I nuovi costi della telefonia in Europa

 Se c’è crisi e soprattutto se la crisi dura a lungo, il primo pensiero dei cittadini è risparmiare il più possibile su ogni spesa della vita quotidiana. Moltissime ricerche sui consumi dimostrano che gli italiani sono disposti a scendere a patti sugli acquisti alimentari, sono disposti a rinunciare all’abbigliamento all’ultima moda ma vogliono restare sempre in contatto con i loro amici.

Il roaming non sarà più a pagamento

Per questo, a livello informativo ed economico, è interessante sapere che il costo delle chiamate tramite cellulare, anche all’estero, è diminuito sensibilmente per via dell’entrata in vigore della nuova normativa sul roaming. Dall’inizio di luglio, per chiamare in Europa si spenderà meno che in passato e poi ci saranno ulteriori tassi delle tariffe negli anni a venire.

Nokia fa affari con Siemens

Navigare e telefonare con il cellulare all’estero e nella maggior parte del territorio europeo, costa meno grazie ad un accordo dei gestori delle reti di telefonia che hanno deciso di aiutarsi vicendevolmente consentendo l’appoggio degli operatori stranieri sulla rete locale.

A livello europeo sono stati stabiliti i limiti massimi del costo di una chiamata fatta all’estero che non deve superare i 24 centesimi di euro al minuto. Il limite precedente era a 29 centesimi. Tra un anno si arriverà alla soglia dei 19 centesimi.

Per gli sms, invece, il costo sarà di 8 centesimi al massimo.

Ancora aumenti per le assicurazioni

 Tutti i cittadini consumatori, in vita loro, hanno stipulato almeno un contratto di assicurazione. Poco frequenti, se non come strumenti d’investimento, i contratti per le polizze vita, mentre sono fondamentali quelle per l’RC auto.

Gli effetti della liberalizzazione

In pratica, vista la diffusione massiccia delle autovetture è molto improbabile che una famiglia non possegga una macchina e almeno una volta abbia sottoscritto una polizza assicurativa. Peccato che l’ultima ricognizione del settore abbia confermato che fare un contratto di RC auto sia diventato troppo esoso.

A dirlo, tra l’altro, non sono le singole compagnie assicurative con i loro osservatori ma l’Ivass in persona che ha parlato di aumento dei costi dell’RC auto. In questo incremento sono particolarmente penalizzate le donne, soprattutto se neopatentate e i centauri. Avere una moto, quindi, consente di risparmiare tempo e denaro per il carburante ma non per la polizza .

Il risparmio per i viaggi parte da internet

I premi delle polizze, da un anno all’altro, sono cresciuti anche di 400 euro. Il caso emblematico, riportato anche da Supermoney, è quello di una donna patentata di Venezia che nel 2013 ha ricevuto la richiesta di un pagamento dell’assicurazione di 2600 euro quando, meno di un anno fa aveva rinnovato la stessa assicurazione con meno di 1200 euro.

In termini percentuali l’aumento dei costi delle assicurazioni è stato del 20 per cento.

 

Si vende casa ma con lo sconto

 Nel leggere gli ultimi rapporti messi a disposizione dalla Banca d’Italia sembra essersi lasciati alle spalle lo spettro della crisi immobiliare. Tutto quello che riguarda crisi delle vendite e non solo, infatti, è stato messo in cantina per prendere coscienza del fatto che 6 aziende su 10 riescono comunque a piazzare un immobile sul mercato.

Non tutti gli agenti immobiliari, stando al report indicato,  hanno appeso la cravatta al chiodo. C’è infatti il 60 per cento degli operatori del settore che anche nel primo trimestre dell’anno, ha continuato a lavorare concludendo degli affari. Affari per chi compra, beninteso, visto che le case in vendita sono state acquistate con un buono sconto medio del 15,6 per cento.

Si acquista casa anche senza mutuo

Nei primi mesi del 2013, ecco i dati ufficiali, il 64,5 per cento delle agenzie immobiliari ha venduto almeno una casa. Una volta su due questa casa è stata acquistata in contanti, quindi senza dover accendere un mutuo presso un istituto di credito. Questo vuol dire che il crollo dei mutui non è direttamente proporzionale al crollo delle vendite.

