Sconti benzina in aumento, ecco dove si pagherà di meno

Continuano ad aumentare gli sconti benzina, che si innalzeranno ancora a partire dal 31 agosto prossimo. Una situazione che permetterà agli automobilisti di fare il pieno pagando poco più di 1 euro al litro. Uno scenario molto interessante, che però per il momento si riferisce esclusivamente al Friuli Venezia Giulia, che metterà a disposizione dei cittadini un vero e proprio contributo regionale, a cui dovrà aggiungersi pure un ulteriore sconto da 0,05 euro al litro, che verrà applicato da parte dei medesimi distributori per merito di un’intesa che è arrivata direttamente con la Regione.

App Spia: Perché Può Essere Una Buona Idea

La tecnologia ha portato molte cose buone, ma alcune sono spesso controproducenti specie se si tratta di telefonia cellulare. Questi dispositivi infatti consentono a chi li possiede di parlare e chattare segretamente con altre persone e magari creare problemi familiari siano essi dei bambini che interagiscono con persone poco affidabili, coniugi che tradiscono o dei dipendenti che divulgano preziose informazioni commerciali ai competitore.  Avere a disposizione un’app spia è in tal senso un’ottima idea per evitare che ciò accada.

App Spia

Nuovi strumenti economici per investire e combattere la crisi: il mercato digitale e la nuova frontiera dell’eCommerce

Durante il primo semestre del 2020 il lockdown ha cambiato sicuramente la percezione dell’economia da parte delle aziende, dei venditori e soprattutto degli acquirenti, non solo provocando una crisi finanziaria a livello mondiale che ha toccato soprattutto le Borse internazionali, che nella maggior parte dei casi hanno chiuso a ribasso in questo primo semestre, ma soprattutto mettendo in luce l’eCommerce e il mercato digitale come nuova frontiera delle transazioni economico – finanziarie.

App per controllare il telefono del partner

Sei una persona gelosa? Hai bisogno semplicemente di un app per controllare il telefono del partner o del proprio figlio? All’interno di questa guida completa esamineremo tutte le possibili alternative sulle app spia Android e su tantissimi altri aspetti interessanti.

La tecnologia e lo sviluppo in campo tecnologico hanno lentamente permesso lo sviluppo di numerosi sistemi per tenere traccia di un determinato dispositivo mobile. I motivi alla base di tale scelta possono essere svariati. Esiste la coppia volenterosa di sapere costantemente cosa succeda sul device del proprio compagno, o semplicemente una mamma apprensiva nei confronti del proprio figlio. Qualsiasi sia la tua necessità all’interno dell’articolo troverai la soluzione più adatta alle tue esigenze e problematiche.

App per controllare il telefono

Mossa commerciale di Samsung con la notifica “trova dispositivo personale”?

Da alcuni giorni a questa parte tantissimi utenti in possesso di uno smartphone Samsung Galaxy stanno ricevendo una notifica dal produttore con il messaggio “trova dispositivo personale“. Al suo interno, nello specifico, si trova la sequenza “1 1“, al punto che in tanti si stanno chiedendo se si tratti di una mossa commerciale o di un errore imprevisto con il produttore asiatico.

trova dispositivo personale

Satispay: cos’è, come funziona e le migliori recensioni

Avete spesso sentito parlare di Satispay, ma non avete la minima idea di cosa sia? Ebbene, stiamo parlando di una delle applicazioni più note nell’ambito dei pagamenti tramite smartphone. Al giorno d’oggi, infatti, per pagare in diversi ambienti non c’è più l’esigenza di avere con sé un borsellino ricco di monete oppure di contanti, dal momento che è sufficiente estrarre lo smartphone dalla propria tasca e provvedere con quello. Grazie a piattaforme con Satispay, infatti, c’è l’opportunità di inviare una somma di denaro molto facilmente tramite un velocissimo tap sul tasto giusto, senza dover toccare minimamente il portafogli: un servizio estremamente pratico e comodo.

(e SCOPRI LA PROMOZIONE RISERVATA AI LETTORI DI MONDOECONOMIA)

Huawei affossa Apple nelle vendite smartphone di fine anno

Il mercato smartphone è senza dubbio quello più seguito dall’economia globale in quanto risulta essere il più remunerativo dal punto di vista tecnologico e diverse aziende ogni anno lottano per diventare le prime in questo settore.

Mario Draghi: mandato finito. La BCE passa a Christine Lagarde

Mario Draghi ha concluso il suo mandato come presidente della Bce, e ora la banca centrale passa nelle mani di Christine Lagarde, che era al Fmi. Un presidente discusso, che alla fine però è stato applaudito da tutti i principali Governi europei.

