Carige, sostanziali cambiamenti al vertice

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Attualmente, è quella inerente Generali l’unica decisa variazione nell’azionariato di Banca Carige dopo l’aumento di capitale da 850 milioni chiuso nei giorni scorsi.

Dopo aver dichiarato nei primi giorni di ricapitalizzazione di detenere il 5,1%, il gruppo assicurativo non ha sottoscritto l’aumento pro quota e, in base a quanto ufficializzato da Consob, ora detiene lo 0,66%.

Vittorio Malacalza, come già emerso da indiscrezioni, è salito invece al 17% dal precedente 14,9% confermandosi primo azionista dell’istituto ligure.

Che Generali non avesse ambizioni sulla governance era risaputo. All’indomani della comunicazione relativa al 5,1%, aveva dichiarato che la posizione era di puro asset management. Secondo alcuni analisti contattati (si veda MF-Milano Finanza del 25 giugno), l’aumento a forte sconto e la forte pressione sui diritti hanno richiamato l’attenzione di colossi come Generali, i quali hanno intravisto un’opportunità di trading.

Ma una discesa così netta del colosso assicurativo era difficilmente prevedibile (la partecipazione, è bene ricordarlo, è detenuta tramite Generali Investments Sicav, in proprietà diretta).

Come detto, lo scorso 3 luglio, giorno di deposito presso il registro delle imprese dell’aumento di capitale di Banca Carige, Malacalza Investimenti ha invece aumentato di circa due punti percentuali la propria partecipazione rispetto al 14,934% detenuto al 26 maggio. L’interesse di Malacalza a salire nell’azionariato era noto e numerosi osservatori si sarebbero attesi acquisti maggiori.

Come annunciato ieri dal sottosegretario Pier Paolo Baretta in Commissione Finanze alla Camera “a oggi non risultano patti parasociali in essere tra The Summer Trust e il socio di maggioranza Malacalza Investimenti”.

Gabriele Volpi, come da previsioni, detiene una quota del 5,011%, il gruppo Ubs del 4,395%. Nell’azionariato aggiornato da Consob al 9 luglio non risultano i francesi di Bpce, scesi sotto al 2%. Il titolo di Banca Carige intorno alle 13.20 saliva del 3,47% a 1,611 euro in linea con l’andamento positivo di Piazza Affari.

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