia non qualificati;

Ristoratori;

Servizi turistici non qualificati.

Le professioni meno richieste entro il 2015

Come anticipato, a soffrire dello stallo del mondo del lavoro, anche dopo il 2015, quando secondo l’Istituto, le condizioni di occupazione torneranno alla stabilità, ci saranno le professioni che si trovano nel mezzo, a metà tra le professioni altamente qualificate e i lavori più ‘umili’:

Addetti macchine produzione e lavorazione minerali e metalli;

Artigiani del cuoio, della pelle e delle calzature;

Allevatori;

Operai industria tessile;

Tecnici dei laboratori fotografici;

Gestori stock;

Dirigenti.

I posti disponibili nella scuola per il prossimo anno

 Il Ministero dell’Istruzione di concerto con il Ministero dell’Istruzione ha messo a punto alcune tabelle nelle quali viene indicato il numero dei posti disponibili per i docenti a partire dal prossimo settembre.

 La crisi dei finanziamenti universitari italiani

In totale, compresi anche gli insegnati di sostegno, a partire da settembre nella scuola italiana saranno disponibili 600.839 posti per i docenti.

Il Ministero dell’Istruzione, anche se si è ancora in attesa della comunicazione ufficiale, prevede che saranno immessi a ruolo almeno 15 mila insegnanti, metà dei quali arriveranno dagli ultimi concorsi e la restante metà dallo scorrimento delle graduatorie.

Dalle tabelle stilate dal Ministero dell’Istruzione, inoltre, emerge che c’è stato uno spostamento degli insegnati verso gli asili, le elementari e le superiori a discapito del numero delle cattedre previste per le scuole medie.

► Piano assunzioni scuola 2014/2017

Per quanto riguarda la ripartizione territoriale dei posti per insegnati disponibili a partire dal prossime settembre, va evidenziato un sostanzioso aumento dell’organico delle scuole della Lombardia  (+638 unità) e dell’Emilia Romagna (+374). Per le altre regioni gli aumenti hanno riguardato la Toscana (+299), il Piemonte (+184), il Lazio (+162) e il Veneto (+158).

Meno docenti, invece, la Sicilia e la Campania che ne perdono rispettivamente 568 e 492 unità, seguite dalla Puglia (-353) e dalla Calabria (-281).

I 10 lavori più richiesti in Italia

 Nel mercato del lavoro in Italia ci sono diverse anomalie che non permettono ai giovani di riuscire a trovare un lavoro. La colpa di questa situazione viene generalmente fatta ricadere sulla crisi economica, e non si può negare che la crisi abbia la sua parte, ma ci sono poi anche altri fattori che impediscono l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro.

 Limite massimo di lavoro per mantenere lo status di disoccupazione

Secondo il Rapporto sulle Comunicazioni Obbligatorie 2013 diffuso dal Ministero del Lavoro, infatti, emerge che i Italia ci sono molti lavori per i quali si è registrata una grande offerta, rimasta, per lo più, senza risposta.

Si potrebbe pensare che siano lavori umili o comunque poco qualificati che, quindi, non hanno molto appeal sulle nuove generazioni di giovani altamente scolarizzati. Ma non è così: la maggior parte delle offerte di lavoro richiedono al candidato si avere esperienza, cosa che i giovani non possono avere soprattutto se appena usciti dalle scuole.

Comunque, si può sempre iniziare una ricerca di lavoro partendo proprio da questi dati del Ministero.

 L’ Italia stretta tra disoccupazione, lavoro precario e redditi bassi

I 10 lavori più richiesti in Italia

Camerieri (767.000 posti disponibili);

Braccianti agricoli (768.000 posti disponibili);

Professoresse di scuola pre-primaria e primaria (708.000 posti disponibili);

Manovali (218.000 posti disponibili);

Collaboratrici domestiche (197.000 posti disponibili);

Cuochi (196.000 posti disponibili);

Registi, attori, sceneggiatori e scenografi (157.000 posti disponibili);

Commessi (120.000 posti disponibili);

Baristi (102.000 posti disponibili);

Muratori (97.000 posti disponibili).

