Conad, a rischio 817 posti di lavoro

Una messa in mobilità imponente quella che coinvolge Conad e gli ex punti vendita di Auchan da essi acquisiti: è stato infatti deciso il licenziamento di ben 817 persone. Esuberi che potrebbero crescere con i mesi.

Attività e mission di AICOM, società di ingegneria privata

Esperienza ed innovazione le due parole chiave che definiscono AICOM, la società di ingegneria privata, fondata negli anni ’90 e particolarmente attiva nella progettazione di infrastrutture critiche, complessi industriali, ambiente, sicurezza (fisica, logica e governance) e tecnologie.

Oggi AICOM, forte della consolidata presenza sullo scenario italiano ed estero, opera con una propria ed articolata organizzazione interna e coordina progetti su larga scala con il supporto di specialisti nei più diversi campi di attività.

“AICOM è capace di operare nel settore dell’ingegneria con un approccio multidisciplinare ed innovativo”, afferma in una intervista il dott. Andrea Tanzi, Managing Director responsabile del Business Development della prestigiosa società.

Il business di questa Società è racchiuso in sei macroaree strategiche di competenza: Progettazione, Project and Construction Management, Real Estate, Ambiente, Security, Telecomunicazioni.

Aree di business strutturate in modo tale da risultare contemporaneamente autonome ed interdipendenti nell’ambito delle progettazioni integrate multidisciplinari.

Tra i punti forza di AICOM c’è anche il rapporto affidabile e di lunga data con i clienti, ad oggi oltre 30.

“La multidisciplinarietà dei servizi forniti da AICOM – evidenzia Andrea Tanzi – implica una grande varietà in termini di tipologia e numero di Clienti, tra i quali figurano i maggiori player nazionali operanti nei settori delle infrastrutture critiche, della difesa, dell’energia e dell’ambiente, dei trasporti, della sanità pubblica e privata, della gestione immobiliare e del facility management, delle telecomunicazioni”.

AICOM porta avanti la sua attività con un occhio anche al futuro.

“Da qualche anno l’azienda – conclude Tanzi – sta portando avanti con successo un piano di rafforzamento in mercati esteri, operazioni di M&A (Merger and Acquisition) con l’obiettivo di rafforzarsi in settori in forte espansione, oltre alla formazione continua dei suoi collaboratori per mantenere, anzi incrementare, qualifiche e certificazioni”.

Come trovare lavoro: iscriversi ad un’agenzia per il lavoro

 Le diverse crisi economiche che hanno interessato l’Italia negli ultimi anni, hanno creato delle condizioni di disoccupazione elevate tanto che gli italiani in cerca di lavoro sono sempre di più. Non solo i giovani sono in cerca di un’occupazione, ma sempre più spesso anche uomini e donne di età anche superiore ai quarant’anni.

Nonostante la situazione italiana sia complicata molto spesso il problema è la mancanza di comunicazione tra chi offre e chi cerca un posto di lavoro: ecco che entra in gioco l’agenzia per il lavoro, come ad esempio Adecco, che ha un ruolo chiave nel mettere in contatto il mondo della domanda e dell’offerta di lavoro.

Perché iscriversi ad un’agenzia per il lavoro
Le motivazioni che spingono l’utente in cerca di un lavoro ad iscriversi ad un’agenzia sono molteplici, ma la necessità principale è quella di mettersi in contatto con i datori di lavoro in cerca di personale da inserire nella propria azienda. Presso un’agenzia per il lavoro è possibile trovare tutte le offerte disponibili in una determinata zona, già filtrate e suddivise a seconda delle abilità e delle competenze del singolo candidato. Invece di dover “spulciare” decine di siti e di riviste di annunci, ci si reca in un’agenzia, dove le capacità del candidato vengono riassunte in una scheda particolareggiata. Grazie a questo tipo di strumento l’addetto dell’agenzia sarà in grado di presentare al candidato tutte le posizioni lavorative per le quali la sua preparazione, la sua attitudine, i suoi desideri, sono quelli ideali. Quindi meno tempo sprecato, maggiori opportunità per colloqui di vari genere e anche migliori probabilità di trovare il lavoro dei sogni.