Mario Draghi

Mario Draghi è stato il presidente del periodo più difficile, e ha portato avanti una politica monetaria osteggiata dal colosso tedesco e dalla Federal Reserve, ma che alla fine ha portato a risultati sufficienti se si considera la forte crisi economica, e la strada che poi sia la Germania che l’America hanno preso.

In particolare la Federal Reserve ha finito per seguire, quest’anno, la stessa politica monetaria. Draghi, nel suo discorso di commiato, si è detto fiducioso perché la Bce “è in buone mani”:

“Oggi ci sono 11 milioni di persone occupate in più in Europa, la popolarità dell’euro è ai suoi massimi livelli e i politici dicono che la moneta unica è irreversibile. È davanti agli occhi di tutti che ora è il momento di più Europa, non meno. Noi europei dobbiamo prendere il nostro destino nelle nostre mani”.

Le reazioni

Alla fine Draghi ha avuto il consenso unanime dei principali membri dell’Europa, e non solo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Christine Lagarde ha ringraziato il presidente per la sua saggezza, quella che lo ha portato a difendere fino all’ultimo una politica monetaria di bassi tassi e iniezioni di liquidità anche di fronte alle forti critiche da parte di Berlino e Washington.

Anche la Merkel si è lasciata sfuggire un “Leadership cruciale per la stabilità dell’Eurozona”, lei, che da leader tedesco, ha sempre individuato nella stabilità la ricetta per il suo paese:

“Sotto la tua guida la Bce ha dato contributo importante e cruciale alla stabilità dell’eurozona. Siete stati in grado di farlo in fretta perché siete una istituzione indipendente. Dobbiamo essere in grado di difendere questa indipendenza”.

Per Macron addirittura Draghi è il “degno erede dei padri fondatori dell’Europa”, e rilancia la politica espansiva del presidente uscente i governi ad appoggiare la Bce nel continuare su questa strada per aiutare l’economia europea:

“Quello che celebriamo oggi è l’azione di un uomo che ha portato molto in alto il sogno europeo. Spetta ora a noi, cari leader portare avanti questo compito”.

USA: la fine dell’era del petrolio. O no?

L’America non ha più bisogno di petrolio, e così abbandona i partner mediorientali. Tutto merito dello Shale, il petrolio delle rocce di argilla che ha reso gli Stati Uniti autosufficienti. In pochi anni c’è stata un’autentica rivoluzione nel settore, e gli Usa si possono permettere di abbandonare l’Arabia Saudita, di lasciar chiudere lo Stretto di Hormuz e disinteressarsi del Medio Oriente.

In più gli Stati Uniti hanno iniziato a esportare il loro petrolio a prezzi super bassi, mettendo in crisi i grandi produttori storici.

Un arma a doppio taglio, visto che i prezzi stracciati si sono tradotti in zero profitti per le aziende produttrici Usa, che investivano più di quel che fatturavano, sicuri del boom economico in essere. Gli investimenti attiravano finanziamenti, che però ora si sono fermati.

Tra prestiti e investimenti diretti si è passata la cifra dei 56 miliardi di dollari, ma il tutto ha portato al crollo del greggio. Risultato: investimenti a meno di 20 miliardi e 27 aziende del settore fallite.

Il futuro

Ora sono in molti a sperare in fusioni e consolidamenti, ma i critici segnalano gli aspetti più fragili della nuova tecnologia: il sovrasfruttamento dei pozzi e il loro precoce esaurimento, che porta a ricerche sempre più serrate per i nuovi pozzi. E quindi a nuovi investimenti.

Questo potrebbe significare che i trionfali tweet di Trump dovranno essere annoverati, tra qualche tempo, tra le gaffes più grandi del presidente.

E chissà che i risparmi per pattugliare e tenere sotto controllo il Medio Oriente, che l’America sperava di ottenere con la Shale, siano solo un miraggio.

Per il momento dunque, il sogno dell’America First di Donald Trump, almeno per il discorso del petrolio, è ancora in bilico.

Forse è per questo che Trump ha prima annunciato il ritiro dalla Siria, per poi smentire se stesso qualche giorno dopo e andare a difendere le istallazioni petrolifere. Tensione ancora alta dunque con l’Iran, anche perché le sanzioni con il paese islamico sono servite solo a far divenire la Cina il maggior importatore di petrolio di Teheran.

Gli Usa manterranno le loro basi in Arabia e Baharain, e pensare al vuoto che lascerebbero gli americani, in caso di un disimpegno nella regione, è ancora prematuro. Per il momento.