Il Tfr in busta paga conviene?

Una delle novità più importanti della manovra varata dall’esecutivo guidato da Matteo Renzi è senza dubbio il Trattamento di fine rapporto che, su richiesta del lavoratore, potrà finire da subito nella busta paga mensile invece di essere accantonato per la liquidazione. La tassazione, separata dal resto del normale Tfr, sarà diversa da quella privilegiata. Chi ha accetta di vedere il denaro a fine mese in busta, infatti, lo vedrà sottoposto all’aliquota ordinaria.

Il Fondo Monetario Internazionale lancia allarme ‘Disoccupazione’

La disoccupazione rappresenta un pensiero costante per tutti i principali attori economici. Il Fondo Monetario Internazionale, in occasione del summit di Washington che ha per protagonista il direttore Christine Lagarde, non è esente dall’approfondimento della questione e anzi fa sapere che in alcune regioni del meridione d’Europa e nel Nord Africa la disoccupazione giovanile rappresenta un problema sociale cronico.

Il Fondo monetario internazionale promuove il Jobs Act

Il Fmi promuove il Jobs Act italiano. Olivier Blanchard, capo economista, ha dichiarato di apprezzare lo spirito che si cela dietro la riforma del lavoro promossa da Matteo Renzi nel nostro Paese, aggiungendo che la dualità nel mercato costituisce un problema suddividendo i cittadini in due classi. Una situazione che non desidera nessuno. Per Blanchard, l’unica via percorribile è quella del ‘contratto unico’.

Tfr, gli italiani preferiscono averlo a fine carriera

Continua a far discutere la proposta governativa di trasferire una parte del trattamento di fine rapporto in busta paga. Ma gli italiani non sono d’accordo. Solo una parte di loro lo vorrebbe sotto forma di stipendio. Una fetta ancora più ridotta lo utilizzerebbe per qualche forma di previdenza complementare.

Tagli agli stipendi dei dipendenti della Camera

Il sistema retributivo dei dipendenti della Camera va riformato. Così, ecco il ‘nulla osta’ da parte dell’Ufficio di presidenza per i tagli agli stipendi nell’ambito delle operazioni di spending review. Il salary-cap si attesta ora intorno ai 240.000 euro, con sottotetti retributivi per ogni categoria.

In crescita il numero degli immigrati asiatici presenti in Italia

 Sono sempre più numerosi gli immigrati asiatici presenti in Italia. Lo rileva una recente indagine che ha tra le altre cose fatto luce sulle condizioni di vita e di lavoro degli immigrati che si sono trasferiti nel nostro paese. Negli ultimi anni, infatti, in particolare negli ultimi cinque anni, a quanto pare sono aumentati del 52 per cento soprattutto gli stranieri che provengono dall’Asia, da paesi quali la Cina, il Pakistan, il Bangladesh, l’India e le Filippine.