Assunzioni vendor manager Amazon a Milano

 Ai fini dell’evoluzione del settore dei libri, Amazon è al momento in cerca di un Vendor Manager di talento che abbia la capacità di supportare a dovere la categoria Books. In questo ruolo si lavorerà per evolvere la selezione dei prodotti, per rendere l’esperienza d’acquisto su Amazon memorabile, così che lo store virtuale continui ad essere quello con prodotti, marchi e contenuti più convincente di qualsiasi altro negozio online o offline.

Assunzioni account manager Amazon in Italia

 Amazon al momento è in cerca di validissimi Account Manager da inserire presso la propria filiale di Milano per supportare l’evoluzione del business internazionale sui siti europei dell’azienda. Ecco, dunque, quali sono i dettagli dell’offerta:

Attività svolte

Lavorando in un contesto in rapido miglioramento, che a volte è difficile da gestire, l’account manager dovrà lavorare in autonomia, assumendosi la responsabilità di contribuire al raggiungimento degli obiettivi aziendali. Il ruolo svolto offre una reale opportunità di realizzare idee creative, approcci e soluzioni funzionali in un clima competitivo e in continua evoluzione .

Assunzioni Amazon a Milano

 Amazon assume un analista finanziario a Milano. La risorsa sarà inserita in un ambiente veloce, in espansione, continuamente innovativo che offre grande opportunità per i suoi clienti per i lavoratori stessi.
Amazon è alla ricerca di laureati, energici ed entusiasti di unirsi al mondo frenetico di Finanza di Milano, che offre un progetto di stage di 6 mesi. Ai candidati sarà data la possibilità di fare davvero la differenza per il business in rapido movimento dell’azienda, lavorando su e avviando progetti in un ambiente stimolante e in ultima analisi il conseguimento di risultati, consentendo di sviluppare conoscenze finanziarie e competenze tecniche.

Amazon è in perdita

 Il mondo della borsa è stato scosso dalle notizie e dai risultati messi a segno, o meglio, non raggiunti da Amazon che per star dietro alla concorrenza nel settore dell’e-commerce, ha in effetti chiuso l’ultimo trimestre con un rosso. Una campagna promozionale andata male o dei guai strutturali da riparare al più presto?

Il cartello Apple sugli eBook

Il dilemma è difficile e per sbrogliarlo è opportuno riferirsi ai dati disponibili. Il secondo trimestre di Amazon si è chiuso in rosso, un buco da 7 milioni di dollari che è diametralmente opposto ai 7 milioni di dollari di profitti dello stesso periodo del 2012.

Se si considerano gli utili per azione si nota che c’è stata una perdita di 2 centesimi a titolo contro il centesimo di guadagno del trimestre aprile-giugno del 2012. I ricavi, invece, sono cresciuti passando da 12,83 a 15,70 miliardi di dollari.

Youtube lancia i servizi a pagamento

Quello che delude maggiormente di Amazon è l’outlook negativo e la previsione dei risultati operativi con una perdita di circa 100 milioni di euro e un profitto che sarà pari a 275 milioni di euro, ben distante dai 390 milioni attesi dagli analisti.

Molto dipende dalle aspirazioni di Amazon che dall’essere un negozio online si sta trasformando in una vera realtà tecnologica, offrendo dispositivi e servizi di cloud computing. La concorrenza nel settore, però, è spietata.

 

Amazon cerca traduttori

 Amazon è una delle più grandi piattaforme di commercio elettronico al mondo. Nata come Cadabra.com nel 1994 per volere di Jeff Bezos, all’inizio si dedicava solo alla compravendita di libri on line.

Grazie poi alla grande espansione di internet e dei suoi servizi negli anni successivi, Amazon ha allargato il suo giro di affari includendo nella piattaforma anche DVD, CD musicali, software, videogiochi, prodotti elettronici, abbigliamento, mobilia, cibo, giocattoli e molto altro.

La sua sede centrale è a Seattle, ma Amazon ha delle sedi anche nel resto del mondo (Canada, Regno Unito, Germania, Austria, Francia, Italia, Spagna, Cina e Giappone).

In questo momento la ricerca di nuovo personale è per una delle sue sedi italiane, nello specifico quella di Milano, per la quale Amazon, che spedisce i suoi prodotti in tutto il mondo, è alla ricerca di traduttori che si occuperanno della traduzione delle schede dei prodotti che vengono commercializzati.

La ricerca è rivolta a laureati in Traduzione o in Lingue Straniere con specializzazione in inglese e tedesco. La conoscenza della lingua francese costituisce titolo preferenziale.

I traduttori selezionati si occuperanno della traduzione delle schede prodotto secondo le linee editoriali di Amazon.

Per candidarsi alla posizione di traduttore presso Amazon consultare la pagina Carriere del sito della piattaforma e inviare il proprio curriculum vitae tramite l’apposito form.

I ricchi stagisti di Google, Amazone Microsoft

 In Italia la maggior parte dei neo laureati, e non solo, possono ambire al massimo a guadagnare, almeno per i primi tempi, cifre che a malapena sfiorano i 500 euro al mese. Ma succede in Italia, dove sono anche servite delle apposite leggi per evitare che le aziende assumessero stagisti e tirocinanti senza alcun tipo di retribuzione.

