Le perdite di Equitalia

 Il volto di Equitalia S. p. a. appare oggi molto mutato rispetto al passato, nonostante gli sforzi compiuti dal suo direttore Attilio Befera. La società di recupero crediti che lavora in collaborazione con l’ Agenzia delle Entrate, infatti, è interessata, almeno da un paio di anni, da una generale contrazione, e basta dare una semplice occhiata ai suoi conti e ai suoi bilanci per rendersene conto. 

Pacchetto fiscale: ecco le misure principali

Ecco alcune delle misure più importanti contemplate dal cosiddetto Pacchetto Crescita.

In primo luogo ci sono numerose limitazioni ai poteri di Equitalia.

– Le bollette riceveranno sconti pari a 550 milioni. Per il wi-fi è in atto il processo di liberalizzazione.

– Le Piccole e Medie imprese riceveranno un credito maggiore che arriverà a 5 miliardi, in virtù della riproposizione della Legge Sabatini riguardante l’acquisto dei macchinari e il rinvigorimento del Fondo di Garanzia.

– Per quanto riguarda, invece, i processi di autorizzazione per le infrastrutture è previsto uno sblocco.

– Ritorna inoltre in auge la prassi di mediazione civile obbligatoria al fine tagliare oltre un milione di processi in cinque anni.

Il pacchetto prevede inoltre numerose semplificazioni burocratiche. Tra queste menzioniamo l’indennizzo che cittadini e imprese potranno chiedere alle amministrazioni inadempienti. Un indennizzo che sarà pari a 2mila euro. Viene inoltre estesa a 180 giorni la durata del Durc. Estensione a tutto il territorio italiano anche per il piano riguardante le zone a burocrazia zero.

Per quanto concerne le semplificazioni il Governo comunque presenterà in un Ddl, rinviato a mercoledì prossimo, nuove proposte quali ad esempio lo snellimento delle procedure per la cittadinanza agli stranieri diciottenni nati in Italia.

Il Governo ha approvato a tarda sera il testo, al termine di una riunione durata sei ore.

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Pacchetto fiscale: la stretta ad Equitalia e la liberalizzazione del wi-fi

 

Pacchetto fiscale: la stretta ad Equitalia e la liberalizzazione del wi-fi

Due sono le misure principali del pacchetto fiscale. La prima concerne la liberalizzazione del wi-fi. La legge dell’esecutivo prevede che la registrazione della traccia delle sessioni, qualora non venga associata all’identità dell’utilizzatore, non rientra tra i dati personali e non richiederà più alcun adempimento giuridico.

In ambito sanitario arriva l’anticipazione entro fine 2014 dell’applicazione in tutta Italia del fascicolo sanitario elettronico.

Al fine di rilanciare la nautica da diporto spunta anche un taglio all’imposta sul lusso inserita dal precedente esecutivo di governo guidato da Mario Monti. Non pagheranno più la tassa di stazionamento le imbarcazioni che arrivano a 14 metri, mentre si riduce a 870 euro quella pagata per imbarcazioni da 14 a 17 metri e a 1.300 euro quella dovuta su unità che vanno da 14,01 a 20 metri. Tra le novità fiscali contempliamo anche l’abrogazione della responsabilità solidale negli appalti e del 770 mensile.

Il piatto forte del menu – pacchetto fiscale riguarda comunque la limitazione dei poteri in mano ad Equitalia. Ecco quali sono:

– il debito iscritto a ruolo in caso di difficoltà del contribuente potrà essere rateizzato fino a 10 anni (le rate passano da 72 a 120);

– dal 30 settembre sparirà l’aggio. Esso oggi può arrivare fino all’8% della cartella. Dal 30 settembre, dunque, saranno dovuti soltanto i costi fissi con i relativi interessi;

– Se la prima casa non è di lusso non sarà più soggetta a espropriazione.

Istruzione

Buone notizie arrivano anche dal Ministero dell’Istruzione. Sono pronti 300 milioni in tre anni per completare gli interventi di edilizia scolastica sottoscritti con gli enti locali. Nel frattempo giungono anche le borse di mobilità per gli studenti universitari capaci e meritevoli che intendano iscriversi a corsi di laurea in regioni diverse da quella di residenza. Lo sblocco del turn over per università ed enti di ricerca sale dal 20 al 50% nel 2014, per immettere risorse umane e ricercatori negli atenei.

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Decreto del fare: le novità per Equitalia

 Equitalia è uno dei principali problemi per le imprese e per i cittadini italiani che si trovano, spesso, a dover pagare delle cifre astronomiche anche per della piccole inadempienze. Un salasso che mette in ginocchio famiglie e imprenditori anche perché fino adesso la società di riscossione dei tributi poteva provvedere all’esproprio degli immobili, sia ai cittadini che alle imprese.

Se la bozza del decreto non verrà modificata, Equitalia non potrà più farlo. Ecco quali sono i cambiamenti previsti.

Nessun esproprio se l’immobile è la prima casa o l’unico bene dell’imprenditore

La prima importante novità del decreto del fare per quanto riguarda i poteri di Equitalia riguarda gli espropri degli immobili dei contribuenti inadempienti: la società non potrà procedere se il contribuente è proprietario solo di quell’immobile che utilizza come abitazione principale e dove detiene la sua residenza anagrafica.