Come iscriversi ad un’agenzia per il lavoro
L’iscrizione si può effettuare in due modalità: direttamente online, oppure presso un’agenzia Adecco presente sul territorio. Questo tipo di opportunità è disponibile sull’intero territorio nazionale e permette a chi è in cerca di lavoro di connettersi ad un interlocutore preparato e in grado di presentargli un ventaglio di offerte lavorative. Le agenzie per il lavoro non solo permettono di visualizzare le offerte già disponibili, ma anche di essere ricontattato dai recruiter quando si presentano offerte per posizioni particolarmente interessanti. Stiamo quindi parlando di un’opportunità imperdibile, che mette il candidato di fronte a molteplici proposte nel corso di un breve periodo di tempo.

Le agenzie per il lavoro e il tempo determinato
Esiste una diffusa concezione delle agenzie per il lavoro, che le vuole coinvolte quasi esclusivamente nelle proposte di lavoro a tempo determinato. In realtà le offerte di lavoro disponibili presso questo tipo di agenzia sono di vario genere, sia per il lavoro a tempo indeterminato, sia per quanto riguarda i contratti a tempo indeterminato o anche di tipo saltuario o periodico. Molto ovviamente dipende dai desideri del singolo candidato e dalle abilità e peculiarità che è in grado di mettere in campo. Le agenzie per il lavoro si occupano anche di lavoratori già perfettamente inseriti nel mondo del lavoro, che sono alla ricerca di posizioni migliori, così come di corsi di formazione. Si tratta quindi di un servizio a vari livelli, utile per chiunque sia alla ricerca di una nuova posizione lavorativa o di una modalità di miglioramento di quella attuale. Sul sito delle agenzie sono disponibili costantemente informative riguardanti il mondo del lavoro, i tipi di contratto oggi disponibili e la legislazione per quanto riguarda l’apprendistato o i nuovi assunti.

 

L’Analista Finanziario: guidare il business dati alla mano

 L’analista finanziario è una figura che si sta sempre più facendo spazio nel mondo del lavoro. La carriera nel settore finanziario può aprire a chi lo desidera diverse possibilità. Questa figura non si occupa solo dello “studio del bilancio” delle aziende e delle società dalle quali è chiamato a operare ma svolge una funzione di consulenza a cui è riconosciuta una sempre maggiore importanza.

Per poter accedere a questa professione bisogna seguire uno specifico percorso formativo che permette di conoscere a fondo i vari aspetti necessari allo svolgimento corretto del lavoro. Sul blog dell’Università Niccolò Cusano, è possibile trovare una guida approfondita su come diventare analista finanziario.

Un dato certo, per l’approccio corretto a questa professione è l’attitudine allo studio delle materie economiche, statistiche e matematiche, fulcro centrale del percorso di studi d’affrontare per riuscire ad impiegare tutti gli strumenti necessari a un analista finanziario.

Qual è il compito dell’analista finanziario

Il compito principale dell’analista finanziario è di fornire consulenze che possano indirizzare l’attività della società o dell’azienda verso opportunità d’investimento realmente redditizie. Molte aziende, oggi si affidano a questa figura professionale, in quanto questi possono studiare il business della società attraverso dati concreti e precisi.

Un buon analista deve, attraverso l’analisi del bilancio, lo studio delle prospettive economiche e della redditività, fornire all’azienda tutto il materiale per procedere a una proiezione futura sugli investimenti, sulle opportunità di guadagno e sul valore della società al momento dell’analisi.

Oltre ad avere conoscenze strettamente economiche, matematiche e di analisi, un analista finanziario dev’essere anche informato sulla legislazione fiscale vigente nel paese in cui opera, avere conoscenze di diritto tributario e societario. Solo con questo ampio bagaglio di informazioni la sua attività può permettere realmente la crescita dell’azienda.

Anche chi opera nel settore marketing di un’azienda ha bisogno dell’analista finanziario, perché è attraverso quei dati che poi si procede alla realizzazione di un piano di business nel lungo o breve periodo.

