Le nuove soglie del recupero crediti per gli errori per modico valore

 L’Agenzia delle Entrate e il Governo stanno lavorando per la semplificazione del fisco in tutti i suoi aspetti. Una delle ultime novità, per la quale si sta ancora aspettando la comunicazione ufficiale da parte dell’Agenzia, è l’innalzamento delle soglie minime di errore.

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In pratica, per snellire le procedure del recupero credito e dei vari contenziosi, l’Agenzia delle Entrate ha innalzato le somme minime sotto alle quali non si intraprenderanno questi tipi di azione, portandole dai 16,53 euro attualmente in vigore fino a 30 euro.

Questa decisione dell’Agenzia delle Entrate ha un duplice scopo: da un lato velocizzare le procedure e dare la possibilità all’Istituto di concentrare le azioni su evasioni di maggiore portata e, dall’atro, risparmiare sulla gestione di questo tipo di pratiche.

In effetti, quando il debito che il contribuente contrae con l’Agenzia delle Entrate è molto basso, nella maggior parte dei casi, se non nella sua totalità, non si può parlare di evasione fiscale volontaria, ma si tratta di errori fisiologici nella gestione della contabilità.

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In attesa della comunicazione ufficiale da parte dell’Agenzia delle Entrate delle nuove soglie che definiscono gli errori per modico valore, ricordiamo che le somme sopra alle quali si procede al recupero credito attualmente in vigore sono:

Iva e Irap: 11 euro

Ires e Irpef: 12 euro

Guida al risparmio per le PMI – le soluzioni per l’ accesso al credito

 Come abbiamo puntualizzato in un post pubblicato in precedenza, uno dei grandi problemi che affligge il mondo imprenditoriale italiano è rappresentato da quello del credit crunch, ossia dalla possibilità per le PMI del Paese di accedere facilmente alla liquidità di cui hanno bisogno, attraverso la concessione di finanziamenti e prestiti.

Accordo per il credito 2013 – caratteristiche delle operazioni

 In questo post vi segnaleremo quali sono le caratteristiche delle operazioni finanziarie previste dall’ Accordo per il credito 2013, l’ iniziativa che l’ ABI, l’ Associazione Bancaria Italiana e le associazioni di rappresentanza delle imprese hanno siglato nei giorni scorsi per continuare a dare sostegno al mondo delle piccole e medie imprese italiane – PMI – e risolvere almeno in parte il problema dell’ accesso al credito da parte di queste ultime.

Accordo per il credito 2013 – operazioni previste

 A partire dal prossimo 30 settembre 2013 tutte le piccole e medie imprese italiane che soddisfano una serie di requisiti, al fine di migliorare il loro accesso al credito, potranno beneficiare delle agevolazioni messe in campo dall’ ABI, l’  Associazione Bancaria Italiana in collaborazione con i rappresentati delle associazioni delle imprese italiane, attraverso il nuovo “Accordo per il credito 2013“.

Accordo per il credito 2013 – requisiti delle PMI

 In un post pubblicato in precedenza abbiamo segnalato una interessante novità per il mondo delle Piccole e Medie Imprese Italiane. L’ Associazione Bancaria Italiana e le associazioni di rappresentanza delle imprese hanno siglato nei primi giorni di luglio un nuovo accordo per dare sostegno finanziario al mondo dell’ imprenditoria e per rendere più facile e agevole l’ accesso di queste ultime al credito

In arrivo il nuovo Accordo per il credito 2013

 Per tutto il mondo delle Piccole e Medie Imprese Italiane, arriva anche per il 2013, un salvagente rivolto in particolare contro il perdurante problema del credit crunch e della crisi della liquidità. 

Proroga per la sospensione e l’ allungamento dei mutui e dei prestiti alle PMI

 Per il mondo delle piccole e medie imprese italiane – PMI, particolarmente sofferente a causa della crisi di liquidità che ha investito il mondo bancario e finanziario, è ancora attiva una interessante opportunità per accedere a mutui, prestiti e finanziamenti, o per ottenere condizioni più vantaggiose per quelli che si hanno già attivi.

Sospendere le rate del mutuo: i casi di esclusione

 Abbiamo dedicato una serie di post all’ approfondimento della normativa prevista per l’ accesso al cosiddetto Fondo di Solidarietà, un fondo del Ministero del Tesoro, recentemente rifinanziato, che permette la sospensione temporanea del mutuo per l’ acquisto della prima casa che funga anche da abitazione principale.

Sospendere le rate del mutuo: requisiti legati al reddito e al lavoro

 A partire dalla scorso 27 aprile è possibile accedere ai benefici del Fondo di solidarietà per i mutui per sospendere per un periodo le rate del muto per l’ acquisto della prima casa che sia anche la propria abitazione principale.

> Come sospendere le rate del mutuo

Per accedere a tali benefici, tuttavia, devono sussistere una serie di requisiti che coinvolgono diversi aspetti, sia del contratto di mutuo e dell’ oggetto del finanziamento, sia della situazione lavorativa e reddituale del mutuatario.

> Sospendere le rate del mutuo: i requisiti e le condizioni

Ecco quindi quali sono i requisiti reddituali e relativi al proprio profilo lavorativo che devono sussistere per il mutuatario per accedere alla sospensione del mutuo:

  • ISEE non superiore ai 30 mila euro
  • cessazione del rapporto di lavoro subordinato – ad eccezione di risoluzione consensuale o per limiti di età  con diritto a pensione di vecchiaia o di anzianità o di dimissioni non per giusta causa o ancora di licenziamento per giusta causa
  • cessazione dei rapporti di collaborazione o di agenzia – ad eccezione, come al punto precedente, di risoluzione consensuale,  di dimissioni non per giusta causa o ancora di licenziamento per giusta causa
  • morte o riconoscimento di handicap grave, o di invalidità civile non inferiore all’ 80%.