Bankitalia cauta sulle previsioni economiche

Tempo di bilanci parziali per Bankitalia, che prende nota delle previsioni macroeconomiche prospettate da Pier Carlo Padoan. La nota di aggiornamento del Def ritiene che siano complessivamente “condivisibili” ma contemplano rischi al ribasso.

La Banca d’Italia approva il rinvio del pareggio di bilancio

Da Via Nazionale arriva il sì al rinvio di pareggio di bilancio. Le scelte del governo di spostare al 2017 il pareggio strutturale di bilancio per via dell’eccezionale durata e profondità della recessione appaiono motivate secondo la Banca d’Italia. Vi è la necessità di un un riequilibrio più lento per aiutare a evitare una spirale recessiva della domanda.

Bankitalia, abbassa ancora le stime di crescita in Italia

 La Banca d’Italia taglia in modo netto le stime sul Pil del 2014, migliorando tuttavia le previsioni sul 2015. Nel 2014, stando al bollettino economico, la crescita sarà solo dello 0,2%, “con rischi al ribasso”, mentre nelle ultime stime di gennaio si indicava un +0,7%. Nel 2015, invece, il Pil dovrebbe avere un aumento dell’1,3%, in miglioramento rispetto al +1% previsto all’inizio dell’anno.

Per Padoan l’economia italiana è ancora fragile ed è necessario rinviare il pareggio di bilancio

 L’enorme debito pubblico in Italia è arrivato a un altro nel mese di febbraio, come ha affermato Bankitalia nei giorni scorsi. L’importo è salito di 17,5 miliardi di euro da gennaio come ha mostrato la Banca d’Italia.

La Commissione europea ha criticato il bilancio dell’Italia per non aver fatto abbastanza per abbattere il debito, che è intorno al 132% del Prodotto interno lordo (Pil). Come risultato ha messo l’Italia sotto controllo specifico rispetto agli squilibri macroeconomici eccessivi, che comprendono il debito elevato e la scarsa competitività.

 

Commissione europea, promosso in Def italiano

 

Il budget dell’Italia è stato approvato dall’ex premier Enrico Letta, mentre il nuovo Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha presentato un importante pacchetto di tagli fiscali e investimenti per rilanciare la debole economia italiana. La settimana scorsa il governo ha approvato un progetto economico che mira al pareggio di bilancio in termini strutturali entro il 2016. Il Def dice che il rapporto debito – Pil è destinato a salire al 134,9% nel 2014.

Il portavoce del commissario europeo per gli affari economici e monetari Olli Rehn ha affermato che l’Unione europea ha accolto con favore gli aspetti del progetto di Renzi, ma ha ricordato che l’Italia era tenuta a pareggiare il bilancio in termini strutturali. Per lUe l’Italia deve bilanciare il budget per ridurre il suo debito ed essere in linea con le regole.

Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha detto che in Italia l’economia è ancora fragile e da qui dipende la necessità di rinviare il pareggio di bilancio. Il ministro ha parlato al Senato e alla Camera affermando che lo slittamento del pareggio di bilancio è necessario anche per la situazione difficile del mercato del lavoro.

Per Visco nel Def proposte che rischiano di diminuire il credito delle banche

 Il Documento di economia a e finanza (Def) presentato dal governo Renzi la scorsa settimana prevede il raddoppio della tassazione sulla rivalutazione delle quote di partecipazione delle banche al capitale di Bankitalia. Per il Presidente del Consiglio Renzi è ora che anche le banche paghino e che si restituisca qualcosa a chi ha sempre pagato, con riferimento ai cittadini. Sono state queste le sua affermazioni nei giorni scorsi.

Renzi sembra andare dritto per la sua strada, ma è arrivata anche la puntualizzazione del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. Per Visco, il raddoppio della tassazione proposto dal governo nel Def andrà ad avere un effetto sulle disponibilità di fondi delle banche che sono utilizzate per fare credito. Visco mette quindi in rilievo il rischio che il credito alle imprese e alle famiglie, che si è già contratto negli ultimi anni, possa riflettere l’impatto di questa scelta.

 

Banca d’Italia, Visco sprona le imprese italiane ad un profondo mutamento

 

Nella conferenza stampa a Washington, dove il numero uno di Bankitalia si trova con il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan per l’International monetary and financial committee del Fondo mometario internazionale (Fmi), ha precisato che un effetto che non si vedrà però quest’anno è anche il fatto che questa rivalutazione di capitale sarà utilizzata per la vigilanza. Visco ha poi affermato: “Un sistema bancario che funziona è essenziale per la ripresa. Le banche italiane sono in salute. Ora le imprese però abbiano più credito”.

Padoan ha parlato della situazione dell’economia italiana che è migliorata e del fatto che l’Italia è uno dei pochi Paesi ad avere un rapporto deficit – Pil nei parametri.

Per Visco il mercato italiano è in crescita

 Buone notizie per l’economia italiana arrivano dalle parole del governatore di Bankitalia Ignazio Visco. Alla base delle sue parole c’è la considerazione di un mercato in crescita che sembra allontanare il periodo di crisi economica.

Una ripresa che rientra all’interno di quella europea. L’euro non è crollato e quindi le possibilità di tornare a crescere in tutta l’area europea è una prospettiva concreta.

 

Visco conferma la buona salute delle banche italiane

 

Ignazio Visco ha affermato: “Emergono rinnovati segnali di interesse per i mercati italiani, incluso quello dei titoli di Stato”. Successivamente il governatore di Bankitalia ha aggiunto che le stime indicano che il miglioramento del mercato “riflette soprattutto l’abbattimento del rischio di disgregazione dell’area euro”.

Visco vede il problema dell’inflazione troppo bassa, sotto all’obiettivo del 2% in Europa stabilito dalla Banca centrale europea (Bce), ma esclude che ci possa essere un rischio di deflazione. È però necessario concentrarsi sulla stabilità dei prezzi.

Il governatore di Bankitalia lancia comunque un monito sulle riforme strutturali, che vede fondamentale realizzare per recuperare competitività, che è uno dei problemi principali delle imprese italiane. In effetti, le imprese italiane non sono competitive a livello internazionale e non hanno un grande mercato interno. A parte alcuni casi, le nostre aziende sono per lo più piccole e medie imprese che fanno fatica per diversi motivi nel confronto internazionale.
Per Visco questo è un elemento fondamentale per il rilancio del Paese. Una maggiore competitività delle imprese significa una crescita economica. I consigli sono di sollecitare gli investimenti e non puntare a tagliare il debito con manovre correttive da 40-50 miliardi l’anno.