Analista finanziario: tra le figure più richieste nel mondo del lavoro

Secondo quanto riportato da un articolo del Sole 24 ore, tra le figure maggiormente richieste dalle aziende c’è proprio quella dell’analista finanziario. Un’analista è necessario all’azienda per determinare la struttura del capitale di una società, inoltre è in grado di consigliarle su vari campi da quelli dei finanziamenti, sino alla strutturazione di un piano di business.

L’analista finanziario dimostra di essere tra le figure più complete in questo campo. Molti analisti devono ogni giorno effettuare analisi di bilancio e gestire il business plan dell’azienda. Non solo, questi si occupano anche delle ricerche di mercato e delle analisi dei settori industriali e commerciali. In base al ruolo ricoperto all’interno dell’azienda, dall’analista junior o senior, si ampliano le competenze che deve avere un’analista finanziario. I senior, spesso devono essere in grado di relazionarsi con i partner finanziari e industriali, devono acquisire nuovi assets, e promuovere lo sviluppo commerciale dell’azienda.

Quanto guadagna un analista finanziario?

La figura dell’analista finanziario, oltre a essere molto ricercata è anche ben pagata. Una volta concluso il percorso di studi, aver effettuato i vari stage sul campo al fine di affinare le proprie capacità, allora si potrà ambire all’ottenimento di stipendi al di sopra della media nazionale. Le retribuzioni stimate per questa figura prevedono: un guadagno tra i 30 e i 50 mila euro all’anno per coloro che hanno più di un anno di esperienza. Uno stipendio annuo tra i 50 e i 70 mila euro per coloro che hanno più di 4 anni di esperienza. Infine, per le posizioni senior, lo stipendio può arrivare e superare i 90 mila euro annui.

 

 

Aprire un negozio in franchising: come fare

 Molte persone oggi si trovano in una situazione professionale precaria, che non amano o addirittura in mobilità. In questi casi spesso si ritiene che il modo migliore per rimettersi in gioco consista nell’avviare una nuova attività commerciale. Un buon metodo per farlo senza troppi rischi consiste nell’approfittare dell’ampia offerta di affiliazioni oggi disponibile, che permette di avere tutto l’aiuto necessario per avviare al meglio la nuova impresa. Se si tiene conto che il franchising in Italia è in costante crescita, sia per numero di marchi disponibili, sia per addetti, allora la questione diventa ancora più divertente. Un punto da cui partire sta nella scelta del miglior franchising disponibile.

Avere le idee chiare
Non esiste un’attività in franchising migliore di tutte le altre, ci sono solo proposte migliori per ogni singola situazione. Come primo passo è importante chiarire quale tipo di attività si intende avviare e per quale ci si sente più portati. Oggi i franchisor sono tantissimi, si va dalla vendita di scarpe, al noleggio di veicoli elettrici, o ai locali per la ristorazione. La giornata tipo di chi noleggia biciclette elettriche è ben diversa da quella del pizzaiolo e non tutti sono portati per entrambe i ruoli, meglio sapere per tempo cosa si vuole fare. A volte chi avvia un franchising ha già qualche esperienza nel settore, altre volte invece per nulla. La situazione di un cameriere che vuole aprire un suo ristorante approfittando di un’offerta in franchising è ben diversa da quella di un impiegato che si trova in mobilità e si vuole rimettere in gioco. Perché un lavoro sia piacevole è importante che rispecchi i nostri desideri più intimi. Prima di valutare i diversi contratti di franchising disponibili è quindi importante avere le idee chiare su cosa si vuole fare nella vita: il venditore di bigiotteria, il gelataio o altro?