Per vendere basta abbassare i prezzi

Di fatto, ogni qual volta l’operazione di vendita è andata a buon fine, la trattativa si è conclusa con uno sconto che è stato mediamente del 15,6 per cento. Se i dati fossero confermati, nel primo trimestre del 2013 ci sarebbe un leggero miglioramento rispetto all’ultima parte del 2012.

I conti correnti italiani costano troppo

 Aprire un conto corrente per la gestione del risparmio di tutti i giorni sembra questione di poco, soprattutto adesso che dopo la legge di Stabilità, è stato introdotto il concetto di Conto di base. In realtà, molte associazioni di consumatori, contraddicendo quanto riportato dalla Banca d’Italia, sostengono che i conti correnti nostrani hanno un costo eccessivo.

In regalo con il conto la PS3

Adusbef e Federconsumatori hanno replicato alla Banca d’Italia che ultimamente ha indicato un calo nelle spese per il mantenimento del conto corrente bancario, spiegando che i costi non sono quelli rilevati nella statistica ufficiale. Basterebbe infatti considerare le spese per il saldo dell’IMU, che possono raggiungere i 10 euro, per capire che si possono arrivare a spendere anche diverse centinaia di euro per la tenuta del conto.

I calcoli fatti dalle associazioni dei consumatori sembrano essere reali piuttosto che basati sulle stime e prendono il via dalle informazioni reperite direttamente dalle banche. In Italia ci sono, ad esempio, 10 istituti di credito che collezionano insieme l’85 per cento dei conti correnti tricolore.

Il conto corrente di base di Tercas

Secondo Adusbef e Federconsumatori il costo di gestione di un conto che sia a bassa operatività, è il 318% più costoso di quanto riporta la Banca d’Italia. Alla fine si arrivano a spendere anche 320 euro all’anno. Le banche usate per la rilevazione sono le 10 di cui si parlava in precedenza: Unicredit, Intesa San Paolo,  Bnl,  Mps, Banca Popolare, Carige, Popolare di Milano, Banca Sella, Popolare di Vicenza, Credem.

Prestiti online in 24 ore sono possibili

 Generalmente chi richiede un prestito ha bisogno di liquidità in quel momento. Ovvero, a differenza dei mutui che hanno di base una progettazione delle spese di lungo periodo, per quanto riguarda i prestiti le domande sono legate a bisogni contingenti.

Prestiti online sempre meno accessibili

A volte le richieste di prestito hanno addirittura carattere d’urgenza e la scappatoia dei consumatori, in questi casi specifici, è internet dove è possibile trovare numerose offerte anche con l’erogazione dell’importo nel giro di 24 ore. Tutto sta nel conoscere il canale affidabile e sicuro. Una ricognizione effettuata da Supermoney, illustra gli istituti di credito e le agenzie che online riescono ad avviare e chiudere una pratica nel giro di un giorno.

Credito casa arredamento Findomestic

Cerchiamo di capire insieme come funzionano questi prodotti e a chi si possono chiedere. Il richiedente deve avere dei documenti che testimoniano il suo reddito e la capacità di rimborso dell’importo chiesto in prestito. La documentazione reddituale, unita a quella anagrafica, sono una garanzia sufficiente per Findomestic e Agos Ducato, entrambe presenti online.

La prima agenzia offre delle condizioni molto vantaggiose per le richieste che arrivano da internet, per esempio per una richiesta di 10 mila euro, da rimborsare anche in sette anni, è applicato un TAEG del 7,65 per cento. Agos Ducato, invece, applica un tasso più basso, del 6,90 per cento e consente di personalizzare il rimborso, fino ad un massimo di 84 rate.

Aumenti della benzina minano il portafoglio delle famiglie

 La benzina è in costante aumento dal 2010 ad oggi e fino alla fine dell’anno in corso, la somma degli aumenti dovrebbe arrivare a 223 euro che diventeranno 230 nel 2014. I dati sono riportati in uno studio della Cgia di Mestre.

