Bonus asilo nido e baby sitter

 Dall’ inizio del mese di luglio sono in arrivo buone notizie per tutte le neomamme d’ Italia. A partire dal 1 luglio 2013, infatti, e per un periodo di tempo di 10 giorni sarà infatti possibile presentare la domanda per fruire di una agevolazione che lo Stato italiano mette a disposizione per aiutare le famiglie ed in particolare le mamme lavoratrici.

Come ottenere il Bonus mobili

 Il testo del Decreto sulle ristruturazioni e l’ efficienza energetica degli edifici, passato recentemente alla Camera per la definitiva approvazione, prevede, a fianco di incentivi per le suddette operazioni, anche la possibilità per i contribuenti di ottenere una detrazione fiscale per l’ acquisto di elettrodomestici e di mobili che dovranno però trovare luogo sempre all’ interno dell’ immobile interessato dal progetto di ristrutturazione.

Bonus ristrutturazioni: mobili che rientrano nelle detrazioni

 Il decreto legge n. 63 del 4 giugno 2013 prevede il bonus mobili, ossia la possibilità di usufruire fino al 31 dicembre dell’anno in corso di detrazioni e sconti per chi acquista mobili e arredi . le detrazioni e gli sconti arrivano anche fino al 50% dell’importo che si spende per questi acquisti, se rimangono entro il limite massimo dei 10.000 euro.

Queste sono le linee principali della pare del decreto che è stata riservata ai bonus per i mobili, decreto che il 4 agosto 2013 sarà convertito in legge. Ma, come sempre accade, i testi normativi non sempre sono di facile lettura per il cittadino. Qui si può trovare la spiegazione ad alcuni dei punti più controversi del decreto per li bonus mobili.

► Bonus ristrutturazioni: mobili che non rientrano nelle detrazioni

Su quali acquisti di mobili si ha diritto alla detrazione?

Nel testo del decreto si legge che le spese per le quali si ha diritto al bonus ristrutturazione sono quelle che sono state effettuate a partire dal 26 giugno 2012.

Non essendo presenti ulteriori specifiche su legami tra acquisti di mobili e data di inizio e fine lavori di ristrutturazione, si può dedurre che il bonus è valido per tutti gli acquisti – solo se in possesso della relativa documentazione di acquisto – fatti dal 26 giugno 2013 al 31 dicembre 2013.

Bonus ristrutturazioni: mobili che non rientrano nelle detrazioni

 Il decreto decreto legge n. 63 del 4 giugno 2013 per quanto riguarda i bonus per l’acquisto di mobili, non dà chiarimenti sulla tipologia di questi che rientrano nelle detrazioni.

Quindi è legittimo avere dei dubbi su quali siano i mobili per i quali è possibile ottenerli.

Ad una prima analisi del testo, comunque, si può dedurre che, con il termine generico ‘mobili’, il legislatore intenda, oltre a cucina e armadi a muro, anche altri oggetti di arredamento quali tavoli, divani e sedie.

Il Ministero si è comunque impegnato a dare ulteriori chiarimenti anche su altre tipologie di arredo quali lampade, porte d’interni, elettrodomestici da incasso, parquet e tende.

► Bonus ristrutturazioni: mobili che rientrano nelle detrazioni

Quali sono i mobili che, invece, non rientrano nelle detrazioni?

In primo luogo il decreto legge specifica che il bonus sull’acquisto di mobili può essere richiesto solo se i mobili sono stati acquistati in concomitanza di lavori di ristrutturazione dell’immobile.

Quindi non si possono richiedere le detrazioni nel caso di mobili acquistati per immobili sui quali siano stati effettuati solo lavori di ristrutturazione ordinaria.

 

Inoltre, non possono essere richieste detrazioni sul’acquisto di mobili se gli interventi di ristrutturazione riguardano gli infissi esterni (per i quali il decreto prevede un bonus del 55%) e se l’acquisto dei mobili è stato effettuato non da chi beneficia del bonus per le ristrutturazioni ma da terze persone (genitori, parenti, amici etc.).

Guida agli incentivi per la ristrutturazione: i beneficiari e la documentazione necessaria

 Chi beneficia degli  incentivi per la ristrutturazione?

Possono beneficiare delle agevolazioni fiscali per la ristrutturazione e la riqualificazione degli immobili, se gli interventi vengono fatti entro i termini stabiliti e in presenza della necessaria documentazione, i titolari dell’immobile a titolo di proprietà, di possesso e di uso, che abbiano sostenuto le relative spese.

In questa categoria rientrano: il proprietario, il detentore della nuda proprietà o chi ne usufruisce, chi è in affitto o in comodato.

