Come funziona il bonus Irpef?

 Con la presentazione del Def, il Documento di Economia e Finanza, il Governo di Matteo Renzi ha tradotto in cifre una buona parte degli annunci fatti fino adesso. Tra questi non poteva certo mancare il bonus Irpef, ovvero le detrazioni su questa tassa di cui beneficeranno una parte dei contribuenti italiani.

Le coperture quindi ci sono e si attende ormai solo il decreto attuativo per l’Irpef, che dovrebbe arrivare non più tardi del 18 aprile, in modo che questo piccolo aumento del reddito mensile possa partire già da maggio 2014.

Per la Cgia di Mestre il taglio dell’Irpef vale 500 euro di carico fiscale in meno

 Il Consiglio dei Ministri ha trovato le coperture nel Documento di economia e finanza (Def) per garantire il rispetto della proposta di aumento di 80 euro nette in busta paga per i lavoratori con reddito minore a 1.500 euro al mese. L’aumento i basa sulle maggiori detrazioni Irpef che rientrano nel taglio del cuneo fiscale.

L’operazione del governo Renzi ha portato a ristabilire la pressione fiscale. La Cgia di Mestre ha calcolato che per i redditi da lavoro dipendente minori di 50 mila euro lordi l’anno, questi 80 euro in più, e cioè l’incremento delle detrazioni Irpef, consentirà di abbassare il carico fiscale, in riferimento allo scorso anno, di 1000 euro per le famiglie bireddito e di 500 euro per le famiglie monoreddito. Il calcolo della Cgia di Mestre si basa quindi sul confronto del carico fiscale delle due tipologie di famiglie relativo a quest’anno e l’anno scorso.

 

Renzi lancia la campagna “E voi cosa tagliereste?”

 

Da più parti si temeva che il governa non fosse in grado di rispettare il suo impegno per problemi di copertura economica. Ora la copertura è stata trovata e quindi dalla fine di maggio l’aumento degli stipendi per i lavoratori dipendenti del settore sia pubblico sia privato è sicuro. I sindacati hanno espresso soddisfazione, ma temono che si tratti di un aumento circoscritto e non di una procedura stabile. Il segretario della Cisl Bonanni si espresso proprio in questi termini, affermando che questa quattordicesima per i lavoratori italiani deve essere strutturale e non periodica. Dalla Cisl è arrivata approvazione per l’impegno mantenuto dal governo Renzi dopo la promessa del mese scorso.

DEF oggi in CDM, Renzi rassicura sulle coperture

 L’appuntamento è fissato per oggi pomeriggio alle 18, quando il Consiglio dei Ministri si riunirà per discutere del DEF, il documento di Economia e Finanza in cui si programma il reperimento delle risorse per i piani che il Gevorno di Matteo Renzi vuole mettere in pratica nei prossimi mesi per far ripartire l’economia italiana.

Il DEF sta facendo molto discutere, soprattutto dopo che ieri il commissario Cottarelli ha parlato di una perdita di circa 2,5 miliardi di potenziale risparmio sulla spesa pubblica.

Il ministro del lavoro Poletti afferma che il governo lavora su Irpef e detrazioni

 Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti conferma che il governo è impegnato su Irpef e detrazione, con l’obiettivo di ridurre le tasse sul lavoro come presentato dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi dopo il Consiglio dei Ministri di qualche settimana fa che ha deciso le prime riforme da lanciare.

Il ministro Poletti ha affermato che “La scelta per l’aumento di 80 euro in busta paga resta quella annunciata da Renzi, ovvero un intervento sull’Irpef e sulle detrazioni da lavoro dipendente”. La base resta quindi quella all’intero di un processo di ristrutturazione del mercato del lavoro con un piano che vuole rilanciare l’occupazione.

 

Sindacati contro il piano del lavoro del governo

 

Il ministro ha detto che non c’è niente di vero sulle voci che circolanno su un possibile bonus in busta paga. Per Poletti “Sono ricostruzioni dei giornali sulla possibilità di dare risposta ai problemi di equità che esistono. Ma al momento nel governo non c’è una discussione diversa rispetto ai primi annunci di Renzi”.

Sul fatto che dei benefici non è usufruiranno i pensionati, che è un aspetto che i sindacati hanno criticato molto al governo, il ministro ha affermato che “Date le risorse disponibili, su una platea più larga avremmo dato 10 euro”.
Poletti ha poi parlato del 2014 che è caratterizzato da una debole ripresa economica e conferma le ipotesi che la stessa ripresa e il piano del lavoro non avranno effetti immediati e comunque a breve termine: “Credo sarà un anno ancora di grande sofferenza. Indipendentemente dalle considerazioni legate alle dinamiche del Pil, la dinamica dell’occupazione continuerà a essere molto pesante”. Il ministro ha detto che questa è una cosa della crisi e che il governo accelererà al massimo.

Cos’è l’Irpef e chi la paga

 Si sono iniziati a concretizzare i proclami del Governo Renzi. Il primo, e anche quello più acclamato, è stato il taglio dell’aliquota dell’Irpef, l’imposta sui redditi delle persone fisiche, del 10%, il che, secondo i conti fatti dalla squadra di Governo, porterà circa 1000 euro in più all’anno per una vasta platea di italiani.

Gli effetti del taglio dell’Irpef si vedranno nelle buste paga di maggio, quando i lavoratori dipendenti troveranno circa 80 euro in più.

Irpef, a marzo busta paga più leggera di 97 euro

 In questi giorni di annunci e polemiche sulle modalità e le tempistiche del piano del Governo Renzi per la riduzione del cuneo fiscale, arriva una notizia che non farà certo piacere agli italiani: a marzo, infatti, proprio per effetto dell’Irpef la busta paga sarà più leggera di 97 euro.

Detrazioni Irpef, probabili tagli

 Non c’è ancora nulla di ufficiale, ma il taglio lineare delle detrazioni Irpef con effetto retroattivo sul 2013 è quasi una certezza.

Irpef: come presentare due ‘730’ per rispettare le nuove regole

 La novità dal 2014 per quanto riguarda l’Irpef è che il credito evidenziato dal Modello 730 non sarà più accreditato in busta paga dal datore di lavoro nel caso in cui dovesse superare la cifra dei 4.000 euro, in previsione di detrazioni per familiare a carico o eccedenze di imposte derivanti che abbiano contribuito ad incrementarlo. Questo si registra a prescindere dall’incidenza delle une o delle altre sulla formazione del credito complessivo.

Credito Irpef: se superiore ai 4.000 euro non sarà in busta paga

 Il Credito Irpef estrapolabile dal Modello 730 non sarà più accreditato in busta paga dal datore di lavoro se supererà la cifra dei 4.000 euro, nel caso in cui detrazioni per familiare a carico o eccedenze di imposte derivanti abbiano contribuito ad incrementarlo. Ciò si verifica indipendentemente dall’incidenza delle une o delle altre sulla formazione del credito complessivo.

Guida agli aumenti Irpef nelle Regioni

 Ripartono gli aumenti Irpef nelle Regioni. Nel 2014 Lazio, Piemonte e Molise raggiungono i nuovi tetti massimi concessi alle aliquote. Successivamente a quanto accadde nel 2011, periodo in cui il Governo Monti aumentò l’addizionale Irpef regionale al fine di mettere una ‘toppa’ sui tagli aggiuntivi assestati ai bilanci del territorio (operazione contemplata nel ‘Decreto Salva Italia’), i Governatori hanno nuovamente ‘da fare’ per ciò che concerne la Finanza Locale.