Unica deroga per l’espropriazione è per gli immobili di lusso, ossia quelli accatastati nelle categorie  A1 (abitazioni di tipo signorile ), A8 (ville) e A9 (castelli e palazzi di eminenti pregi artistici o storici).

Per capannoni e macchinari delle imprese, il pignoramento è possibile solo fino a un quinto e i beni saranno  dati in custodia all’imprenditore debitore.

Inoltre, il recupero coattivo scatta sopra la soglia dei 50.000 euro non pagati (prima era di 20.000) e la revoca della possibilità di rateizzazione avverrà solo dopo il mancato pagamento della quinta rata, non più a partire dalla seconda.

Decreto del fare

Le novità per Equitalia

Le novità per il Durc

Le novità per le PMI

Le novità per i cittadini

Equitalia: guida per il pagamento a rate

 Anche Equitalia, la S.p.a. che si occupa di recupero crediti e che lavora in collaborazione con l’ Agenzia delle Entrate, può concedere a volte, su diretta richiesta dell’ interessato, la possibilità di dilazionare il pagamento delle somme iscritte a ruolo, qualora quest’ ultimo si rovi nella condizione di non poter saldare subito il debito maturato. 

Rimpiangeremo Equitalia?

 Ancora non si fa luce sulla ingarbugliata situazione che si è venuta a creare in molte amministrazioni comunali in seguito alla fuoriuscita di Equitalia, la S.p.a. addetta al recupero crediti che lavora in collaborazione con l’ Agenzia delle Entrate, dal suo ruolo di ente di riscossione dei Comuni.

Nessuna cartella esattoriale per le imprese creditrici delle PA

 Finalmente è stato approvato anche in terza lettura il decreto legge che sblocca i 40 miliardi necessari al pagamento dei debiti accumulati dalle pubbliche amministrazioni nei confronti di imprese e di professionisti italiani.

► Via libera definitivo al decreto sui debiti delle PA

Con questo provvedimento si potrà ridare un po’ di ossigeno alle imprese italiane che nei prossimi anni  si vedranno restituire i loro crediti.

Ma il decreto legge contiene anche degli altri importanti provvedimenti per le imprese, soprattutto di natura fiscale.

Il più importante riguarda sicuramente Equitalia: il Governo, infatti, prima di approvare in via definitiva il decreto, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno con il quale si è deciso il blocco delle cartelle esattoriali agli imprenditori e professionisti che possono vantare dei crediti nei confronti delle pubbliche amministrazioni.

Per potersi vedere bloccare le cartelle esattoriali, però, il credito vantato dall’impresa o dal professionista deve essere di importo uguale o superiore a quello della cartella esattoriale.

► Le novità del decreto legge sui debiti delle pubbliche amministrazioni

Anche se l’ordine del giorno per il blocco delle cartelle esattoriali ha riscontrato qualche resistenza all’inizio, l’aula ha poi votato unanimemente a favore per garantire alle aziende di poter davvero tornare ad essere produttive e salvare così anche molti posti di lavoro.

Le nuove società di riscossione dei Comuni italiani

 In tutti i Comuni italiani è da pochi giorni scattato il dopo – Equitalia, ovvero quella sorta di “interregno” che servirà alle amministrazioni locali per organizzarsi a trovare le nuove società di riscossione, che a breve dovranno farsi carico di oneri e onori che fino alla prima parte di quest’ anno erano stati di Equitalia S.p.a, la società di recupero crediti che lavora in collaborazione con l’ Agenzia delle Entrate.

Quali cambiamenti per Equitalia?

 Alla Commissione Finanze della Camera si sta discutendo per dare un nuovo volto ad Equitalia, la società che, fino ad ora, è stata utilizzata dallo Stato e dalle amministrazioni locali per la riscossione dei debiti insoluti dei cittadini italiani.

► Le conseguenze dell’uscita di Equitalia dai Comuni

Tutte le forze politiche coinvolte si sono trovate d’accordo sulla necessità di cambiarne le regole, in primis per cercare di  ridurre i costi, tanto per lo Stato quanto per i cittadini. Equitalia dovrà cambiare.

Per prima cosa, se le proposte saranno tutte accolte, la società di riscossione non potrà più esigere ipoteche ed espropriazioni sulla prima casa quando questa è l’unico patrimonio che possiede il contribuente. Poi la possibilità di una rateizzazione dei pagamenti più a lungo termine e la sospensione, nei casi di reale difficoltà accertata, di sospensione del pagamento per sei mesi.

Si potrebbe dire addio anche al solve et repete, ossia all’obbligo del cittadino di pagare quanto chiesto e poi di vederselo restituire in caso di vittoria del ricorso.

► Equitalia punta su sensibilità e dialogo

Altri cambiamenti potrebbero riguardare il massimale di pignorabilità dei beni – non più di un quinto – per gli imprenditori.

Nella risoluzione presentata oggi, inoltre, si parla anche della possibilità di revisione del compenso che la società di riscossione prende per il suo operato – al momento dell’8% – e degli interessi di mora applicati, attualmente al 5,2%.