Lavoro intermittente, quando è illegittimo?

Il Ministero del Lavoro, rispondendo ad una richiesta di parere della Direzione territoriale del lavoro di Trieste e Gorizia, ha fornito – con la nota n. 18194 del 4 ottobre 2016 – alcuni chiarimenti in merito all’utilizzo del contratto intermittente.

I numeri dell’alternanza scuola lavoro

Il ministero ha spiegato che il programma di alternanza scuola-lavoro va alla grande visto che un grande numero di studenti si è iscritto per lavorare d’estate. Molti anche i liceali che hanno aderito ma non sono potuti andare nelle aziende. 

Federalberghi contro gli abusivi

Gli alberghi sono vuoti e fanno fatica nella stagione, eppure c’è chi continua ad esercitare l’arte dell’ospitalità pur non potendoselo permettere. Ecco il comunicato di Federalberghi che mette in luce tutte le criticità del sistema. 

Serve legge che istituisca professione sanitaria di odontotecnico

Gli albi professionali hanno i loro punti di forza e i loro punti di debolezza come tutte le forme di associazionismo professionale. C’è chi ne evidenzia il carattere elitario per via dello sbarramento all’ingresso ma è pur vero che talvolta diventano cruciali per distinguere i ciarlatani. Gli odontotecnici lo sanno. 

Nuovi voucher al via, le comunicazioni via sms ed email

Il voucher serve per il pagamento del lavoro intermittente e deve essere uno strumento snello per evitare che anche le chiamate dell’ultimo momento, siano escluse dalla copertura fiscale e previdenziale. Per questo la notifica dell’inizio attività dei nuovi voucher può essere fatta via email e via sms. 

Italiani all’estero, sono sempre più giovani e maschi

I dati contenuti nel Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, rende conto della situazione lavorativa degli italiani che da dieci anni a questa parte, con sempre maggiore convinzione, preferiscono emigrare e andare a lavorare all’estero invece di restare nello Stivale. 

Tirocini, il Jobs Act non funziona

Deludono molto le statistiche sui tirocini, soprattutto se confrontate all’apporto (mancato) del Jobs Act. Durante gli ultimi cinque anni la percentuale di trasformazione in contratti veri e propri non ha mai oltrepassato il 12%, neanche nei periodi di crescita esponenziale di questo strumento creato per indirizzare la formazione dei giovani verso il mercato del lavoro.