Tassi bloccati nell’UE

 Nella conferenza consueta del primo giovedì del mese, Mario Draghi ha deluso le aspettative di coloro che caldeggiavano un nuovo taglio dei tassi d’interesse ma ha seguito il solco tracciato dagli analisti che hanno punto tutto sulla conferma dello status quo.

Insomma, ieri pomeriggio, Mario Draghi, Presidente in carica della BCE, ha spiegato che per il mese di novembre non ci sarà alcun taglio dei tassi di riferimento. Il suo direttivo ha concordato di far rimanere a quota 0,75% il valore del tasso di rifinanziamento dei pronti contro termine ed ha lasciato immutato il tasso marginale a 1,50%.

Anche per quanto riguarda il tasso sui depositi non ci sono cambiamenti ed è tutto fermo a quota zero.

La conferenza stampa del Consiglio direttivo della BCE ha annunciato comunque qualche novità: tra pochi mesi ci sarà un rinnovamento delle monete in circolazione. A maggio 2013, per esempio, entrerà nel mercato la nuova versione della banconota da 5 euro.

Progressivamente ci sarà poi l’introduzione delle nuove versioni degli altri tagli.

Fino a poche ore prima della Conferenza gli analisti più esperti avevano previsto correttamente il comportamento della BCE, mentre in molti hanno sperato fino all’ultimo secondo in un nuovo taglio dei tassi d’interesse, anche se le borse erano soprattutto in attesa del sentiment del discorso di Draghi: positivo o negativo.

La recessione tedesca minaccia l’euro

 La Germania conferma da diversi mesi di essere in una condizione di crisi. La situazione finanziaria di questo asso portante dell’economia europea, ha insospettito la BCE che secondo alcuni potrebbe partire proprio dalla considerazione della situazione tedesca, per procedere nel taglio dei tassi d’interesse.

Riguardo le posizioni sul comportamento della BCE e il possibile effetto sul cambio EUR/USD, abbiamo espresso già le nostre considerazioni. Passiamo a parlare in modo più puntuale di quello che sta accadendo alla prima potenza economica dell’Eurozona.

In primo luogo si prendono in esame i dati sulla produzione industriale e sugli ordini che, rispetto a quello che ci si aspettava, sono deludenti. E’ suonato così il primo campanello d’allarme, ma i documenti ufficiali devono ancora essere pubblicati, quindi gli analisti non conoscono la portata della recessione tedesca.

Per capire la delusione degli analisti proviamo a riportare qualche dato. Gli ordini industriali che misurano la crescita del paese in relazione agli ordini d’acquisto delle aziende manifatturiere, ci si aspettava che calasse dello 0,3 per cento mentre sembra sia sceso del 3,3%.

Per quanto riguarda l’indice della produzione industriale che misura la crescita dell’output delle aziende manifatturiere, estrattive e dei beni di consumo tedeschi, ci si aspettava un calo contenuto dello 0,4% mentre ci si ritrovati di fronte ad un -1,8 per cento.

L’effetto Draghi sul cambio EUR/USD

 Nel pomeriggio è prevista una nuova conferenza stampa della BCE presieduta da Draghi e dal suo vice, per la definizione della nuova linea monetaria dell’Eurozona. Politicamente ci sono alcune considerazioni molto interessanti da approfondire.

L’UE deve tenere presente la scelta che farà la Spagna di chiedere aiuto al fondo salva Stati, nonché le scelte pratiche della Grecia, di nuovo di fronte all’ennesimo piano di austerity. In più, negli ultimi giorni, è emersa anche la situazione della Germania che inizia a subire il rallentamento produttivo dell’UE.

Gli analisti sono quasi tutti concordi sul fatto che la BCE, pur riconoscendo il momento di difficoltà, non sia disposta a tagliare di altri 25 punti base il tasso di riferimento. Ma cosa potrebbe succedere al cambio EUR/USD?

Se la BCE decidesse di lasciare i tassi invariati e la decisione fosse accompagnata da una visione del mercato europeo molto positiva da parte di Draghi, l’euro potrebbe aumentare il suo valore e subissare il dollaro, confermando il cosiddetto effetto Obama sulla moneta americana.

Se la BCE lasciasse i tassi invariati ma il discorso di Draghi fosse negativo, potremmo assistere ad un indebolimento dell’euro rispetto al dollaro.

Si andrebbe invece verso un sell-off massimo sul cambio EUR/USD nel caso si comunicazione di un taglio dei tassi.

 

BCE: taglio dei tassi?

 La Banca centrale europea annuncerà oggi se ci sarà un nuovo taglio dei tassi d’interesse. La conferenza stampa sulle politica monetaria da adottare nell’Eurozona, sarà trasmessa in streaming da molti siti a partire dalle ore 14.30.

L’appuntamento del giorno è dunque il Consiglio Direttivo della BCE presieduto da Mario Draghi in qualità di presidente e da Victor Constancio, il suo vice. Se la BCE decidesse per un nuovo taglio dei tassi d’interesse, cosa accadrebbe alla coppia EUR/USD?

