Conviene di più il mercato libero o il servizio di maggior tutela per la fornitura di energia?

 Lo switching, ossia il passaggio dalle vecchie tariffe amministrative per l’energia elettrica alle nuove, ossia quelle determinate dalle leggi della libera concorrenza, è un fenomeno ancora poco diffuso in Italia.

La maggior parte degli italiani preferisce rimanere con il vecchio gestore e con le vecchie tariffe, anche perché fino a poco più di un decennio fa – fino al 2000 – esistevano solo le tariffe amministrative. Oggi queste tariffe sono state definite di maggior tutela, e garantiscono una tariffa standard per la fornitura dell’energia.

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Quali sono le motivazioni di un tale atteggiamento? Perché gli italiani sono più portati a mantenere le vecchie abitudini quando potrebbero risparmiare aderendo alle tariffe del libero mercato?

Passare al mercato libero per l’energia fa davvero risparmiare?

Uno dei problemi alla base della scarsa predisposizione allo switching in Italia è la mancanza di offerte semplici e davvero convenienti del mercato libero che possano eguagliare, in quanto a servizi e tutela, le tariffe di maggior tutela.

Oltre a ciò, il risparmio che si può ottenere passando al mercato libero è piuttosto basso e, soprattutto, non garantito.

Si può ottenere un risparmio che va dal 5 al 10% con il passaggio al libero mercato per l’energia, ma per farlo è necessario, in primo luogo, passare alle nuove tariffe sia per la fornitura di gas che per quella di elettricità e poi è necessario fare un’analisi molto dettagliata delle offerte dei gestori.

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La giungla delle tariffe

Chi passa alle tariffe libere, quindi, può risparmiare. Ma ad una condizione: conoscere bene il proprio profilo di consumatore e scegliere la tariffa che fa di più al nostro caso, tra le tante che vengono proposte dai vari operatori sul mercato.

Ce ne sono di tutti i tipi, ma è necessario essere molto oculati: il rischio è quello di trovarsi a pagare di più.

I costi fissi delle bollette

Un altro fattore che, purtroppo, in Italia gioca a sfavore di una completa adesione al mercato libero sono i costi delle bollette, ossia quei costi che non dipendono dal consumo di elettricità o di gas ma che sono ‘tasse’ e ‘costi’: maggiorazioni per distribuzione e trasporto, finanziamenti per le rinnovabili e per lo smaltimento del nucleare sono solo alcune delle voci.

Letture e conguaglio anche nel mercato libero?

Sì. La possibilità esiste. Alla base del rischio di ricevere un conguaglio anche in caso di adesione alle tariffe del mercato libero c’è la mancanza di infrastrutture adeguate, nella fattispecie i contatori.

I nuovi contatori elettrici digitali installati dai distributori di elettricità che non sempre sono azionati come dovrebbero: registrano i consumi, ma queste informazioni non vengono poi trasmesse al distributore e la bolletta viene calcolata in base al consumo stimato.

Quindi sì, il conguaglio potrebbe arrivare, ma con tempi e modi che non si possono prevedere.

È il vecchio gestore, inoltre, detenendo comunque la gestione dei contatori, che fa capo anche alle operazioni di lettura e comunicazione.

 Energia – Recesso da contratto per la fornitura di gas naturale

Il valore aggiunto: i servizi ai clienti

Recenti indagini dimostrano che più della metà di coloro che hanno effettuato lo switching sono poi tornati indietro al servizio di maggior tutela. Una delle motivazioni principali, oltre alla effettiva mancanza di un risparmio sostanzioso, è la poca soddisfazione nei confronti del gestore scelto, sia per le offerte commerciali che, soprattutto, per i servizi.

Il primato rimane dunque ad Enel, che è riuscita ad unire ai servizi al cliente (call center, sito interattattivo, etc) anche una nuova forma di risparmio, il rimborso compensativo, che i clienti del mercato libero possono ottenere con gli sconti su merci e servizi previsti per loro.

