Padoan, meno tasse combattendo l’evasione fiscale

Uno dei problemi più grossi del nostro Paese. Di certo l’evasione fiscale, che ogni anno sottrate numerose risorse all’erario. Risorse che potrebbero essere adottate dal Paese al fine di migliorare il bilancio pubblico. Come? Riducendo la pressione fiscale e perseguendo obiettivi di equità sociale.

Padoan applaude il piano Juncker

Il Ministro dell’Economia italiano Pier Carlo Padoan ha accolto con estrema fiducia il piano atto a stimolare gli investimenti presentato in mattinata presso l’assemblea plenaria a Bruxelles dal Commissario europeo Jean-Claude Juncker.

Padoan conta sulla Bce e sugli investimenti

Che 2015 sarà? Ci sarà il ritorno della crescita con il tanto atteso intensificarsi del calendario delle riforme? Pier Carlo Padoan, che conta sull’impegno di Mario Draghi a fare tutto il possibile per sostenere l’inflazione, ne è convinto.

L’Italia potrebbe crescere più dello 0,8%

Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha affermato in un’intervista al Corriere della Sera che la crescita nel 2014 potrebbe essere superiore allo 0,8 per cento, ma che non si è in grado di dire con maggiore precisione di quanto.

 Nell’intervista al Corriere della Sera, al ministro Padoan è stato chiesto se la crescita potrebbe essere più alta rispetto allo 0,8 per cento previsto all’inizio di questo mese nel documento di economia e finanza (Def) che contiene gli obiettivi per i prossimi anni. Padoan ha risposto “Penso proprio di sì, anche se non si può stimare di quanto” e riprende le affermazioni del Presidente del Consiglio Matteo Renzi che nella conferenza stampa aveva detto che il governo era stato cauto nella valutazione della crescita ma che si pensa che questa possa essere maggiore di quanto previsto nel documento di economia e finanza.

In Italia, l’economia si è ridotta nel 2012 e nel 2013 ed è tornata a crescere su base trimestrale, per la prima volta in più di due anni, durante gli ultimi tre mesi dello scorso anno. Per alcuni economisti, il Prodotto interno lordo (Pil) in Italia aumenterà solo dello 0,6 per cento nel 2014.

 

Il ministro Padoan al Fmi parla del rapporto tra riforme e crescita

 

Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha anche affermato che la decisione del governo di abbassare le tasse sul lavoro aumentando di circa 80 euro al mese, dal prossimo mese, gli stipendi fino a 1.500 euro dovrebbe essere reso permanente al fine di avere effetto. Il ministro ha detto che se una misura del genere non è permanente non potrà essere credibile e non ci saranno più soldi da spendere per i cittadini. Il governo si aspetta che il mercato interno si possa riprendere.

Padoan precisa che gli 80 euro in busta paga non saranno una tantum

 Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan risponde a chi ha criticato il governo sulla questione dell’aumento di 80 euro in busta paga per i lavoratori che guadagnano meno di 1.500 euro al mese. Le critiche sono state centrate soprattutto su due versanti, uno concerne le coperture e un altro la stabilità di questo provvedimento. Il governo, già nella conferenza stampa con il Presidente del Consiglio Matteo Renzi dopo il Consiglio dei Ministri, ha confermato che le coperture si sono trovate nei tagli della spesa pubblica e che l’aumento non è una tantum ma sarà stabile.

Il ministro Padoan ha affermato che “Il bonus di 80 euro deve essere permanente altrimenti è inutile”. Il ministro ha continuato riprendendo un’altra critica, cioè quella che riguarda l’estensione del provvedimento per i pensionati e per chi guadagna meno di 8 mila euro l’anno, compresi i lavoratori autonomi. Padoan sull’allargamento del provvedimento ha detto: “Aumentare la platea compatibilmente con le risorse. Guarderemo anche ai pensionati a basso reddito”. Risorse che, come detto, riguardano il taglio della spesa pubblica e il ministro ha affermato:”Anche Regioni ed Enti locali dovranno fare la loro parte in egual misura che lo Stato, con meccanismi che premieranno che spende meglio”.

 

Riforme, l’Eurogruppo spinge l’Italia di Renzi

 

Padoan ha parlato in un’intervista al Corriere della Sera e ha fatto riferimento anche alla situazione economica: “C’è una ripresa dell’economia che è ancora debole ma che si sta pian piano rafforzando. Dare uno stimolo alle famiglie a reddito medio – basso può avere un effetto immediato”. L’aumento dei consumi per far riprendere l’economia sembra quindi un primo elemento che si aspetta il governo e il ministro da questo scelte.

Il governo pensa ad aiuti per i pensionati e le famiglie

 Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, in un’intervista a La Repubblica, ha parlato dei primi 60 giorni del suo governo e delle prossime scelte che si stanno elaborando in materia di politica economica. Il Presidente del Consiglio Renzi ha iniziato parlando di quello che il governo ha fatto in questa prima parte e su questo ha affermato: “Piano piano sarà tutto più chiaro. Abbiamo messo la cornice del puzzle. Gli 80 euro e l’Irap sono l’antipasto”.