La posizione degli analisti è controversa. Ci sono molti esperti del settore che sono convinti che il taglio dei tassi ci sarà con il passaggio da quota 0,75% a quota 0,50%. La scelta della BCE della riduzione degli stessi di 25 punti base, infatti, sarebbe vincolata ad una serie di informazioni sulla condizione finanziaria ed economica dell’UE: la Spagna potrebbe chiedere degli aiuti, l’inflazioneè calata ma c’è anche da valutare la situazione di crisi della Germania.

Tutto plausibile ma la maggioranza degli analisti ritiene che la BCE non taglierà i tassi lasciandoli invariati allo 0,75%. Il tasso di riferimento sarà invariato, fisso allo 0,75%, almeno fino alla fine dell’anno. La BCE infatti, deve capire meglio come si evolverà la condizione della Spagna, se Madrid chiederà aiuto o meno e a quali condizioni, e soprattutto la condizione della Grecia.

Gran Mutuo Cambio Scelta

 Immaginate di avere in mente il vostro bilancio familiare e di conoscere già la vostra capacità di spese per i prossimi 30 anni. Probabilmente un mutuo a tasso fisso riesce a darvi la sicurezza che cercate, ma come rinunciare alla convenienza dei mutui a tasso variabile?

Si possono salvare capra e cavoli, come suol dirsi, optando per il Gran Mutuo Cambio Scelta di Cariparma, un mutuo a tasso misto pensato per chi alla scadenza del piano d’ammortamento non ha superato i 75 anni. I vantaggi di questo prodotto sono evidenti: ha delle condizioni esclusive online; è in promozione, tanto che Cariparma si conferma tra gli istituti di credito più competitivi del periodo; prevede l’erogazione dell’importo richiesto all’atto.

Il Gran Mutuo Cambio Scelta è pensato sia per chi deve acquistare casa, sia per chi si accinge a ristrutturarla ma in base alla finalità, cambia il loant to value che nel primo caso è pari all’80% del valore dell’immobile posto a garanzia e nel secondo caso è pari al 60% del valore dell’immobile.

Il tasso variabile è calcolato con riferimento all’Euribor a 3 mesi con l’aggiunta di uno spread che varia dal 3,60% per i rimborsi in 20 anni, al 3,80% per i rimborsi trentennali. Per il tasso fisso, invece, il parametro di riferimento è  l’IRS a due anni.

Last Minute 2 del Banco Popolare

 Il mutuo fisso Last Minute 2 è un’offerta che il gruppo Banco Popolare riserva ai nuovi clienti che al momento della scadenza del mutuo non abbiano superato il limite anagrafico degli 80 anni. Questo mutuo prevede delle condizioni promozionali ma l’inserimento della richiesta in filiale deve essere completato entro il 31 dicembre 2012, con l’obbligo di rogitare entro il 28 febbraio 2013.

Il mutuo fisso Last Minute 2 è un mutuo finalizzato all’acquisto della prima casa che offre la certezza del tasso immutato nel tempo ed è una garanzia per chi cerca di programmare il bilancio famigliare sul lungo periodo. Il loan to value, però, è un po’ stretto visto che il Banco Popolare finanzia fino al 70% del valore dell’immobile.

Per valore dell’immobile s’intende il minore tra il valore commerciale indicato dalla perizia e quello indicato nel preliminare di compravendita o nel contratto d’acquisto.

Per quanto riguarda il piano d’ammortamento si può scegliere una durata variabile tra i 10 e i 25 anni. Per i primi 12 mesi il tasso è pari al 4,75%, dal tredicesimo mese in poi aumenta fino al 5,25%. Questo prodotto include anche le spese d’istruttoria – calcolate sull’importo del mutuo richiesto e sulla durata del piano d’ammortamento definita -, spese di perizia pari a 320 euro, spese periodiche e l’imposta sostitutiva.

Non manca la proposta di una copertura assicurativa il cui premio può essere spalmato nelle rate e quindi incluso nel Taeg.

Le banche on line sono convenienti?

 Prima di parlare della convenienza delle banche on line, è necessario fugare i dubbi sulla loro affidabilità.

In effetti, molti correntisti che hanno intenzione di risparmiare sulle spese di gestione del conto corrente, prendono in considerazione anche questa opzione, ma sono poi scettici riguardo all’affidabilità di un istituto di credito non fisico. Ma l’affidabilità delle banche on line è garantita dal fatto che queste solo in alcuni casi sono delle realtà indipendenti: nella maggior parte dei casi, infatti, sono delle emanazione di banche tradizionali e, come queste, sono coperte dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.

Anche per quanto riguarda la convenienza, si può affermare in tutta tranquillità che le banche on line sono preferibili agli istituti tradizionali se lo scopo è quello del risparmio sui costi annuali del conto corrente. In primo luogo, le banche on line sono convenienti perché hanno un ISC (Indicatore Sintetico di Costo Annuo) pari a zero (non ci sono cioè commissioni e altre spese); in secondo luogo si tratta di banche che permettono di risparmiare perché non avendo costi di gestione di filiali fisiche, possono tagliare sul costo totale del conto corrente, che, in media, non supera i 60 euro all’anno.