Guida al risparmio per le PMI – i vantaggi delle energie rinnovabili

 Una delle più grandi opportunità che le piccole e medie imprese italiane ed europee hanno di ridurre i loro costi e dunque di risparmiare è quella di percorrere la strada dell’ efficienza energetica o, ancora meglio, di dedicarsi alla realizzazione di una vera e propria autosufficienza energetica

Guida al risparmio per le PMI – le energie rinnovabili

 Anche se da diversi anni a questa parte l’ intero mondo produttivo e imprenditoriale italiano attraversa una fase di recessione economica, complice la particolare congiuntura negativa che si vive anche a livello europeo e mondiale, come abbiamo cercato di dimostrare nei post pubblicati in precedenza sullo stesso argomento, le piccole e medie imprese italiane ed europee hanno comunque delle possibilità di risparmiare

Guida al risparmio per le PMI – le soluzioni per l’ efficienza energetica

 Una importante possibilità di risparmio che hanno le piccole e medie imprese d’ Italia e d’ Europa è quella ridurre i costi dovuti ai consumi di energia. La strada da percorrere, in questo caso, è quella di migliorare l’ efficienza energetica delle strutture produttive, mettendo in atto una serie di possibili soluzioni.

Guida all’APE Attestato di Prestazione Energetica

 Cos’è l’APE?

L’APE è l’Attestato di Prestazione Energetica, ossia un documento che certifica le prestazioni energetiche di un immobile. Questo documento sostituisce l’ACE (Attestato di Certificazione Energetica) al fine di equiparare la legislazione italiana in materia a quella europea.

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Quanto dura l’APE?

L’Attestato di Prestazione Energetica ha una durata di 10 anni. Nel caso di interventi sull’immobile fatti prima della scadenza che abbiano comportato una modifica delle prestazioni energetiche dell’immobile, il proprietario deve produrre un nuovo documento.

Da chi e quando viene rilasciato l’APE?

L’ACE deve essere rilasciato in caso di nuovi edifici o di interventi di ristrutturazione su immobili esistenti che abbiano comportato un intervento su più del 25% della superficie totale dell’involucro dell’immobile stesso dal soggetto che ha eseguito i lavoro una volta che questi sono terminati.

Chi rilascia l’APE?

Nel caso si tratti di una vendita, locazione o cessione a titolo gratuito di un immobile è il proprietario dello stesso che deve provvedere al rilascio dell’attestato in concomitanza con la stipula del contratto preliminare.

Per immobili di nuova costruzione l’APE deve essere rilasciato quando viene richiesto il certificato di agibilità dell’immobile.

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Cosa fare se si è già in possesso di un ACE in corso di validità?

Se si è in possesso di un ACE valido prodotto prima del 5 giugno 2013, questo è da ritenersi valido per i successi 10 anni,  a meno di modifiche sull’immobile che ne modifichino le prestazioni energetiche.

Per le tasse crolla la domanda di energia

 Nella relazione annuale dedicata alla richiesta di energia, il presidente dell’Aeeg ha rendicontato alla Camera un calo vertiginoso delle richieste nel periodo che va dal 1998 ad oggi. La richiesta, oggi che è sceso anche il divario nel costo del gas rispetto agli altri paesi europei, è quella d’investire nella gestione dell’acqua.

Scatta dal 1° aprile la diminuzione delle bollette

Il calo delle richieste energetiche si lega in questo momento all’aumento in bolletta delle tasse. L’autorità per l’energia, infatti, ha visto che per una famiglia tipo residente nel nostro paese, un terzo della quota della bolletta dell’energia elettrica è fatta di oneri e tasse. E questi componenti sono aumentati in quattro anni, del 10 per cento.

Più esteso lo sconto IRPEF per l’energia solare

Il presidente dell’Autorità, Guido Bortoni, ha mostrato preoccupazione per la situazione energetica del nostro paese, spiegando anche che oltre alle tasse, il 50 per cento del costo dell’energia è regolato in base all’andamento del bene richiesto sul mercato. Soltanto la restante quota è effettivamente relativa al servizio erogato, al trasporto e ai consumi.

Sempre più urgente, dunque, fare in modo che le bollette dei diversi operatori siano trasparenti, che siano chiari gli incentivi usati per alleggerire i costi a carico delle famiglie. L’ideale sarebbe incentivare l’uso delle fonti di energia rinnovabili ma il programma deve essere studiato attentamente a livello governativo.

L’ AEEG riferisce alla Camera sul prezzo dell’ energia

 Il Presidente dell’ AEEG – l’ Autorità italiana garante per l’ Energia, Guido Bortoni, ha tenuto nel corso della giornata di oggi la sua annuale relazione alla Camera sull’ andamento dei prezzi del mercato dell’ energia in Italia e sulle conseguenze che quest’ ultimo ha sulle bollette che arrivano a casa degli utenti.