La documentazione necessaria per ottenere gli sgravi fiscali e gli ecobonus

Chi decide di dare avvio a dei lavori di ristrutturazione per la propria abitazione, può ottenere gli sgravi fiscali e gli ecobonus se gli interventi sono effettuati entro il 31 dicembre 20123 e solo se in possesso della seguente documentazione:

Documento inizio attività – Dia
Documento che certifica la conformità dei lavori

Bonifici
Necessari a tracciare le spese effettuate: devono indicare il codice fiscale del contribuente, la partita Iva della ditta che esegue i lavori e la casuale dei versamenti con i riferimenti alla legge che introduce le agevolazioni.

Fatture
Da intestare necessariamente a chi esegue i vari pagamenti, servono per dimostrare l’aderenza delle spese effettuate ai requisiti richiesti per l’ottenimento delle agevolazioni.

Consenso
Dichiarazione scritta del proprietario dell’immobile che attesta il suo consenso all’inizio dei lavori.

Attestazione ecologica
Solo per lavori di efficientamento energetico – per i quali è prevista l’agevolazione al 65% – è necessario l’invio all’Enea (Ente per l’energia e l’ambiente), da parte del proprietario dell’immobile, la documentazione che certifica gli interventi effettuati.

La mail di risposta che si riceverà deve essere conservata per la dichiarazione dei redditi.

Comunicazione all’Agenzia delle entrate
Necessaria solo nel caso i lavori inizino in un periodo di imposta e finiscano nel successivo.

Guida agli incentivi per la ristrutturazione

Le nuove scadenze e gli interventi previsti

I beneficiari e la documentazione necessaria

Guida agli incentivi per la ristrutturazione: le nuove scadenze e gli interventi previsti

 Con il decreto legge approvato dal Governo alla fine di maggio, sono stati prolungati i termini per poter ottenere agevolazioni e sgravi fiscali per la ristrutturazione edilizia e gli ecobonus: le agevolazioni sono del 50% per una spesa massima di 96.000 euro per ogni singola abitazione.

Le nuove scadenze per ottenere i bonus

La possibilità di ottenere le detrazioni è stata allungata di sei mesi, c’è tempo fino al 31 dicembre 2013 per le abitazioni e fino al 31 dicembre 2014 per i condomini se gli interventi saranno “importanti”, ossia nel caso si tratti di interventi che coinvolgono nella riqualificazione almeno il 25% della superficie dell’involucro. Le detrazioni previste saranno spalmate su dieci anni in un numero uguale di rate erogate a valore costante.

Quali interventi rientrano nel bonus edilizia

Chi decide di ristrutturare la propria abitazione potrà usufruire delle detrazioni e dei bonus previsti per i seguenti interventi:

– lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento, ristrutturazione edilizia e urbanistica;

– lavori necessari a seguito di un evento sismico;

– lavori su parti accessorie (costruzione di garage o installazione di impianti di domotica o interventi per la rimozione di barriere architettoniche;

– costruzione di impianti di sicurezza e di impianti idonei ad abbattere l’inquinamento acustico;

bonifiche di edifici da sostanze dannose come l’amianto;

– adozione di sistemi antisismici.

Guida agli incentivi per la ristrutturazione

Le nuove scadenze e gli interventi previsti

I beneficiari e la documentazione necessaria

Prolungati i bonus ristrutturazioni

 I bonus per le ristrutturazioni e per l’energia saranno prolungati fino al 31 dicembre del 2013. E’ questa la gran bella notizia per tutti i cittadini consumatori che avevano deciso di approfittare, magari un po’ troppo tardi, del bonus fiscale offerto a chi avesse ristrutturato casa pensando all’ambiente.

Il governo, dall’anno scorso, ha messo tra le sue priorità l’intervento nel settore delle ristrutturazioni e del risparmio energetico ed ha fornito ai cittadini che ne avessero fatto richiesta, nel rispetto dei requisiti definiti dall’esecutivo, di avere uno sconto sui lavori di casa.

Pronta la proroga per i bonus energia

I cosiddetti bonus energia dovevano terminare entro giugno, invece, come ha spiegato anche il Ministro per le infrastrutture in un’audizione alla Camera, si sta studiando la proroga dei bonus dal 30 giugno al 31 dicembre. Continua dunque la profusione di strumenti per defiscalizzare le ristrutturazioni. Lo sconto, fino a dicembre, dovrebbe essere mantenuto intorno al 50-55 per cento.

Si va verso la sospensione dell’IMU

Il problema, secondo molti analisti, è che non è ancora chiaro il percorso studiato dal governo per reperire i fondi. Se è stato previsto di abolire o ridurre l’IMU e bloccare l’aumento dell’IVA, è abbastanza difficile che ci siano i soldi anche per rifinanziare il bonus energia, oppure per estenderlo anche agli elementi d’arredo e alle cucine, con un occhio di riguardo per famiglie e giovani coppie.

