Mps iscrive a bilancio le perdite ed esclude problemi di liquidità con il titolo aumenta in Borsa

 I vertici del Monte dei Paschi di Siena hanno stabilito i dettagli per il lancio dei 3,9 miliardi di Monti bond dopo una riunione durata circa sei ore. L’obiettivo è andare oltre il debito ereditato dalla gestione di Mussari e di Baldassarri che ha portato a un’indagine della procura di Siena. La perdita potenziale è di 730 milioni di Euro nel 2012 che arriva da strumenti strutturati. Questa perdita aumenterà fino a circa 2 miliardi di Euro per le svalutazioni realizzate nei trimestri precedenti.

A sorpresa il rimbalzo di Mps a Piazza Affari

L’amministratore delegato Fabrizio Viola che ha affermato che: “’La banca non ha problemi di liquidità” e che si è lavorato bene facendo chiarezza.

Per il rilancio di Mps c’è quindi l’emissione dei 3,9 miliardi di Monti bond e poi la ricerca di un partner finanziario di lungo termine che Profumo pensa entro il 2015 con una stabilizzazione che potrebbe essere più rapida.

Moody’s osserva Mps e gli ex dirigenti sono accusati di associazione a delinquere

In Borsa la banca Monte dei Paschi di Siena ha aperto in rialzo del 3,34% a 0,23 euro dopo avere iscritto a bilancio le perdite da derivati per 730 milioni di Euro e avere escluso problemi di liquidità. I titoli Mps sono stati inseriti nelle dopo uno stop al rialzo. Il guadagno è dell’8,46% a 0,25 euro. Gli scambi sono intensi a circa il 3% del capitale.

Nella PA stipendi e rimborsi dei consiglieri online

 Il decreto legislativo sulla trasparenza nella pubblica amministrazione che domani sarà all’esame della conferenza Stato Regioni, prevede che i consiglieri locali dovranno mettere online i stipendi e i rimborsi. Il regolamento riguarda già i parlamentari e i rappresentanti del governo, e ora si potrebbe applicare anche ai rappresentati delle istituzioni locali. Per chi non pubblicherà questi dati la multa sarà tra i 500 a 10 mila Euro.

I programmi elettorali per i quattro temi caldi dell’economia

Il testo di legge afferma che:

Con riferimento ai titolari di incarichi politici di carattere elettivo o comunque di esercizio di poteri di indirizzo politico di livello statale regionale e locale, le pubbliche amministrazioni pubblicano con riferimento a tutti i componenti l’atto di nomina; il curriculum; i compensi di natura fissa o variabile.

La questione dei rimborsi che tanti casi ha sollevato negli ultimi tempi è considerata e nel testo si dice che devono essere indicati anche “gli importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici.

Il decreto considera anche le assenze dei dipendenti e parla di un monitoraggio che si fa ogni tre mesi.

Sulla questione delle opere e dei lavori pubblici, il decreto propone che ogni amministrazione dovrà pubblicare le procedure per l’affidamento e l’esecuzione dei lavori.

Entro fine Marzo i nuovi incentivi sulle auto

 È prevista in tempi brevi l’attuazione della misura sugli incentivi per le auto contenuta nella Legge Sviluppo dello scorso anno. Entro fino Marzo si dovrebbe quindi partire con gli incentivi per l’acquisto di auto ecologiche con 100 milioni di Euro che sono messi a disposizione dallo Stato.

Compra un auto nuova e pagala in 7 anni

Questi sono i tempi e le modalità per gli incentivi, a parte eventuali imprevisti. Infatti, il provvedimento è all’esame della Corte dei Conti che ne dovrà valutare l’attuabilità e poi si passerà alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Le agevolazioni per il triennio 2013-2015 considerano 120 milioni con le maggiori facilitazioni che riguardano le auto aziendali e quelle a uso pubblico. Per usufruire delle agevolazioni le auto devono essere ecologiche e quindi a bassa emissione. Per il 2013 il fondo prevede 4,5 milioni di Euro per l’acquisto di auto con emissioni di CO2 non superiori a 95 g/km e un fondo di 35,5 milioni di Euro per chi acquista auto con emissioni non oltre i 120g/km e che riguardano aziende o uso di terzi come nel caso dei taxi, dei liberi professionisti, dell’autonoleggio ecc.

Per avere le agevolazioni bisogna rottamare un’auto che abbia più di 10 anni e che si possiede da almeno un anno. Per le auto nuove acquistate il contributo sarà del 20% sul prezzo fino ad un massimo di 5 mila Euro per le vetture con emissioni di CO2 che sono meno di 50 g/km. Per le auto con emissioni tra 51 e 95 g/km il contributo è del 20% fino a un massimo di 4 mila Euro. Per le auto con emissioni di CO2 tra i 96 e i 120 g/km il contributo è del 20% fino a un massimo di 2 mila Euro.