 

 

I 10 paesi dove si lavora per più ore all’anno

 È vero, in Italia il lavoro, soprattutto per i giovani, è un’utopia. Ce n’è poco e quel poco che c’è è precario e, nella maggior parte dei casi, sottopagato. A questo si aggiunge che, quando un paese ha fame di lavoro, si tende a sottostare anche a delle condizioni che, in tempi diversi, non sarebbero mai state accettate, come, ad esempio, una retribuzione non equilibrata con il monte ore lavorato, la mancanza di garanzie e di diritti e molto altro.

► Anche i manager possono essere licenziati

Ma non è solo in Italia che esistono squilibri di tal genere. In Italia si lavora mediamente 1.776 ore all’anno, mentre in altre parti del mondo le ore lavorate sono molte di più, a fronte, inoltre, di stipendi medi più bassi.

L’Ocse, a questo proposito, ha stilato la lista dei dieci paesi al mondo nei quali si lavora per più ore ogni anno, lista nella quale l’Italia non compare.

I 10 paesi dove si lavora per più ore all’anno

10. Repubblica Slovacca: 1.749 ore di lavoro all’anno, con stipendio medio di circa 14.522 euro.

9. Giappone: 1.756 ore lavorative all’anno e stipendio medio di 25.765 euro.

8. Ungheria: 1.797 ore di lavoro all’anno, per uno stipendio medio di 14.803 euro.

7. Stati Uniti: 1.798 ore di lavoro all’anno, per uno stipendio medio di 41.469.

6. Polonia: 1.893 ore lavorative all’anno, per uno stipendio medio di 15.284 euro.

5. Russia: 2.002 ore lavorative annue, per uno stipendio medio di 11.642 euro.

4. Estonia: 2.021 ore di lavoro all’anno per uno stipendio medio di 13.193 euro.

3. Corea del Sud: 2.092 ore di lavoro all’anno per uno stipendio medio di quasi 30mila euro.

2. Cile: 2.102 ore di lavoro all’anno, per uno stipendio medio di 12.048 euro.

1. Messico: 2.317 ore di lavoro all’anno per uno stipendio medio di 7.528 euro.

I 10 lavori più pagati del futuro

 I giovani sanno molto bene come sia difficile, in questo periodo, trovare un lavoro. E ancora più difficile è trovare un lavoro che abbia anche uno stipendio dignitoso. Quello che tutti si augurano, e che prima o poi avverrà, è un cambiamento sostanziale della società globale e della sua economia che permetta una ripresa su tutti i fronti.

► I disoccupati d’ Europa vivono in Spagna e in Italia

E, quando questo avverrà, ci sarà anche nuovamente lavoro.

Ma quali sono i lavori del futuro? Quali saranno i meglio pagati?

A dare una risposta a questi interrogativi è il magazine economico americano 24/7 Wall St, che ha stilato la lista delle 10 professioni più pagate del futuro. La lista si riferisce agli Stati Uniti, ma non c’è dubbio che la maggior parte di questi lavori saranno richiesti anche in Italia. Vediamo quali sono e gli incrementi della retribuzione previsti da 24/7 Wall St per ognuno di loro.

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I dieci lavori più pagati del futuro

Analisti di sistemi informatici (incremento del 20%)

Medici chirurghi (incremento del 21%)

Commercialisti e revisori dei conti (incremento del 21%)

Infermieri (incremento del 22%)

Analisti di gestione (incremento del 23%)

Sviluppatori di applicazioni per computer (incremento del 24%)

Ingegneri civili (incremento del 24%)

Ricercatori di marketing (incremento del 28%)

Promotori finanziari (incremento del 30%)

Igienisti dentali (incremento del 36%)