Alla fine del 2013 l’aumento del prezzo della benzina dovrebbe salire fino a quota 233 euro dal 2010 ad oggi e poi arrivare a 230 euro nel 2014. I rincari dei carburanti avranno effetto anche sui prezzi di tutte le merci che viaggiano su gomma.

In Italia a soffrire sono soprattutto i consumi

Un ulteriore aumento dei prezzi è da considerare grave per Capezzone del PdL, mentre per la CGIA di Mestre l’incidenza maggiore sarà sui consumi. In due anni, dal 2010 al 2012, si contano sette aumenti delle accisi e un aumento dell’IVA.

Se si fa un conto dell’aumento delle spese delle famiglie dovute ai rincari della benzina, si scopre che una famiglia spende 217 euro in più per i trasporti. Nel 2013 spenderà 223 euro in più rispetto all’inizio della crisi e nel 2014 la spesa salirà a 230 euro. Questi sono i rincari per la benzina ma per quanto riguarda il diesel è ancora peggio.

Quando non servono le schede carburante

Infatti dal 2010 al 2012 l’aumento è stato di 379 euro, e salirà a 388 euro per il 2013 e a 397 euro per il 2014. La stima è fatta per una percorrenza media di 15 chilometri annui a famiglia.

Le strategie giuste per evitare i rischi

 Chi investe in opzioni binarie sa che con tali strumenti di trading è possibile avere un rendimento molto alto ma è anche facile che si corrano dei rischi “eccessivi”. Per tamponare l’emorragia di risparmi è sufficiente adottare delle strategie d’investimento e di copertura.

Il Decreto Sviluppo per gli opzionaristi tricolore

E’ facile immaginare come tutto dipenda dalla distribuzione degli investimenti, delle puntate, su più commodities. Per esempio, per evitare di correre troppi rischi si può sempre inserire uno stop loss legato alla posizione d’investimento in modo tale che se l’andamento del mercato è stato interpretato male, allora si possono contenere le perdite.

Lo stop loss è uno degli strumenti privilegiati nel campo delle opzioni binarie, per la gestione del rischio. Funziona in modo tale che superato il livello dello stop loss, l’ordine viene eseguito, ma per via dello slittamento del prezzo ci può essere comunque una perdita dell’investimento. In più, una volta effettuato l’ordine, è possibile che il mercato cambi direzione e torni nel rango delle previsioni.

La crescita di Svizzera e Giappone

Ecco perché è importante la copertura. Per esempio se si verifica una posizione stop lunga in acquisto, ci si può tutelare tramite l’acquisto di un’opzione put il cui prezzo coinciderà con il prezzo da pagare per eliminare il rischio della perdita.

 

Recuperate le agevolazioni sulle case non più abitazione

 Adesso che è stata reintrodotta la tassa sulla casa, l’IMU per intenderci, con tutte le modifiche e gli aggiustamenti introdotti dalle diverse dirigenze finanziarie, anche sulle agevolazioni legate all’abitazione principale c’è una maggiore attenzione dell’Erario.

L’ultima notizia sull’argomento riguarda il recupero delle agevolazioni nel momento in cui un’abitazione principale ha subito una variazione catastale in “ufficio”. Se dunque un immobile ha una funzione diversa rispetto a quella prevista dalla legge per l’agevolazioni, si possono recuperare gli sconti effettuati.

I vantaggi per i giovani lombardi

La Corte di Cassazione, il 5 giugno 2013, con la sentenza 14173, ha deciso che se un immobile acquistato con i benefici “prima casa” non è usato come abitazione principale, le agevolazioni possono decadere e i proprietari degli immobili possono essere chiamati alla cassa per il versamento delle imposte.

Per le agevolazioni sulla prima casa vale il dato anagrafico

Le tasse saranno nella misura della differenza tra imposte ordinarie e imposte pagate in misura ridotta, cui si dovrà aggiungere una sanzione del 30 per cento. La variazione urbanistica dell’immobile, nel caso specifico alla base della sentenza, prevedeva il passaggio di un’unità da casa ad ufficio.

All’inizio, il primo grado di giudizio, aveva dato un parere sull’argomento favorevole al contribuente, poi il Ctr Lombardia, accogliendo l’appello dell’ufficio ha ribaltato la sentenza e dato ragione all’amministrazione tributaria.