Verso una doppia proroga delle detrazioni

 Il Governo Letta sembra sempre più intenzionato a prorogare, fino alla fine di dicembre 2013, sia le detrazioni del 55% per la riqualificazione energetica, il cosiddetto bonus energia, sia quelle del 50% per le ristrutturazioni edilizie. La notizia è stata infatti confermata, ieri, anche dallo stesso Ministro per  le Infrastrutture e i Trasporti, Maurizio Lupi.

Possibile proroga per bonus energia e ristrutturazioni

Per attivare queste misure, tuttavia, è necessario individuare preventivamente le dovute coperture. L’ intero provvedimento, infatti, verrebbe a costare qualcosa come 1,9 miliardi di euro, che andrebbero spalmati in 10 anni. Così, una volta avuto l’avallo di Palazzo Chigi, però, l’ ultima parola spetta ai tecnici dell’ ufficio Ragioneria.

Pronta la proroga per i bonus energia

A favore dell’ approvazione – almeno – della detrazione per le riqualificazioni energetiche c’è, tuttavia, anche una direttiva europea, la 2010/31/Ue, le cui richieste l’ Italia dovrà rispettare, a meno di non cadere in una nuova procedura di infrazione.

C’è la possibilità, tuttavia, che l’ accesso al beneficio, una volta prorogato, diventi più selettivo, almeno nella seconda parte del 2013 e prima della sua possibile trasformazione in una agevolazione a scadenza triennale, come anticipato da Zanonato.

Più difficile, invece, il caso delle detrazioni sulle riqualificazioni edilizie, che andranno inserite nella più ampia riforma dei tributi sugli immobili e che necessitano quindi ancora di discussione.

Equitalia concede la rateizzazione dei debiti fino a 50 mila euro

 Sono in arrivo alcune utili novità sul fronte della normativa fiscale e delle modalità di riscossione dei debiti contratti con Equitalia Spa.

L’ azienda ha infatti recentemente concesso la possibilità di rateizzazione delle cartelle esattoriali con un importo non superiore a 50 mila euro che potranno così venire dilazionate fino ad un massimo di 72 rate.

> Equitalia annuncia novità nelle procedure

Si tratta di un provvedimento attuato per venire incontro alle esigenze dei contribuenti in difficoltà, che a causa della particolare congiuntura economica hanno riscontrato problemi nel pagamento dei debiti. Tra il 2012 ed oggi, dunque, la soglia dei debiti rateizzabili è stata dall’ azienda innalzata per ben due volte, da 5 mila a 20 euro e infine da 20 mila  50 mila.

Meno riscossioni per Equitalia, colpa della crisi

L’ altra novità riguarda poi la procedura stessa, che sarà possibile avviare anche senza la presentazione della documentazione, ma attraverso una semplice richiesta motivata. La rateizzazione dei debiti fino a 50 mila euro potrà quindi durare fino ad un massimo di 6 anni, con un importo minimo per rata pari a 100 euro. Ma è anche possibile optare per un piano di dilazione che preveda rate variabili e crescenti.

Una volta ottenuta la rateizzazione sarà anche possibile fare richiesta per il Durc, il  Documento unico di regolarità contributiva, per continuare a partecipare a concessioni e gare di appalto.

Detassare i premi di produttività

 I premi di produttività, tipici dei contratti da dipendente, possono essere detassati. Nella Gazzetta Ufficiale del 2013 sono state inserite le modalità attuative della nuova normativa.

Strategie per uscire dalla crisi

I lavoratori dipendenti del settore privato che hanno avuto dei premi di produttività possono ottenere uno sconto sulla dichiarazione dei redditi in virtù del Dl 93/2008 dedicato all’incremento della produttività del lavoro. L’agevolazione, quindi, ha come obiettivo quello di dare una spinta propulsiva alla produttività delle imprese e fa riferimento ai premi di produttività percepiti in esecuzione di accordi e contratti.

Per il 2013 – dal primo gennaio al 31 dicembre – le modalità attuative dello sconto sui premi di produttività, sono state inserite nel Dpcm del 22 gennaio che è stato pubblicato sull’ultima Gazzetta Ufficiale di Marzo.

Le sfide economiche per l’Italia

La detassazione prevede che si applichi un’imposta sostitutiva al 10 per cento dell’IRPEF e delle addizionali regionali e comunali fino a quando finirà il budget definito dalla legge di stabilità equivalente a 950 milioni di euro.

Il decreto ha anche fissato a 2500 euro lordi il limite per i premi di produttività che una persona può percepire a livello individuale e su questo importo va calcolata l’imposta sostitutiva, ma sempre a patto che nel 2012 il reddito da lavoro dipendente non abbia superato i 40 mila euro.