Inoltre, a fronte di tassi di rendimento pressoché simili a quelli delle banche tradizionali, le banche on line hanno il vantaggio di avere dei tassi di interesse passivo di circa la metà rispetto a quelli comunemente applicati.

 

BOT, i prossimi appuntamenti

 Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha definito un calendario per le emissioni dei Buoni Ordinari del Tesoro, i BOT, per l’anno 2012, già alla fine del dicembre 2011, specificando che il titolo trimestrale sarebbe stato offerto soltanto se fossero emerse delle specifiche esigenze di cassa.

Nel caso in cui siano messi all’asta dei BOT trimestrali, l’asta si svolgerà in concomitanza di quella per i titoli annuali, secondo le procedure definite dal mercato. Il Ministero si era riservato anche di offrire all’asta dei BOT flessibili, integrando il calendario.

A novembre, dunque, ci sono due aste, a metà e a fine mese. Alla metà del mese saranno all’asta i titoli annuali. La comunicazione al mercato sarà data l’8 novembre, la presentazione delle domande dovrà esser fatta entro il 13 novembre. Entro il 15 novembre sarà pubblicato il regolamento e poi la scadenza dei BOT sarà quella del 14 novembre 2013.

Alla fine del mese, invece, il 23 novembre, ci sarà l’asta dei titoli semestrali. La comunicazione al mercato ci sarà il 23 novembre, la presentazione delle domande sarà fatta dal 28 novembre. Il 30 novembre sarà pubblicato il regolamento e i BOT venduti all’asta scadranno il 31 maggio 2013.

Per conoscere anche le scadenze di dicembre 2012, si può prendere visione del calendario pubblicato sul sito del Mef dove è presente anche un link per approfondire la conoscenza dei BOT. Entrambi i collegamenti fanno riferimento ad un documento pdf.

L’ammodernamento dei Centri d’Accoglienza

 La Regione Veneto, nell’elenco dei bandi in scadenza, presenta un’iniziativa  molto interessante per le imprese che si occupano della gestione delle Case rifugio e dei Centri d’Accoglienza. Il bando, che nello specifico riguarda i progetti d’ammodernamento delle strutture citate, è stato pubblicato online soltanto il 12 ottobre 2012.

La scadenza prevista per l’invio delle domande è fissa al 12 novembre. C’è ancora pochissimo tempo a disposizione per consultare la modulistica di riferimento, studiare i requisiti per l’accesso al bando ed inoltrare la domanda.

Sul sito della Regione Veneto sono presenti tutte le informazioni generali. La struttura di riferimento è la Direzione Relazioni Internazionali e i documenti sono stati pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Regione, n. 84 del 12 ottobre 2012. L’ente appaltante può essere contatto via e-mail all’indirizzo [email protected]

Il titolo completo del documento racchiude i destinatari del bando, che sono i Comuni Veneti, e la tipologia d’interventi finanziati: “Progetti per l’ammodernamento e la gestione di strutture adibite a CENTRI DI ACCOGLIENZA/CASE RIFUGIO destinate ad ospitare donne, sole o con figli minori, vittime di violenza domestica.
Anno 2012.

I progetti, quindi devono essere finalizzati all’ammodernamento delle strutture che ospitano donne sole o con figli, che sono state vittime di violenze, persecuzione o maltrattamenti. Il riferimento normativo è l’articolo 30 della Legge Regionale n. 11 del 2010.

Mutui: l’effetto stringente della crisi

 Per effetto della crisi sono sempre di più gli istituti di credito che chiedono garanzie supplementari agli aspiranti mutuatari prima della concessione del credito. A dirlo è una ricerca condotta dall’Adnkronos che ha provato a spiegare qualche effetto diretto della crisi di liquidità europea ed italiana.

Secondo Adnkronos, il 70 per cento delle richieste di mutuo inserite nel nostro sistema bancario rischia di non superare la fase istruttoria. In genere parliamo di richieste tipo di 100.000 euro effettuate da un dipendente con busta paga di 2.200 euro netti al mese che intende rimborsare il credito ottenuto in 30 anni.

Oggi, purtroppo, i criteri di credito definiti dalle banche sono sempre più stringenti e poi la situazione economica e lavorativa nel nostro paese è peggiorata molto. Alle difficoltà di accendere un mutuo occorre poi aggiungere un allungamento nei tempi di stipula ed erogazione del mutuo. Le banche, infatti, chiedono informazioni supplementari, documenti con parametri di valutazione mai univoci.

Il fatto che non si riesca ad andare oltre la fase istruttoria dipende molto dalla relazione che esiste tra importo richiesto alla banca, reddito documentato del richiedente e valore dell’immobile offerto in garanzia del mutuo. La percentuale da ottenere dall’incrocio dei dati (ovvero in che percentuale il mutuo deve incidere sul reddito), varia da banca a banca.