Confesercenti: piccoli ancora non agganciano ripresina

Si può parlare di ripresa economica per tutti? Secondo la Confesercenti no, visto che bisogna fare una bella distinzione tra zone metropolitane e piccoli Paesi. Ecco il comunicato che spiega il gap tra queste due realtà italiane non più soltanto geografiche ma anche economiche.

Confesercenti, i negozi sfitti sono più di seicentomila

Sono più di seicentomila i negozi sfitti dopo la chiusura dell’azienda che vi operava, quasi uno su quattro e in alcune periferie si sfiora il 40%. E’ quanto viene fuori da uno studio di Confesercenti, sulle rilevazioni delle imprese di intermediazione immobiliare.

Confesercenti: torna la voglia di viaggiare, qual è il budget di spesa

Confesercenti dedica un’ampia panoramica ai viaggiatori del mese di agosto spiegando per filo e per segno le caratteristiche di chi si mette in viaggio nel mese più caldo della stagione, anche sotto il profilo economico. È chiaro che sono le vacanze low cost ad essere l’attrattiva. 

Confesercenti, la metà delle famiglie non sente la ripresa

La situazione economica del nostro paese sta progressivamente migliorando ma la ripresa non è percepita da tutti allo stesso modo, anzi, la metà delle famiglie non crede affatto di essere sul viale della ripresa e  soprattutto teme per il futuro finanziario e lavorativo del nucleo famigliare. 

Confesercenti, dichiara la mancata crescita continuerà nel 2015

Non c’è ripresa quest’anno e quella del 2015 non sarà sufficiente a stimolare gli investimenti e l’occupazione. Dalle stime di Confesercenti emerge anche che nei tre anni tra il 2009 e il 2012 le famiglie e le imprese italiane hanno “sborsato” 20 miliardi in più di imposte e spese.

POS obbligatorio – Il Codacons spinge per imporre sanzioni a chi non si adegua

 A partire dalla fine del mese di giugno 2014 è diventato obbligatorio in Italia per tutti gli artigiani, i liberi professionisti e gli esercenti commerciali accettare i pagamenti elettronici per gli importi superiori ai 30 euro. I clienti cioè possono richiedere di pagare con carta di credito e bancomat per l’acquisto di beni e servizi. Questa nuova normativa ha comportato per molte ditte e imprese il fatto di dotarsi anche di un POS, ovvero del dispositivo necessario all’effettuazione delle transazioni elettroniche. 

Pil in crescita a dicembre, negativo su base annua

 Nel quarto trimestre del 2013 il prodotto interno lordo italiano è risalito al segno positivo, cosa che non accadeva da nove trimestri. Bisogna infatti risalire al periodo aprile-giugno del 2011 per ritrovare un trimestre in crescita su base congiunturale.

Secondo i dati emessi dall’Istat, nel trimestre di riferimento la domanda nazionale (al netto delle scorte) ha prodotto un incremento del Pil nazionale pari a + 0,1%.

 

Pil Eurozona in ripresa e meglio anche i consumi

 

Il contributo apportato a questa crescita dal volume dei consumi delle famiglie e della spesa della Pubblica Amministrazione è stato nullo, mentre l’apporto degli investimenti fissi lordi è stato positivo per lo 0,1%. La variazione delle scorte ha invece contribuito per valori negativi (-0,4 punti percentuali),contrariamente alla domanda estera netta che ha fornito un contributo positivo per 0,3 punti percentuali. La variazione congiunturale è stata positiva nel comparto agricolo (0,8%) e nel settore strettamente produttivo dell’industria con un +0,1%.

Variazioni pari a zero registra però il comparto dei servizi, mentre un picco negativo riguarda le costruzioni (-0,7%). Su base annua tuttavia l’Istat ha registrato in via definitiva per il 2013 un calo complessivo del Pil di 1,8 punti,con un leggero recupero rispetto ai dati preliminari che stimavano una contrazione dell’1,9%.

Le performance negative dell’anno precedente si riflettono anche sullo scorcio iniziale del 2014 per quanto riguarda il commercio, il turismo e l’intermediazione commerciale. Secondo l’Osservatorio Confesercenti, infatti tra gennaio e febbraio dell’anno in corso in questi settori si sono rilevate più di 29.000 cessazioni di attività, contro 11.413 nuove aperture, con un saldo negativo finale di 17.723 unità, che segna il peggior dato degli ultimi 40 anni.