Calo prezzo affitti

 Ecco una buona notizia. I canoni di locazione in italia hanno fatto segnare una diminuzione media di prezzo del 3,3% nel 2012, nonché un’accelerazione della caduta nella seconda parte dell’anno.

Le flessioni più consistenti sono state riscontrate nei grandi mercati, con Roma che conduce la graduatoria dei ribassi (la seguono a ruota Milano e Napoli).

E’ questo il panorama attuale, reso noto da un portale immobiliare specializzato, il quale ha monitorato l’andamento dei prezzi di 20.429 immobili nelle principali città italiane presenti nel database del portale nel corso del periodo di analisi: periodo che va da luglio 2012-a gennaio 2013.

Tendenza al ribasso

Il rapporto illustra un evidente trend al ribasso diffusosi più o meno in tutti i grandi centri, eccezion fatta per Torino. Il capoluogo piemontese pare risentire meno del comportamento pazzo dei valori sperimentato da altre città durante il periodo di boom.

Torino, infatti, segna un più 2,9% su base annua a 8,3 euro/m2 mensili, tenendo assai meglio della media nazionale

La discesa appare più elevata nelle grandi città. In esse i prezzi sono soggetti a ondate di euforia quando le cose vanno bene, ma si cade molto rapidamente quando invece l’economia mostra segni di cedimento.

Cali principali

Roma: -8,8%, a 14 euro/m 2;

Milano: -6,1%; 14,7 euro/m2 al mese;

Genova: -8,8%; 8,6 euro/ m2 al mese;

Napoli: -6,1%; 9,7 euro/ m2;

Venezia (-5,9%; 10,7 euro m2);

Catania (-5,1%; 6,9 euro/m 2);

Palermo (- 4,5%; 6,6 euro/m2).

Bocciato aumenti bollette acqua

 Rinviato l’aumento delle bollette dell’acqua. Il Consiglio di Stato ha dichiarato all’Authority per l’energia che non le trova coerenti col quadro normativo venuto fuori dal referendum del 12-13 giugno 2011. Gli aumenti sarebbero dunque in contrasto con il criterio della adeguatezza della remunerazione dell’investimento per rilasciare la tariffa. L’Authority dovrà tenere in considerazione ciò per la adozione del nuovo sistema.

Il Consiglio di Stato rammenta in sostanza che il 7% di aumento sulle bollette, connesso alla remunerazione del capitale investito, è stato applicato dal 21 luglio 2011 al 31 dicembre 2011 nonostante l’esito referendario.

Spetta ora all’Autorità per l’energia disciplinare il criterio per il rimborso ai cittadini delle cifre in più versate e, a quanto pare, è probabile che invece del conguaglio, vi sarà una restituzione secca. Commentando il parere del Consiglio di Stato, intanto, il Forum dei movimenti per l’acqua ha dichiarato: “Abbiamo vinto, non si possono fare profitti sull’acqua. Questa volta a darci ragione è il parere del Consiglio di Stato circa tariffa: le bollette che i gestori consegnano ai cittadini sono illegittimamente gonfiate e non rispettano la volontà referendaria espressa da 27 milioni di persone”.

Pagamento illegittimo

L’Autorità per l’energia che ha il compito di formulare la nuova tariffa all’indomani del Referendum, aveva chiesto un responso al Consiglio di Stato inerente alla remunerazione del capitale investito, nonché il profitto garantito del 7% presente nelle bollette.

La risposta ha confermato ciò che era stato precedentemente affermato dalla Corte Costituzionale: dal 21 luglio 2011, data di proclamazione della vittoria referendaria, la remunerazione del capitale investito doveva cessare di essere calcolata in bolletta.

Per questo ciò che i cittadini hanno versato è illegittimo e i soggetti gestori non hanno più alibi: devono ricalibrare le bollette.

Rbs patteggiamento dopo scandalo

 E’ già successo a Barclays e Ubs. Ora toccherà anche a Rbs. Dopo le indiscrezioni che si susseguivano già da giorni tanto negli Stati Uniti quanto in Inghilterra, è ora la banca stessa ad uscire allo scoperto, confermando di dover pagare grosse sanzioni e altri tipi di multe per avere ‘taroccat’ il tasso interbancario Libor.

Malgrado gli accordi presi con autorità inglesi e americane debbano ancora essere approvati, l’istituto si aspettava dunque la mano pesante. E’ quanto si legge nella nota rilasciata poche ore fa.

