Il Petrolio in Cina costa 10 dollari in più

Il petrolio è sceso di molto sotto la soglia di 30 dollari al barile, tuttavia per i consumatori cinesi è come se costasse ancora più di quaranta dollari: per le Autorità, infatti, far diventare il greggio troppo conveniente sarebbe un rischio.

Petrolio, nuovo stop per le Borse europee

L’Iran boccia senza mezzi termini la proposta di congelamento della produzione e il petrolio crolla di nuovo sotto quota 31 dollari, facendo affondare le Borse europee e non solo. Da Wall Street all’Asia, fino al Vecchio continente, la caduta è immediata.

Petrolio, trattative ancora incerte

Il petrolio prosegue nella sua fase di oscillazioni intorno alle prospettive di un taglio della produzione da parte dei Paesi Opec e della Russia. Nel frattempo i listini europei provano a consolidare i rialzi, in scia ai listini asiatici. Milano sale del 2,1%, sfruttando il rimbalzo di Telecom e l’andamento di Mps. In linea le altre: Londra aggiunge lo 1,45%, Francoforte 1,8%)e Parigi il 2%.

Petrolio giù, Arabia Saudita chiede un prestito

Il petrolio va giù e le conseguenze sono gravi. L’Arabia Saudita ha scelto di chiedere un prestito. Riad, pur non avendo ancora accantonato il progetto di quotazione in Borsa della società Aramco (azienda di stato che controlla le più grandi riserve di greggio del mondo), sarebbe sul punto di ricorrere a un prestito internazionale, sotto forma di emissione obbligazionaria.

Il petrolio affossa i listini

Il petrolio crea nuovi problemi alle Borse e agli investitori. Durante gli ultimi mesi la correlazione tra andamento del prezzo dei brarili e mercati azionari è sempre più marcata.