Quantitative Easing, il parere di Exane Derivatives

Dal momento che il lancio del Tltro non ha condotto ai risultati auspicati, quali l’incremento della size del bilancio della Bce a 3000 miliardi di euro, la Banca centrale europea ha scelto ricorrere al tanto sospirato quantitative easing.

Quantitative Easing, Visco invita a condividere rischi Bce

Appare opportuni condividere i rischi del quantitative easing. Questo è il pensiero del governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, espressosi a Davos dopo che ieri Mario Draghi ha annunciato che a partire da marzo Francoforte acquisterà titoli pubblici e privati per 60 miliardi di euro al mese fino alla fine di settembre 2016, assicurando in ogni caso che gli acquisti proseguiranno sino a che non si osservi un sostenibile aggiustamento del sentiero d’inflazione.

Borse al rialzo dopo QE

Quantitative Easing, giorno numero due. Dopo l’annuncio di ieri, le Borse hanno fatto registrare un buon rialzo, principalmente in Italia ma anche presso gli altri listini più importanti da Londra a New York passando per Tokyo e Pechino.

Bot, rendimenti a tassi negativi

Anche il nostro Paese ha scoperto gli investimenti a tassi negativi. Da qualche tempo infatti i rendimenti dei Bot che scadono al massimo tra tre mesi esprimono sul mercato secondario tassi negativi: meno 0,082% il più ravvicinato (scadenza 14-1-2015), meno 0,028% il Bot più “lungo” (13-3-2015).

Il Quantitative Easing penalizza i conti deposito

La manovra della Banca centrale europea che risponde al nome di Quantitative Easing, ribattezzata come il ‘Bazooka’ di Mario Draghi, miete alcune vittime in termini di mercato. I conti deposito, ad esempio, brillano di meno.

Giornata nera per i mercati finanziari

Quella appena conclusasi è stata una giornata infernale per i mercati finanziari europei. La Grecia e tutto il ‘Vecchio Continente’ ne hanno risentito ampiamente. I listini bruciano circa 260 miliardi di euro in termini di capitalizzazione per via del crollo dell’indice Euro stoxx 50.

Bot ancora sotto lo zero

Continuano a crescere di prezzo i titoli di stato italiani. Malgrado il clima festivo sui mercati, ancora frastornati dagli scombussolamenti provocati dal crollo del prezzo del petrolio, gli investitori continuano ad acquistare BTP e Bonos.