Interventi Bce, l’euforia dei mercati dura poco

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L’euforia sui mercati, stimolata nel primo pomeriggio di ieri dal comunicato della BCE con il quale veniva annunciato il taglio di tutti e 3 i tassi dell’istituto per l’Eurozona e il varo di misure di potenziamento degli stimoli monetari, è durata poco.

Si è trattato di provvedimenti ben aldilà delle aspettative, tanto che intorno alle 14.00, l’indice Ftse-Mib arrivava a guadagnare il 4,3% e i titoli bancari sfioravano mediamente rialzi a 2 cifre, con Unicredit in asta di volatilità.

Tutto o quasi è cambiato quando è iniziata la conferenza stampa del governatore Mario Draghi, che si mostra abbastanza “dovish” nel linguaggio, ma le borse europee iniziavano a ripiegare, prima con un regresso dei guadagni, successivamente con il loro annullamento e dopo ancora entrando in territorio negativo, a prima vista senza una concreta spiegazione. Alla fine, Piazza Affari ha concluso la seduta con un calo dello 0,50%, mentre la Borsa di Francoforte ha perso il 2,31% e quella di Parigi l’1,70%. Gli echi delle vendite hanno attraversato anche l’Atlantico, tanto che la stessa Wall Street ha archiviato le contrattazioni sottotono.

Eppure, il “quantitative easing” verrà irrobustito di 240 miliardi, salendo in tutto a 1.740 miliardi di euro. Saranno acquistati anche i bond corporate, quelli erogati dalle società private non finanziarie e con rating “investment grade”, mentre viene innalzata al 50% dal 33% la soglia massima di acquisto di titoli per ciascuna emissione.

Tra le altre misure, verranno aumentate le aste Tltro, i cui tassi potranno essere fino al -0,4%, uguali a quelli overnight, per cui la BCE erogherà sostanzialmente soldi alle banche dell’Eurozona, che le chiederanno liquidità per accrescere gli impieghi verso le imprese.

 

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