Come accendere il Fondo di Solidarierà per il mutuo sull’acquisto della prima casa

Il nuovo piano casa del Governo adottato con il decreto legge n. 102/2013 ha delegato il Ministero delle infrastrutture e trasporti per la gestione del Fondo di solidarietà con il quale è possibile accendere (o sospendere) le rate del mutuo per l’acquisto della prima casa.

Il Fondo di solidarietà offre dunque incentivi per l’accesso al credito per accendere il mutuo sull’acquisto della prima casa. Nello specifico si prevedono con il Fondo le garanzie richieste per ottenere il mutuo, dal momento che ora lo Stato assicura il 50% della quota capitale del mutuo che viene erogato. Possono fare richiesta per accesso al fondo le giovani coppie o i nuclei familiari anche mono-genitoriali con figli minori. Con le nuove disposizioni, potranno accedere al Fondo anche i giovani di età inferiore ai trentacinque anni titolari di un rapporto di lavoro a tempo determinato o tempo parziale.

I requisiti da possedere per poter accedere al Fondo sono i seguenti:

  • età inferiore a 35 anni (tale requisito deve essere soddisfatto da tutti i richiedenti);
  • giovani coppie coniugate (con o senza figli) o nuclei familiari anche mono-genitoriali con figli minori
  • giovani lavoratori titolari di contratti di lavoro atipici di cui all’articolo 1 della legge 28 giugno 2012, n. 92;
  • reddito ISEE complessivo non superiore a 40 mila euro;
  • non essere proprietari di altri immobili ad uso abitativo.

Tuttavia, anche l’immobile che diventerà prima casa deve avere specifiche caratteristiche, ovvero:

  • L’immobile deve essere adibito ad abitazione principale;
  • L’immobile non deve rientrare nelle categorie catastali A1 (abitazioni signorili), A8 (ville) e A9 (castelli, palazzi) e non deve avere una superficie superiore e a 95 metri quadrati;
  • L’immobile non deve avere le caratteristiche di lusso.

Il mutuo in tal caso non può essere mai superiore a 200.000 euro.

 

Come chiedere la sospensione del mutuo per l’acquisto della prima casa

 Il nuovo piano casa del Governo adottato con il decreto legge n. 102/2013 ha delegato il Ministero delle infrastrutture e trasporti per la gestione del Fondo di solidarietà con il quale sospendere le rate del mutuo per l’acquisto della prima casa e per agevolare chi deve pagare un affitto.

Sostenere le rate di un mutuo per l’acquisto della prima casa oppure pagare un canone di locazione oggi, ai tempi della crisi economica, appare sempre più complesso. Il governo Letta ha così varato, nell’ambito del decreto che ha cancellato l’Imu sulla prima casa, il D.L. n. 102/2013, attuando un nuovo “piano casa” 2013 che fornisce contributi economici e incentivi per chi sviluppa un mutuo per l’acquisto della prima casa e un canone di locazione. I contributi in questione rientrano nel cosiddetto Fondo di solidarietà che viene gestito direttamente dal Ministero dei trasporti e delle infrastrutture.

Partendo dal mutuo per l’acquisto della prima casa, il Fondo di solidarietà in tal caso supporta i proprietari, titolari di “mutui prima casa” nella sospensione delle rate del mutuo. E’ rivolto allora a quei proprietari in temporanea difficoltà, titolari di un mutuo non superiore a 250.000 euro e in possesso di un Isee non superiore a 30.000 euro. Oltre a queste caratteristiche economiche, per chiedere la sospensione del mutuo occorre la sussistenza di almeno uno di questi requisiti:

– perdita del rapporto di lavoro subordinato sia a tempo determinato che a tempo indeterminato;

–  perdita del rapporto di lavoro parasubordinato;

-insorgenza di condizioni di non autosufficienza ovvero handicap grave dell’intestatario o di uno dei cointestatari del contratto di mutuo.

