Nel mercato forex, forte discesa della Sterlina

Dopo che la scorsa settimana la Banca Centrale Europea ha nuovamente abbassato i tassi di interesse, la moneta unica europea ha perso valore come previsto dai vertici dello stesso istituto.

I dati sulla disoccupazione Usa non spaventano le Borse

SI riparte dopo “la settimana dell’euro”, con la moneta unica ridimensionatasi di valore rispetto al dollaro americano e con un apertura fortemente negativa da parte delle sterlina inglese, sulla scia dei rumors che vedono i separatisti scozzesi al 51% rispetto a chi vuole che la Scozia rimanga all’interno del Regno Unito. Borse asiatiche tendenzialmente invariate e futures americani che hanno ripreso quota, dopo i timidi tentativi di discesa visti venerdì.

Poca volatilità nei mercati finanziari

Con America e Canada chiusi per festività la giornata di ieri si è rivelata molto tranquilla dal punto di vista delle direzionalità dei movimenti e della volatilità, con l’arrivo dei primi grossi movimenti importanti durante la notte, dopo la decisione da parte della RBA di non modificare il costo del denaro (mantenuto al 2.50%).

Pochi i movimenti nel mercato Forex. Analisi cross Euro/dollaro

 Giornata di pause quella vissuta ieri sul valutario, dopo che la settimana ci ha riservato movimenti interessanti soprattutto dal punto di vista dell’andamento del dollaro americano, che ha accompagnato i movimenti di indebolimento di breve periodo delle due major europee (ci riferiamo ad euro e sterlina), con le borse americane su nuovi massimi assoluti.

Forex, il dollaro Usa in calo. Focus su Jackson Hole

 Il dollar index, paniere che misura la forza del biglietto verde rispetto alle principali valute internazionali, mostra un leggero calo nonostante le cifre macroeconomiche pubblicate in giornata negli Stati Uniti siano state particolarmente positive.

La Federal Reserve Usa potrebbe rialzare i tassi prima del previsto

 Dopo che la Yellen ha comunicato ai mercati come la Fed avesse intenzione di mantenere i tassi fermi per un prolungato periodo di tempo dopo la fine del QE, ieri abbiamo preso atto che all’interno del braccio esecutivo della politica monetaria americana alcuni membri hanno iniziato a discutere di possibili rialzi di tassi a ritmi più sostenuti di quanto il mercato si possa attendere, un passo di normalizzazione di politica monetaria che verrà, a quanto pare, comunicato in anticipo ai mercati, più tardi nell’anno in corso.