La Grecia potrebbe uscire dall’euro

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 In Grecia fino ad oggi la deflazione non aveva ancora mai toccato livelli così preoccupanti e il quadro che emerge da uno studio realizzato da CFR dimostra che i Paesi sono a maggiore rischio di default nell’anno in cui il budget primario è tornato positivo.

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Il motivo principale è nel fatto che il governo ha meno incentivi per pagare i creditori e può contare su una maggiore leva negoziale, nel momento in cui ha più necessità di avere altro denaro in prestito per poter tenere a galla le finanze pubbliche. Tutto questo fa sì che sia più probabile che la Grecia nel 2014 fallisca sia costretta a lasciare l’area euro.

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In ottobre i prezzi al consumo hanno avuto un nuovo calo del 2,9% a novembre, il livello più basso dal 1960. Alla base del trend, un insieme di fattori come l’alta disoccupazione, i tagli degli stipendi e gli squilibri economici. Finora, il governo ellenico e la Troika dei suoi creditori internazionali non hanno mostrato segni di agitazione, anche perché la diminuzione generale dei prezzi può avvantaggiare l’export delle imprese greche.

Ma l’Ocse ha avvertito che l’abisso deflativo in cui la Grecia è scivolata, rischia di compromettere tutte le previsioni di crescita del paese. In ogni caso la speranza del governo ellenico è sempre quella di poter ottenere la prossima tranche di aiuti entro la fine dell’anno, anche se un accordo con i suoi creditori internazionali non è per nulla assicurato.

 

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