Come fare domanda per la sospensione del mutuo sull’acquisto della prima casa

La domanda di sospensione del mutuo deve essere effettuata direttamente presso la banca che, effettuati gli adempimenti di competenza, inoltra l’istanza a Consap, la Concessionaria di servizi assicurativi pubblici che, verificati i presupposti, rilascia il nulla osta alla sospensione del pagamento delle rate del mutuo per l’acquisto della prima casa. E’ la banca poi che comunica all’interessato la sospensione dell’ammortamento del mutuo.

Nuovi finanziamenti per il Fondo per i mutui alle giovani coppie

 Da molti mesi la casa è al centro delle attenzioni del Governo, che in questo momento è al lavoro sulla riforma complessiva del sistema di tassazione degli immobili italiani, insieme di provvedimenti e nuovo assetto normativo che coinvolgerà sia i proprietari di prima casa, sia coloro che sono proprietari di più immobili e li concedono in locazione.

Calano i tassi dei mutui ma le vendite non decollano

 Le compravendite  immobiliari potrebbero beneficiare in questo periodo della felice congiuntura di due fenomeni positivi:

  1. l’ abbassamento del tasso dei mutui
  2. il calo generale dei prezzi di vendita degli immobili.

In ripresa le richieste di mutui per la casa

 I mutui per l’acquisto della prima casa, in questo primo semestre del 2013, rispetto all’anno passato, possono essere considerati in crescita. A dirlo è un’analisi dell’ABI sul mercato creditizio collegato al settore immobiliare, pubblicata qualche giorno fa.

Le offerte di mutuo attive

Il 2012, tanto per fare un breve riepilogo, per le banche e per le altre agenzie che erogano mutui, è da archiviare come un anno disastroso. Adesso il mercato offre dei timidi segnali di ripresa e anche qualche speranza visto che dall’immobiliare, in genere, parte il tracollo economico o la ripresa di un paese.

I dati che sono stati forniti sono importanti per chi ha deciso d’investire nel mattone perché testimoniano un trend al ribasso degli spread, tanto che adesso, comprare la prima casa, non è più un’impresa impossibile. L’Associazione Bancaria Italiana racconta che gli spread medi, in un anno, sono diminuiti moltissimo ed oggi un mutuo a tasso fisso o variabile da considerare “vantaggioso”, è quello che ha lo spread inferiore ai 3 punti percentuali.

Cosa incide sull’erogazione del mutuo

Una ricognizione sul mercato dimostra che l’ISC medio per i mutui a tasso variabile, si aggira oggi intorno al 3,05% se il piano d’ammortamento è ventennale ma se il prestito è rimborsato in 30 anni, allora il tasso è del 3,04%. Per quanto riguarda i prodotti a tasso fisso, l’ISC di un mutuo ventennale è del 5,26 per cento e sale al 5,40 per cento per i rimborsi trentennali.

Aler milanese in condizioni critiche

 L’Aler di Milano gestisce il patrimonio delle case popolari e in questo ultimo periodo pare versi in una situazione molto critica. A lanciare l’allarme è Roberto Maroni che prevede una chiusura in rosso per il bilancio della società. Dagli ultimi controlli, infatti, è emerso un buco che supera gli 80 milioni di euro.

Rata Imu giugno 2013: chi non paga

Il presidente della Regione Lombardia in carica è arrivato al Consiglio regionale per spiegare quello che sta succedendo e per le mani aveva una relazione redatta dal Collegio commissariale. Una relazione che ha cercato di fare luce sulle condizioni dell’edilizia pubblica del capoluogo lombardo.

La conclusione è che l’Aler di Milano versa in una situazione di gravita finanziaria e potrebbe addirittura essere insolvente. Per il 2013 si prevede addirittura che l’azienda non riesca a pagare tutti gli stipendi. Purtroppo, come spesso capita in queste situazioni, le uscite sono certe ma non si riesce ad avere un quadro completo e sicuro delle entrate.

