Previsioni su indice S&P 500 Usa

Home > News > Previsioni su indice S&P 500 Usa

 Con un ottimo allungo in avanti i gruppi  americani facenti parte del listino S&P500 registrano una crescita dei profitti inattesa solo fino a poche settimane fa.

S&P, mantiene in “negativo” il rating sull’Italia

Con la conclusione della terza settimana della Earning Season 4Q13 e la verifica dei report delle prime 342 aziende (ma che rappresentano l’80% degli utili complessivi), il dato raggiunge 28,62$, in netto aumento rispetto alle attese di 28,25$, si legge in Primo Piano, settimanale di asset allocation a cura di Corrado Caironi, Investment Strategist di R&CA Ricercaefinanza.it, primo social network italiano riservato ai professionisti del risparmio gestito. Il numero che ha stupito maggiormente gli operatori è stato comunque quello delle vendite: il 64% delle società ha battuto le attese confermando la buona espansione del business, soprattutto nelle società multinazionali. I settori che hanno in primis battuto le stime ‘bottom up’ degli utili nell’ultimo trimestre del 2013 sono stati Healthcare, Financials e Technology; il peggiore, Telecom.

Per S&P l piano di recupero crediti delle banche italiane è ancora lontano

Secondo i gestori di portafoglio, il riposizionamento dei flussi dopo il calo del ‘Sentiment’ di fine gennaio vede come favoriti gli indici azionari di paesi a più basso beta, come US, UK e Svizzera, mentre per quanto riguarda i settori: Pharma e Consumer Staples. Tra gli indici settoriali maggiormente penalizzati nelle performance ricordiamo quello dei Materials, unico ad avere un ritorno negativo nel 2013. Nell’attuale Earning Season statunitense il 60% delle aziende appartenente ai Materials ha invece battuto le stime di profitto e alcuni Strategist ritengono che, vista la ripresa dei prezzi petroliferi, il sub settore dei Chemicals possa ritenersi di nuovo interessante e da pesare positivamente in portafoglio. Infine rimane confermato, quale opinione comune, l’obiettivo dell’indice S&P500 di 2000 punti a fine anno (+12% dagli attuali livelli); per molti analisti un traguardo non troppo ambizioso, ma che avrà comunque bisogno di conferme sia riguardanti la capacità di tenuta della profittabilità aziendale, che soprattutto di una crescita economica globale che rispetti le previsioni.

Lascia un commento