La condanna

Di recente si parlava di sanzioni che si aggiravano intorno agli 800 milioni di dollari, diminuiti a 621 milioni. Nello specifico, l’istituto commerciale è stato condannato a pagare 87,5 milioni di sterline dalla Fsa britannica, 325 milioni di dollari dalla Us Cftc e 150 milioni di dollari dal dipartimento della giustizia sempre degli Stati Uniti. Rbs, nell’ambito della stessa nota, ha anche diramato le attese dimissioni di John Hourican, il capo della banca d’investimenti che fa capo alla holding finanziaria.

Malgrado il patteggiamento, il dipartimento di giustizia americano ha ripetuto ancora una volta che le indagini sul Libor proseguiranno ininterrottamente. Per fronteggiare multa la Royal Bank of Scotland taglierà i bonus dei manager: una mossa con la quale recupererà 300 milioni di sterline.

Inps fondo per Cassa Integrazione

 L’Inps dispone delle risorse sufficienti per fronteggiare a tutte le richieste relative alla cassa integrazione, che per il 97% delle prestazioni è emessa entro i 30 giorni. Il presidente dell’ente, Antonio Mastrapasqua, è sicuro di ciò

Boom gennaio 2013

Intanto, i dati di gennaio in circolo da ieri mostrano un aumento del 2,7% su dicembre e del 61,6% su gennaio 2012 per quanto riguarda le domande. Un boom inaspettato per Mastropasqua, il quale non fa altro che confermare la profondità della crisi.

Riforme

Mastropasqua si concentra anche sulle riforme effettuate in Italia negli ultimi 20 anni le quali “danno il nostro Paese come leader in Europa sull’età pensionabile e sulla sostenibilità del sistema. Nei prossimi anni, l’Italia sarà quella che verosimilmente avrà l’età pensionabile più alta. Oggi la media è 61,3 anni e siamo vicini alla Germania”.

Secondo quanto spiegato dal presidente dell’Inps, facendo un paragone con le riforme che tutti gli altri Paesi hanno concretizzato, nel giro di 12-24 mesi, l’età dovrebbe essere la più avanzata rispetto agli altri Paesi del Vecchio Continente.

False pensioni

L’ente, nel contempo, ha revocato negli ultimi anni ben 100 mila pensioni di invalidità civile false. Centomila su 2,7 milioni di attuali percettori di invalidità civile. Si tratta di un metodo che sta funzionando bene, non ha più buchi in cui si possono andare ad annidare prassi non certo dignitose né trasparenti.

Sfida Malone-Murdoch

 I due sfidanti agli angoli del ring sono il magnate della tv americana via cavo, John Malone e  Rupert Murdoch, leader indiscusso dei canali satellitare. Il confronto riguarda il predominio televisivo del mondo.

Nelle ultime ore, Liberty Global ha dichiarato di avere comprato la concorrente britannica Virgin Media per una cifra che si aggira intorno ai 23,3 miliardi di dollari, mediante un’operazione finanziata divisa tra contanti e azioni.

Mai prima d’ora un matrimonio tra due aziende televisive era costato così tanto.

L’obiettivo

Virgin Media e Liberty Global, in una nota congiunga hanno illustrato l’obiettivo: creare la principale azienda globale di comunicazione a banda larga, capace di arrivare in 47 milioni di case e servire 25 milioni di clienti in 14 paesi del mondo.

Per la cronaca, Liberty Global (gestita da Malone con il 40% dei consensi, ma soltanto il 4% del capitale) è già il primo operatore via cavo in Europa. Nel ‘Vecchio Continente’, Liberty Global può contare su 18,4 milioni di abbonati dopo aver dato il via a svariate acquisizioni negli ultimi 10 anni, tali da contribuire alla crescita del gruppo.

Il futuro, dunque, si gioca su grandi cifre e sembra essere una sorta di risiko multimediale. Staremo a vedere chi la spunterà tra i due sfidanti.

I quattro rischi per l’economia mondiale

 Nel 2013 la crescita media globale si avvicinerà al 3% ma la ripresa consterà di più velocità.

Occorre fare una differenziazione tra le economie avanzate e i mercati emergenti. Il primo gruppo potrà vantare a fine 2013 un tasso annuale dell’1%, inferiore di qualche punto. Il secondo gruppo presenterà invece un tasso vicino al 5%”.

A frenare la crescita ci si metteranno le problematiche locali, per cui di fatto non si potrà pensare al 2013 come all’anno della rivalsa economica.

Austerity

Le parole chiave sono ancora una volta “austerità fiscale” e “crescita lenta”. Su questi binari passerà il trend annuale, non solo in Europa ma anche negli States.

