Bollette altissime per le imprese

Le imprese italiane sono destinate sempre di più a pagare una bolletta energetica elevatissima, di gran lunga la più cara tra le grandi economie d’Europa.

Europa, il piano per aumentare i flussi di finanziamento alle imprese

C’è aria di grandi novità in Europa. Dopo il treno accelerato dell’Unione bancaria la Commissione di Bruxelles squaderna la Capital market union, progetto magno che fin dall’autunno comincerà a cambiare i connotati alle economie dei 28 paesi membri, per renderle più solide e omogenee.

Sempre più imprese dichiarano fallimento

Arrivano i dati dell’ultimo trimestre riguardanti il bilancio ‘demografico’ delle imprese. Durante i mesi estivi 56.382 attività hanno chiuso i battenti dichiarando fallimento.

Calo di import ed export verso Paesi extra Ue

Durante il mese di ottobre tanto le esportazioni quanto le importazioni nei confronti dei Paesi extra Unione europea hanno fatto registrare una forte diminuzione in confronto al mese precedente (-1,2% per entrambi i flussi), mentre è da rilevare una crescita tendenziale dell’export (+0,8%) e una forte discesa delle importazioni (-7,8%).

Imprese, fiducia in aumento ad ottobre

Le imprese dovranno restituire al Fisco 90 miliardi entro fine anno

Tra novembre e dicembre 2014, le imprese italiane dovranno versare imposte per un totale di 91 miliardi. Si tratta di Iva, acconti Ipref, Ires e Irap, nonché del versamento delle ultime rate per Imu e Tasi, e ancora di ritenute per i lavoratori autonomi e ritenute Irpef per dipendenti e collaboratori familiari. Sono dunque venticinque le scadenze da onorare con il Fisco.

Aumenta il numero dei fallimenti nel secondo trimestre del 2014

 L’Italia non ha ancora intrapreso la strada per uscire dalla crisi, ma si trova in un momento di pesante recessione per il paese. Continua ad aumentare, infatti, il numero dei fallimenti delle imprese italiane nel secondo trimestre del 2014, arrivando ad una percentuale del 14 per cento.

I dati però sono anche più negativi del previsto. La crescita dei fallimenti che si registra al momento in Italia è infatti la più elevata dall’ inizio della crisi secondo una recente ricerca.

Perché le imprese italiane non sono competitive secondo il WEF

 Solo qualche giorno fa il WEF, o World Economic Forum, si è pronunciato in merito al grado di competitività dell’Italia, dichiarando che la stessa si situa ancora una volta al 49 esimo posto della classifica per il secondo anno di seguito. Dei 144 paesi che l’organizzazione internazionale elvetica ha preso in considerazione nella cornice di Davos in Svizzera, l’Italia è l’unica tra le potenze più industrializzate ad occupare una posizione così bassa.