La Germania traina lo sviluppo economico europeo

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  La nuova vittoria politica ottenuta per il cancellierato tedesco da Angela Merkel, ha restituito stabilità alla Germania, che rimane sempre il principale locomotore in Europa. 

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La vittoria principale del SPD sta nella proposta di introduzione del primo salario nazionale minimo di 8,50 EUR/ora a partire dal 2015. Una nuova regolamentazione del mercato del lavoro inclusa nell’accordo prevede una disciplina più severa del lavoro temporaneo, con impiego di lavoratori temporanei limitato a 18 mesi, mentre il personale temporaneo verrà pagato come quello permanente dopo 9 mesi di attività. Queste misure invertono le riforme del mercato del lavoro del 2003, che attraverso il lavoro temporaneo hanno dato flessibilità all’industria tedesca negli ultimi 10 anni.

 

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A spiegarlo è Matthias Born, Senior Portfolio Manager European and German Equities di Allianz Global Investors, che commenta: “L’impatto negativo sulle società tedesche della legislazione sul salario minimo varia in base al settore ed alla dimensione aziendale. Le grandi aziende non saranno influenzate negativamente, ma le piccole e medie imprese rischiano di risentirne a livello di conto economico dovendo pagare di più il personale. Gli effetti negativi della nuova regolamentazione del mercato del lavoro non si concretizzeranno immediatamente, ma probabilmente nel corso dei prossimi anni. Il lato positivo è che la legislazione sul salario minimo potrebbe far aumentare i consumi, dato che il salario minimo di 8,50 EUR potrebbe incrementare i salari e gli stipendi del 3%. Tuttavia, nelle zone dove i salari sono bassi, è probabile che si verifichi una perdita di lavoro e questo compenserebbe gli effetti positivi sui consumi. In conclusione, la maggiore regolamentazione del mercato del lavoro è negativa per l’economia tedesca, anche se gli effetti saranno chiari solo nei prossimi anni.”

 

 

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