RISCHI

Vale dunque la pena illustrare quelli che sono i quattro rischi per l’economia mondiale nel 2013. Ne abbiamo contati quattro:

Primo rischio

Spostiamoci negli Stati Uniti, dove il mini-deal sulle tasse e il tetto del debito, il ritardo nelle politiche di aggiustamento automatico della spesa, nonché l’assenza accordo sulla spesa statale impediranno di fatto alle istituzioni di funzionare. Le conseguenze per i mercati statunitensi, di riflesso potrebbero essere molto negative e comportare un aumento della pressione fiscale.

Secondo rischio

Occorre tornare in Europa. Da una parte, le azioni della Bce hanno reso meno forti i rischi per la Zona Euro. D’altro canto, però, l’uscita della Grecia o la perdita dell’accesso al mercato per Italia e Spagna continuano a creare problemi all’unione monetaria.

Terzo rischio

Occorre soffermarsi sul modello di crescita cinese, che manca di un sostanziale equilibrio e che risulta insostenibile. Il modello di crescita della Cina comporta inevitabili eccessi in fase di export e investimenti fissi, nonché alti tassi di risparmio e bassi consumi. Reggerà solo se sarà corroborato da stimoli fiscali e sostegno monetario.

Quarto rischio

Appare opportuno soffermarsi sul Medio Oriente. Tutta la zona contempla instabilità di natura sociale, economica e politica. Non è ancora stato risolto il problema della Primavera Araba, così come non è stato risolto il conflitto tra Israele e Stati Uniti. Tante, dunque, sono le incognite da decifrare.

Nuova legge per la trasparenza del prezzo dei carburanti

 C’è voluto un anno ma alla fine i decreti ministeriali per l’attuazione del decreto liberalizzazioni (Dl 1/12) voluto dal governo Monti nel gennaio 2012 sono arrivati. Questa mattina, infatti, il Ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera ha apposto le sue firme su quello che sarà il nuovo deal per la trasparenza dei prezzi del carburante praticati dai distributori.

Decreti attuativi che coinvolgeranno ben 20mila punti vendita, molti di più di quanti previsti nelle precedenti legislazioni in materia, che dovranno comunicare al ministero dello Sviluppo economico i prezzi praticati e avranno l’obbligo di esporre bene in vista i tabelloni su cui è scritto il prezzo praticato, al netto dei possibili sconti applicati.

Obbligo di comunicazione al Ministero dei prezzi praticati

La comunicazione dei prezzi praticati al Ministero -che verrà pubblicata sul sito del Ministero- è un concreto aiuto al cittadino che potrà sapere, in ogni momento e in qualsiasi luogo, quanto spenderà per ogni litro di carburante. Questo obbligo entrerà in vigore con la pubblicazione del decreto attuativo in Gazzetta Ufficiale e successivamente andrà fatto ogni volta che il prezzo del carburante aumenta, cosa, invece, non obbligatoria nel caso in cui il prezzo sia in discesa. A prescindere da variazioni del prezzo, comunque, i gestori dovranno comunicare i prezzi effettuati ogni otto giorni.

Il calendario di adeguamento

Strade statali:

– dal 30esimo dalla pubblicazione del Dm sul sito ministeriale l’obbligo di comunicazione riguarderà solo gli impianti che vendono gas (Gpl e metano, anche assieme ad altri carburanti);

– del 90 esimo giorno toccherà anche agli impianti che vendono solo benzina e/o gasolio in modalità self service (anche in abbinamento alla modalità “servito”);

– dal 120esimo giorno, l’obbligo scatta per tutti.

L’obbligo di comunicazione per i distributori ubicati sulla rete di viabilità ordinaria scatterà dal 180esimo giorno dalla pubblicazione del Dm.

Cartellonistica

Per quanto riguarda i cartelloni pubblicitari, i decreti ministeriali prevedono l’obbligo della visibilità. In pratica i tabelloni su cui  è riportato il prezzo praticato dal gestore, dovranno essere ben visibili dalla strada e dovranno rispettare un determinato ordine: prima il prezzo del gasolio, poi benzina, Gpl e metano.

Indicazioni specifiche anche per le modalità di scrittura dei prezzi: restano le tre cifre decimali, ma solo le prime due andranno con i caratteri più grandi, che dovranno avere un’altezza minima 12 centimetri, la stessa che dovrà essere usata anche per la cifra intera. I prezzi esposti devono essere riferiti al self service; nel caso in cui il gestore pratichi anche la modalità servito, i prezzi relativi dovranno essere esposti su un cartellone separato che riporti solo le differenze in aumento rispetto al self service.

Il calendario di adeguamento

– a partire dal 15esimo giorno dopo la pubblicazione del Dm sulla Gazzetta Ufficiale, i prezzi andranno indicati senza sconti:

– dal 60esimo giorno andranno evidenziati la cifra intera e le prime due decimali;

– dal 90esimo giorno scatterà il nuovo ordine di elencazione dei prezzi dei vari prodotti, dall’alto verso il basso.