Verificare i contratti
Dopo aver ristretto i settori in cui si intende operare è venuto il momento di valutare le offerte disponibili. Per farlo è importante considerare i diversi tipi di contratto. Ogni singolo franchisor infatti redige un contratto del tutto personalizzato. In linea generale le aziende con un nome noto e famoso tendono a richiedere delle quote di ingresso abbastanza importanti, mentre i franchisor più piccoli e non troppo noti possono anche non esigere alcun tipo di pagamento di questo genere. Potersi affidare a un marchio noto però dà maggiori opportunità di successo in ambito commerciale, mentre scegliere un franchising quasi del tutto sconosciuto o nuovo può essere un rischio elevato. Molto dipende anche dal capitale che si ha a disposizione: se è minimo, il numero di contratti cui ci si può avvicinare diminuisce enormemente. Ci sono poi diverse altre questioni che riguardano il contratto di franchising. Alcune aziende infatti sono disposte a lasciare i loro prodotti in conto vendita nel negozio del franchisee: l’invenduto può essere restituito alla casa madre, ottenendo un rimborso o un cambio merce. In altri casi invece il contratto prevede una fornitura periodica con nuova merce, o il pagamento di royalties alla casa madre per ogni articolo commercializzato.

Lavoratori over ’50: in crescita

Il numero di lavoratori over ’50 è in crescita: a dirlo l’Istat che in conclusione di un recente rapporto ha evidenziato

Il tasso di disoccupazione nel terzo trimestre 2016 è rimasto stabile all’11,6% sul secondo, mentre è aumentato di 0,4 punti sullo stesso periodo 2015. Restano stabili rispetto al trimestre precedente anche il tasso di occupazione a 57,3% (+0,8 punti sul terzo trimestre 2015) e il tasso di inattività (35,1%). Il tasso di inattività si riduce di 1,2 punti rispetto al terzo trimestre 2015. L’occupazione frena dopo 5 trimestri consecutivi di crescita: nel terzo trimestre 2016 gli occupati diminuiscono di 14.000 unità (-0,1%) sul secondo trimestre, mentre crescono di 239.0000 unità sullo stesso periodo del 2015.

Il calo congiunturale è trainato dal lavoro indipendente (-80.000, -1,5%) mentre i dipendenti continuano a crescere (+66.000, +0,4%). L’aumento tendenziale riguarda in maggior misura le donne (+189.000 in un anno), ed è concentrata esclusivamente tra gli over 50enni

Nel terzo trimestre 2016 l’occupazione è cresciuta di 239.000 unità sullo stesso periodo dell’anno scorso ma l’aumento si è concentrato sugli ultracinquantenni per l’effetto demografico cumulato alla crescita dei requisiti di età e contributi per l’accesso alla pensione. Gli over 50 al lavoro nel terzo trimestre erano 7.284.000 con un aumento di 64.000 unità sul trimestre precedente e di 323.000 unità sullo stesso periodo del 2015.

Per la fascia tra i 25 e i 34 anni con 4.076.000 persone al lavoro si registra un calo di 33.000 unità sul trimestre precedente e di 41.000 sullo stesso periodo dell’anno precedente. Il tasso di occupazione è al 60,4% in lieve calo sul secondo trimestre 2016 (60,7%) e in aumento sul terzo trimestre 2015 (60,2%). Rispetto al terzo trimestre di venti anni fa la fascia dei 25-34enni al lavoro è diminuita di oltre due milioni di unità mentre quella degli over 50 è quasi raddoppiata aumentando 3,39 milioni di persone”

Lavoratori over’50 in crescita

Cosa sta succedendo? Quel che è certo è che l’esclusivo aumento dei lavoratori over ’50 a discapito della popolazione under ’34 è un fenomeno negativo sia per la nostra società che per il mercato in generale. E’ vero che in Italia il numero dei giovani è diminuito e quei pochi che ci sono, se non sono andati all’estero (dove a differenza di quello che accade nel nostro paese le competenze, le capacità vengono premiate) visto che per loro le porte del lavoro sono tutte chiuse. Ma questo non spiega in maniera esaustiva questo fenomeno fermo restando che anche tra le persone adulte ci sono molti disoccupati; ecco perché bisogna trovare un equilibrio, fare in modo che tutte le generazioni possano lavorare.

Amadori lavora con noi: le posizioni disponibili

L’azienda Amadori, una delle maggiori in Italia nel settore agroalimentare assume personale da inserire in diversi settori: commerciale/vendita, qualità, risorse umane/amministrazione personale, zootecnico, produzione, sicurezza e ambiente, finanza.