Imu: chi paga e chi no

Sicuramente a contribuire al disastro descritto sono state le pendenze, le situazioni di morosità degli inquilini che ormai ammontano a circa 52 milioni di euro. A questa somma si deve poi aggiungere l’inadempienza degli inquilini che occupano le case abusivamente e quindi non pagano. Si tratta di 1120 persone.

 

Recuperate le agevolazioni sulle case non più abitazione

 Adesso che è stata reintrodotta la tassa sulla casa, l’IMU per intenderci, con tutte le modifiche e gli aggiustamenti introdotti dalle diverse dirigenze finanziarie, anche sulle agevolazioni legate all’abitazione principale c’è una maggiore attenzione dell’Erario.

L’ultima notizia sull’argomento riguarda il recupero delle agevolazioni nel momento in cui un’abitazione principale ha subito una variazione catastale in “ufficio”. Se dunque un immobile ha una funzione diversa rispetto a quella prevista dalla legge per l’agevolazioni, si possono recuperare gli sconti effettuati.

I vantaggi per i giovani lombardi

La Corte di Cassazione, il 5 giugno 2013, con la sentenza 14173, ha deciso che se un immobile acquistato con i benefici “prima casa” non è usato come abitazione principale, le agevolazioni possono decadere e i proprietari degli immobili possono essere chiamati alla cassa per il versamento delle imposte.

Per le agevolazioni sulla prima casa vale il dato anagrafico

Le tasse saranno nella misura della differenza tra imposte ordinarie e imposte pagate in misura ridotta, cui si dovrà aggiungere una sanzione del 30 per cento. La variazione urbanistica dell’immobile, nel caso specifico alla base della sentenza, prevedeva il passaggio di un’unità da casa ad ufficio.

All’inizio, il primo grado di giudizio, aveva dato un parere sull’argomento favorevole al contribuente, poi il Ctr Lombardia, accogliendo l’appello dell’ufficio ha ribaltato la sentenza e dato ragione all’amministrazione tributaria.

Come andrebbe riformato il Catasto?

 Questa mattina al Senato Alessandro Buoncompagni (Servizio Rapporti Fiscali) e Sandro Momigliano (Servizio Studi di Struttura economica e finanziaria) di Bankitalia hanno presentato il testo della relazione sull’Imu nel quale si parla della necessità di una riforma del Catasto italiano per evitare che dalla riforma dell’Imu si possano generare ulteriori fenomeni di iniquità sia orizzontale sia verticale, come sta accadendo in questo momento.

► Bankitalia: riformare il catasto e versare il gettito Imu ai comuni

Il rischio che si corre è quello di favorire i ricchi, perché il Catasto italiano non è aggiornato da più di venti anni e in questo periodo si è venuta a creare una forte discrepanza tra i valori catastali e di mercato degli immobili italiani, discrepanza che tende a crescere con l’età degli immobili: più bassa per quelli di più recente registrazione, prevalentemente edificati in aree periferiche, e gradualmente più alta con il crescere dell’età delle costruzioni che generalmente sono localizzate in aree più centrali.

Per questo motivo Bankitalia suggerisce che si provveda al più presto possibile ad una revisione delle tariffe d’estimo e dei principi di classamento. Nello specifico si dovrebbe provvedere a ridefinire gli ambiti territoriali del mercato immobiliare e, in base a questi, rilevare i prezzi di mercato e i canoni di locazione che dovranno essere poi utilizzati come punto di riferimento per stimare i valori patrimoniali e le rendite da iscrivere nel catasto.

► Drastico calo delle compravendite immobiliari

Si dovrebbe poi procedere a rideterminare la destinazione d’uso dei fabbricati e, soprattutto, utilizzare i metri quadri (o cubi nel caso di edifici ad uso pubblico) e non più i vani come unità di misura.