Sulle prossime riforme, il Presidente del Consiglio ha parlato di un intervento sulle tasse considerando il quoziente familiare e sulla necessità di snellire la burocrazia per le imprese. Renzi vuole rinnovare l’Italia e chiede tempo. Questo quello che ha detto: “Vorrei un Paese moderno, serve una rivoluzione e soprattutto tempo. Al voto ci torneremo nel 2018. Anche Berlusconi lo sa”.

 

Il ministro Padoan al Fmi parla del rapporto tra riforme e crescita

 

Intanto l’opposizione incalza e critica le scelte del governo. Per Forza Italia questo è un governo delle tasse e per il Movimento 5 Stelle quello che è stato tolto alle banche è sempre meno di quello che gli è stato regalato con il decreto Imu – Bankitalia.

Il governo, con Renzi e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, ha affermato di volere estendere l’aumento degli stipendi ai pensionati e ai lavoratori non dipendenti che hanno bassi guadagni. Sull’aumento deli 80 euro nella busta paga dei lavoratori che guadagnano fino a 1.500 euro al mese, il ministro Padoan ha confermato che sarà permanente e non una tantum, come hanno affermato le opposizioni, altrimenti sarebbe inutile anche in termini di crescita dei consumi.

Pareggio di bilancio rinviato un anno per i debiti della Pa

 Alla Camera è scoppiata una polemica ieri nella conferenza dei capigruppo dopo che Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia, ha insistito per avere la lettera che il Mef ha inviato alla Commissione europea. Una condizione che ha portato il Presidente della Camera Laura Boldrini a sospendere la seduta. Brunetta voleva avere la lettera per sapere quali sono stati i punti alla base della richiesta di rinvio di un anno del raggiungimento del pareggio nel rapporto tra deficit e Pil.

In una nota il ministero dell’Economia ha affermato che la lettera con le comunicazioni del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e la Commissione europea è stata inviata in serata ai presidenti delle Commissioni bilancio delle Camere e per conoscenza ai presidenti delle stesse.

 

Per Padoan l’economia in Italia è ancora fragile ed è necessario rinviare il pareggio di bilancio

 

La lettera del Mef chiede il rinvio di un anno dell’obiettivo di pareggio del bilancio rifacendosi alla clausola delle circostanze eccezionali. Queste circostanze sono descritte con riferimento al fatto che il governo ha deciso di pagare un’ulteriore quota di 13 miliardi di euro di debiti della pubblica amministrazione alle imprese italiane. Il Mef parla di temporanea deviazione dagli obiettivi di pareggio di bilancio e di risparmi che saranno accumulati per finanziare il piano di riforme.

Il capogruppo di Forza Italia Brunetta ha criticato il governo, dicendo che si nasconde dietro al pagamento dei debiti della pubblica amministrazione e che è necessario conoscere la linea politica ed economica che il governo propone. Il capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta ha affermato che la scelta del Mef è “Confusa e sbagliata. Oscure le ragioni dello scostamento dell’obiettivo di medio termine”.

Per Padoan l’economia italiana è ancora fragile ed è necessario rinviare il pareggio di bilancio

 L’enorme debito pubblico in Italia è arrivato a un altro nel mese di febbraio, come ha affermato Bankitalia nei giorni scorsi. L’importo è salito di 17,5 miliardi di euro da gennaio come ha mostrato la Banca d’Italia.

La Commissione europea ha criticato il bilancio dell’Italia per non aver fatto abbastanza per abbattere il debito, che è intorno al 132% del Prodotto interno lordo (Pil). Come risultato ha messo l’Italia sotto controllo specifico rispetto agli squilibri macroeconomici eccessivi, che comprendono il debito elevato e la scarsa competitività.

 

Commissione europea, promosso in Def italiano

 

Il budget dell’Italia è stato approvato dall’ex premier Enrico Letta, mentre il nuovo Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha presentato un importante pacchetto di tagli fiscali e investimenti per rilanciare la debole economia italiana. La settimana scorsa il governo ha approvato un progetto economico che mira al pareggio di bilancio in termini strutturali entro il 2016. Il Def dice che il rapporto debito – Pil è destinato a salire al 134,9% nel 2014.

Il portavoce del commissario europeo per gli affari economici e monetari Olli Rehn ha affermato che l’Unione europea ha accolto con favore gli aspetti del progetto di Renzi, ma ha ricordato che l’Italia era tenuta a pareggiare il bilancio in termini strutturali. Per lUe l’Italia deve bilanciare il budget per ridurre il suo debito ed essere in linea con le regole.

Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha detto che in Italia l’economia è ancora fragile e da qui dipende la necessità di rinviare il pareggio di bilancio. Il ministro ha parlato al Senato e alla Camera affermando che lo slittamento del pareggio di bilancio è necessario anche per la situazione difficile del mercato del lavoro.