Pensioni, i cambiamenti della riforma Fornero

 Guglielmo Epifani, ex segretario della Cgil, potrebbe sostituire il ministro del Lavoro Giovannini. Per Epifani va data assoluta priorità al problema esodati e a modificare l’attuale legge Fornero.

Come fare la domanda per pensioni scuola 2014

 A partire dal 7 febbraio 2014 il personale della scuola, docente e amministrativo, potrà cominciare a presentare domanda di pensionamento, per adempimento del limite massimo di servizio, di allontanamenti volontari dal servizio, di trattenimento in servizio, oltre il raggiungimento del limite di età valido, per i fini, dal primo settembre 2014.

I cambiamenti del sistema pensionistico nel 2014

 Con il 2014 vengono modificate le modalità pensionistiche che le età di uomini e donne per uscire dal lavoro. Come determinato dalla Legge di Stabilità le modifiche si riferiscono all’adeguamento al costo della vita per le pensioni superiori a 1.486 euro lordi al mese, un ritorno che non supera i 2.973 euro lordi.

Si alza l’età pensionabile delle donne

 Si alza l’età in cui le donne potranno andare in pensione. Dal 1 gennaio 2014 serviranno 64 anni e 9 mesi. Un’innalzamento quello dell’età che prosegue da circa 10 anni, dalla riforma Amato del 1993 con l’età che è arrivata in maniera graduale fino ai 60 anni agli ultimi anni con la legge Fornero del governo Monti.
La riforma delle pensioni del governo Monti ha avvicinato l’età pensionabile delle donne a quella degli uomini. Il precedente governo Berlusconi aveva lavorato nella stessa direzione pensando a una equiparazione che iniziava nel 2014 e doveva arrivare al 2026. Poi la riforma è stata superata da quella del governo Monti.
Dal 1 gennaio 2012, l’età delle donne utile per andare in pensione è salita a 62 anni. Dal 2014 questa passerà a 63 anni e 9 mesi. Per le lavoratrici autonome, dal 1 gennaio 2014 l’età pensionabile si eleverà a 64 anni e 9 mesi. Per chi non ha raggiunto l’età si potrà andare in pensione se si sono versati 42 anni e 6 mesi di contributi.
Le donne possono scegliere di andare in pensione con le vecchie regole fino al 2015, che comprendono 57 anni di età e 35 anni di contributi. Questa però sarà una scelta esosa visto che il riferimento economico sarà basato sul sistema contributivo. Un aspetto meno vantaggioso rispetto a quello retributivo che si basa sugli stipendi degli ultimi anni. Per chi decide di andare in pensione con le vecchie regole si stima che la pensione sia minore di circa il 25%-30%.
Le pensioni delle donne sono più basse di quelle degli uomini perché c’è ancora una disparità nelle retribuzioni tra i due sessi. Verso l’equiparazione dell’età pensionabile, ma con retribuzioni ancora non simili.
La Commissione europea ha deciso di aprire una procedura d’infrazione contro l’Italia per quanto riguarda le pensioni rosa. La legge che stabilisce una differenza tra i sessi negli anni di contributi necessari per andare in pensione in maniera anticipata sarebbe contro i regolamenti Ue in termini di parità tra i due sessi. In Italia, i contributi per la pensione anticipata sono 42 anni e 5 mesi per gli uomini e 41 anni e 5 mesi per le donne.

Gli italiani preferiscono ancora il Tfr ai fondi pensione

 Sono arrivati da parte della Covip, la Commissione di Vigilanza sui fondi pensione, i dati più recenti in merito all’andamento dei fondi pensione, quei prodotti finanziari il cui scopo ultimo è quello di integrare la pensione che si riceve una volta che si arriva alla soglia della messa a riposo. L’impressione generale sembra essere quella di un accoglimento ancora limitato dei fondi pensione, che non hanno in definitiva riscosso il successo sperato. 

