Quella di cui parliamo è una prassi ormai consolidata, figlia di tariffe convenienti e spostamenti più veloci rispetto alle altre opportunità a disposizione di turisti e non.

Quella di cui parliamo è una prassi ormai consolidata, figlia di tariffe convenienti e spostamenti più veloci rispetto alle altre opportunità a disposizione di turisti e non.

Vietare la sharing economy non è, forse, la soluzione giusta. Così, la Commissione Europea medita un cambiamento di opinione sull’economia collaborativa e scongiura un “divieto totale” di attività come Uber o Airbnb affermando che questa “deve essere solo una misura estrema”.

In occasione della riunione viennese, tenutasi per festeggiare i 200 anni della Banca Nazionale Austriaca, il board Bce non ha toccato i tassi di interesse.

Il rialzo dell’inflazione è ancora “poca roba”. I prezzi sono aumentati su base mensile ma sono ancora in calo in confronto al 2015.

Sarà difficile tornare a trovare la quiete dopo la tempesta, perché la tempesta è stata fortissima e violenta. Ma Volkswagen puo’ e deve provarci. Il ‘Dieselgate‘ pesa come un macigno sulla brand reputation della casa tedesca, ed è tempo di fare alcuni conti. Per verificare la fattibilità di andare avanti lasciandolo alle spalle una volta per tutte.

Apparentemente, la notizia dell’aumento del tasso di disoccupazione puo’ essere un campanello d’allarme. Non lo è se si pensa che l’Istat rileva il tasso di disoccupazione calcolando il rapporto fra i disoccupati e il totale della forza lavoro (dato dal numero di chi lavora e di chi cerca lavoro ma non lo trova).

Il generico “taglieremo le tasse” si è verificato. Tuttavia la diminuzione a due cifre del cuneo fiscale comunicata al Senato due anni fa nel giorno in cui Renzi ha chiesto la fiducia è avvenuta solo in parte.

Le Asl del Sud non pagano i fornitori, o meglio lo fanno con ritardi troppo lunghi. A evidenziarlo è la Cgia di Mestre stando alla quale gli ultimi dati del 2015 indicano che l’Azienda sanitaria regionale del Molise salda i propri debiti con i creditori dopo 412 giorni dal limite previsto dalla legge che, occorre rammentarlo, stabilisce che la transazione economica debba verificarsi entro 60 giorni dall’emissione della fattura.

Il debito pubblico archivia il 2015 con una crescita pari a 33 miliardi e 800 milioni, portandosi il 31 dicembre a quota 2.169,9 miliardi. A fine 2014, secondo i dati comunicati da Bankitalia, il debito ammontava a 2.136 miliardi (132,4 per cento del Pil), mentre alla fine di novembre era sopra 2.200 miliardi.

Le opere incompiute in Italia, nel 2014, sono 868: 176 in più in confronto al 2013 con uno spreco complessivo per le casse dello Stato di 4 miliardi, 166 euro per ogni famiglia italiana.