► Classifica dei brand che valgono di più al mondo

In altre parti del mondo non funziona così, come ha evidenziato una ricerca del sito di lavoro Glassdoor. Secondo quanto riportato dal sito, infatti, gli stagisti che lavorano in posti come Google, Amazon o Microsoft sono pagati molto di più: i loro stipendi mensili, in base alle specializzazioni e al tipo di lavoro che sono chiamati a svolgere, vanno dai 5.800 ai 6.700 dollari al mese.

Impiegati per un periodo di tempo medio di tre mesi, riescono a guadagnare quello che un lavoratore italiano guadagna in circa un anno.

► Ecco quali aziende retribuiscono bene il lavoro

Qual è il motivo di questi stipendi da favola per giovani appena usciti dalle università? È molto semplice: accaparrarsi il meglio del mercato, riuscendo a battere la concorrenza delle altre grandi aziende che operano nello stesso settore – la competizione, infatti, si gioca tra Google, Amazon e Microsoft – e riuscire, così, ad avere in azienda i veri talenti del futuro.

Evasione fiscale per Amazon

All’orizzonte sembra esserci l’ennesimo scandalo di evasione fiscale legalizzata. Questa volta, a stimolare lo sdegno di tutta la Gran Bretagna, sembra esserci Amazon.

L’azienda finisce nell’occhio del ciclone a seguito di un’inchiesta condotta dal quotidiano Guardian di Londra.

Amazon, libreria online più grande al mondo nonché negozio online più grande del pianeta sul cui sito si vende di tutto, ha pagato soltanto 2 milioni e 400 mila sterline di tasse su 4 miliardi e 200 milioni di sterline di fatturato nel 2012 nel Regno Unito, un’aliquota dello 0,5 per cento.

In sostanza, è come se Amazon non avesse pagato nulla rispetto a ciò che viene pagato dalle persone fisiche, tassate a un’aliquota del 45 per cento da 150 mila sterline di reddito annuo in su.

Ma non è tutto. Il pagamento dei suddetti 2 milioni e 400 mila sterline di tasse è di gran lunga inferiore ai quasi 2 milioni e 500 mila sterline di finanziamenti che Amazon ha ottenuto nello stesso anno dal Governo britannico.

Nello specifico, in altre parole, nel 2012 l’azienda americana ha preso dal contribuente britannico 75 mila sterline in più di quelle che ha dato in imposte allo stato, per non parlare dei suoi giganteschi profitti ed entrate.

L’azienda, dunque, è nel mirino degli inquirenti e della stampa, in attesa di ulteriori sviluppi.

 

Amazon vuole crescere col mobile

 Negli Stati Uniti sta crescendo in modo esponenziale il commercio elettronico e anche per questo sta crescendo una realtà come quella di Amazon che sta per esplodere in un settore molto caldo e lucroso com’è quello del commercio mobile.

► Amazon tra bilanci deludenti e ottimi rendimenti

Amazon.con Inc è conosciuta nel settore pubblicitario come il più grande rivenditore di Internet e dentro Amazon, elaborando i dati messi a disposizione da questo sito, si ha la possibilità di conoscere i gusti e le scelte della gran parte dei consumatori distribuiti nel mondo.

► Elusione fiscale: colpiti Google, Amazon e Starbucks

Amazon, però, non ha mai sfruttato a pieno il suo potenziale. Adesso, grazie ai report di Business Intelligence, si comincia a parlare di quello che può succedere in futuro. In primo luogo la diffusione di uno smartphone siglato Amazon e poi la possibilità di Amazon di diventare anche un attore importante nel mercato pubblicitario mobile.

Amazon, quindi, avrebbe delle buone intenzioni per aggredire il mercato, partendo da alcuni settori importanti: il primo è senz’altro la vendita di tablet, il secondo, invece, è la vendita di software tramite l’Appstore, poi c’è la vendita dei supporti e infine la vendita di smartphone.

Il punto focale, però, sarà la vendita di annunci per cellulari.

Amazon tra bilanci deludenti e ottimi rendimenti

 La storia di Amazon è un caso particolare nel panorama finanziario odierno visto che a fronte di continui bilanci che deludono le aspettative, il titolo continua a correre, anzi a trottare in borsa. La conferma che ci sia “qualcosa di strano” è arrivata anche questa settimana.

Amanzon è uno dei titoli che nel mare magnum delle aziende di internet che occupano un posto a Wall Street, si è sempre tenuto a galla durante la crisi economica ed editoriale. Se fosse stato un editore tradizionale, dopo i dati trimestrali sarebbe immediatamente crollato, invece, stavolta, è successo il contrario.

 Elusione fiscale: colpiti Google, Amazon e Starbucks

Martedì sera, alla chiusura degli scambi, Amazon ha presentato il suo bilancio trimestrale e i dati riportati nel documento possono considerarsi soltanto deludenti. Gli investitori, però, non la pensano alle stesso modo e con i loro movimenti hanno fatto crescere il titolo, che ha raggiungo l’11 per cento.

 La lotta all’evasione colpisce la tecnologia

In pratica, Amazon, da circa un anno, ha portato a casa un ottimo +30% ma i consumi sono diminuiti, i costi che l’azienda deve sostenere sono in crescita e gli investimenti continuano a tenere Amazon dentro il recinto delle società in attivo, veramente a malapena. Eppure l’azienda, in un trimestre riesce a macinare volumi d’affari per più di 20 miliardi di dollari.

Secondo gli analisti il segreto di Amazon è in due ingredienti: sa tenere alto l’ottimismo degli investitori e sposta sempre l’attenzione sugli utili operativi e sui margini di profitto, piuttosto che sui profitti netti e sulle vendite.