Esodati, le nuove proposte da parte del Governo

  A breve ci sarà un nuovo incontro per pensare alle sorti degli esodati e “non tradire quella promessa contratta con i cittadini nel giorno dell’insediamento del Presidente del Consiglio Letta” come sottolineato dal segretario confederale Cgil Giuseppe Braglia.

Pensioni anzianità sono troppo basse

 A porre l’attenzione sul sistema previdenziale italiano e lanciare un nuovo allarme, dopo Ocse e Corte dei Conti, è l’Eurostat. L’Eurostat punta il dito contro il valore, troppo basso, degli assegni pensionistici rilevando che quasi la metà dei pensionati Inps, il 45,2%, percepisce una pensione inferiore a 1.000 euro al mese.

Come ottenere la pensione sociale

 L’Inps eroga agli ultrasessantacinquenni, la pensione sociale, sostituita dall’assegno sociale. Le condizioni sono che si sia residenti in Italia, indigenti, cioè privi di reddito o con un reddito inferiore a quello della stessa pensione sociale.

Come ottenere il rimborso per le pensioni d’oro

 Le pensioni d’oro non si possono toccare. Parliamo delle pensioni che valgono più di 90.000 euro all’anno e che negli scorsi anni sono state oggetto di tagli e prelievi, giudicati incostituzionali dalla Corte che si occupa proprio dell’aderenza delle leggi e dell’operato del governo alle leggi della nostra Costituzione.

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Quindi, dato che il taglio delle pensioni è anticostituzionale, l’Inps ha deciso di iniziare subito con i rimborsi per quanti hanno visto diminuire il proprio rateo mensile.

Lo ha comunicato con il messaggio n. 11243/2013, con il quale chiarisce le modalità per la rideterminazione degli importi delle pensioni e la restituzione di quanto ingiustamente tolto nel 2013, 2012 e 2011.

Ecco, nello specifico, cosa accadrà.

Pensioni della gestione privata

Dalla rata di agosto il rateo della pensione verrà ripristinato alla cifra precedente al Decreto legge n. 98/11 (convertito poi in legge n. 111 del 2011), che ha istituito il contributo di solidarietà. Sempre nello stesso documento, verranno comunicati anche i nuovi importi per le tassazioni in funzione dell’aumento dell’imponibile.

Nella mensilità di agosto, tutti i pensionati della gestione privata troveranno anche il rimborso di quanto trattenuto dall’Inps dall’inizio dell’anno (periodo gennaio – giugno per il contributo di solidarietà).

Pensioni della gestione ex Enpals

Per questi pensionati il contributo di solidarietà è stato sospeso già nel mese di luglio, mese dal quale il totale della pensione tornerà ai livelli pre-contributo di solidarietà e sarà anche maggiorato grazie al rimborso di tutte le cifre versate da gennaio a giugno del 2013. Anche in questo caso la stessa cedola conterrà anche le indicazioni sul nuovo ammontare della tassazione in funzione al ripristino del rateo spettante al contribuente.

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Pensionati della gestione ex Inpdap

Per i pensionati della gestione ex Inpdap il contributo di solidarietà verrà sospeso dalla rata di luglio, nella quale verrà ripristinato il valore originale – senza contributo di solidarietà – del rateo mensile e sarà, come negli altri casi, specificato il nuovo ammontare della tassazione.

Diversamente dagli altri casi, invece, il rimborso di quanto versato nel periodo gennaio – giugno del 2013, le somme trattenute dall’Istituto saranno rimborsate nell’assegno del mese di agosto, con la seguente tassazione:

– tassazione ad aliquota massima nel caso di titolari di unica prestazione;

– tassazione ad aliquota proporzionale nel caso di titolari di plurime prestazioni pensionistiche.

Le somme già trattenute dal’INPS per gli anni 2012 e 2013 saranno rimborsate in futuro, con tempistiche e modalità ancora da definire.