Lavoro: trasferirsi per guadagnare bene

 

Lavoro: trasferirsi per guadagnare bene. Già, ma dove? A rivelarlo è la banca internazionale HSBC grazie ad un sondaggio che ha coinvolto 27.000 espatriati provenienti da 190 paesi (Italia inclusa); i risultati prendono in considerazione lo stipendio ma non solo. Ecco la top ten

Servizio Civile: bando Garanzia Giovani

 

Servizio Civile: bando Garanzia Giovani

E’ stato indetto un bando per la selezione di 110 volontari per l’attuazione di progetti di Servizio Civile Nazionale nell’ambito di Garanzia Giovani; nello specifico

• 3 progetti per 71 volontari finalizzati alla tutela, fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale di musei, archivi e biblioteche da realizzarsi in uno degli ambiti territoriali individuati dal Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo;
• 2 progetti per 17 volontari mirati ad assicurare una efficace preventiva difesa del suolo da realizzarsi in uno degli ambiti territoriali individuati dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare;
• 4 progetti per 22 volontari finalizzati a garantire l’integrazione degli stranieri e a facilitarne il percorso di integrazione da realizzarsi in uno degli ambiti territoriali individuati dal Ministero dell’Interno

 

L’economia circolare produce ricchezza: più posti di lavoro in Italia e in Europa

Foto da valli-ambiente.it

L’economia circolare è il miglior datore di lavoro per l’Italia; il settore della raccolta dei rifiuti e della loro trasformazione sembra infatti aver generato circa 199 mila nuovi posti di lavoro. I numeri parlano chiaro: 9 milioni di tonnellate di rifiuti e 20 milioni di tonnellate di residui agricoli prodotti ogni anno, grazie al loro possibile riutilizzo nell’ambito della bioraffinazione, del compostaggio e delle bioplastiche, sono un’importante risorsa occupazionale per la nostra penisola,.

Un esempio tutto italiano della possibilità di attuare un’economia di tipo circolare nel Bel Paese è rappresentato da Coou, il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati. Quest’ azienda raccoglie da 32 anni uno dei rifiuti più pericolosi per l’ambiente, ma delle 5,3 milioni di tonnellate raccolte il 90% è stato utilizzato per la produzione di nuovi lubrificanti; una scelta green che ha permesso all’Italia di risparmiare circa 3 miliardi di euro in petrolio.

Questo è solo uno dei tanti casi virtuosi di aziende che hanno effettuato scelte ecologiche ben precise; per conoscere altre realtà eco-friendly è possibile consultare la sezione Future-E sul sito di Enel che, partendo da un progetto di economia circolare, informa su iniziative sostenibili energetiche e ambientali attuate in Italia e nel mondo.

Che i rifiuti rappresentano un’opportunità lavorativa lo sa bene anche l’Europa, che secondo altre stime, complice la nuova legislazione in tema di rifiuti, ha visto la creazione di 400 mila nuovi posti di lavoro; altri 180 mila potrebbero invece essere stati creati dalla Valutazione d’impatto della Commissione Europea al 2030. Più ottimistici i dati proposti dai Wrap, un Ong britannica, che ha parlato di 3 milioni di nuove assunzioni dirette o facenti parte dell’indotto.

In termini occupazionali l’economia circolare sembra essere molto efficace, ma lo è anche dal punto di vista economico ed energetico? La risposta è sì.

Basta pensare che il 40% dei costi delle imprese manifatturiere è dovuto all’acquisto delle materie prime, una spesa alla quale vanno poi sommati il costo dell’acqua e quello dell’energia. Dunque, maggiore sarà il riutilizzo delle materie prime seconde, ovvero le materie prime derivanti dal riciclaggio di rifiuti e scarti industriali, maggiore sarà il risparmio per le aziende (si parla di 600 miliardi euro annui). Ovviamente l’adozione di un modello produttivo circolare ha effetti benefici anche sull’ ambiente, grazie a una riduzione della produzione di gas serra dal 2% al 4%.