Contrazione del credito in Italia: le proposte dell’Unione Europea

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 Se andate in banca a chiedere un mutuo la risposta che vi sentirete dare dalla maggior parte degli istituti è no. Dato il momento di crisi, infatti, le banche non hanno molta fiducia nella possibilità dei cittadini di restituire quanto concesso e utilizzano i loro capitali per investire in prodotti più redditizi del credito alle famiglie.

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Ma senza credito l’economia, in modo particolare il settore edile e quello immobiliare, non può ripartire e di questo problema si è occupata anche l’Unione Europea.

L’UE ha stilato delle regole che l’Italia dovrà discutere nei prossimi mesi per rendere più accessibile il credito agli italiani.

Le misure europee per il rendere il credito più accessibile alle famiglie e alle aziende europee.

Per dare la possibilità agli italiani di avere un quadro generale dell’offerta bancaria ed essere consapevoli di cosa significhi accendere un mutuo e le responsabilità che ne derivano gli istituti bancari dovranno fornire informazioni più dettagliate sui costi e rischi dell’indebitamento.

Inoltre, l’Unione Europea vorrebbe che in Italia fossero approvati gli standard europei standard europei per la valutazione della solvibilità del credito e, sempre in fatto di standardizzazioni, anche le stime immobiliari dovranno essere in linea con il financial stability board.

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Infine, l’UE chiede all’Italia di provvedere alla formulazione di una norma che dia la possibilità al cliente di recedere dal contratto di mutuo fino a sette giorni dopo la firma dello stesso. Allo stesso modo, sempre per tutelare i consumatori, questi non dovrebbero, come accade adesso, essere costretti all’acquisto abbinato di prodotti finanziari insieme al mutuo.

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