Settimana abbastanza povera di dati macroeconomici di particolare rilevanza. Gli addetti ai lavori sembrano già guardare alla prossima ottava quando avremo il meeting della commissione operativa della FED (FOMC) e i dati sull’inflazione della Zona Euro.
Europa
Produzione industriale in crescita negli Stati Uniti e in Europa
Gli ordini negli Stati Uniti per i beni durevoli sono saliti del 2 per cento il mese scorso a seguito di un aumento del 2,2 per cento nel mese di febbraio
La deflazione, il vero pericolo per i Paesi dell’Europa
La deflazione è esattamente l’opposto dell’inflazione, ma ha effetti più devastanti in alcune economie. I prezzi stanno diminuendo nei paesi più deboli dell’area euro. Quelli al consumo stanno scendendo a Cipro, Grecia e Spagna e sono vicini allo zero in altri paesi comprese Italia e Irlanda, dove la variazione anno su anno era del -0,1% a marzo.
Sterlina, legata a valutazioni fondamentali
E senza alcun dubbio, e questo appare cruciale a livello operativo, la sterlina sembra davvero essere l’unica divisa strettamente legata ai fondamentali e caratterizzata da un’enorme reattività alle pubblicazioni dei dati. In quest’ottica la sterlina, pur tra le major dal valore più sostenuto nel breve come nel medio periodo, potrebbe vivere nuove fasi di rafforzamento e raggiungere in primo luogo la soglia di 1,70 contro il dollaro americano.




