Aumenta la forza lavoro, calano disoccupati e inattivi

Apparentemente, la notizia dell’aumento del tasso di disoccupazione puo’ essere un campanello d’allarme. Non lo è se si pensa che l’Istat rileva il tasso di disoccupazione calcolando il rapporto fra i disoccupati e il totale della forza lavoro (dato dal numero di chi lavora e di chi cerca lavoro ma non lo trova).

Italia fuori dalla crisi?

Un’analisi agrodolce. Fatta di conferme positive, ma anche di conferme negative. L’Italia si avvia ad uscire dalla lunga e lacerante crisi degli ultimi anni, secondo l’Istat. I dati della crescita sono positivi, all’interno dell’annuale rapporto emesso dall’Istituto. Ma il Meridione versa ancora in condizioni critiche.

Cuneo fiscale ridotto già nel 2017?

Senza ombra di dubbio, la fonte è autorevole. Pertanto, fa ben sperare. Già, perché quando a parlare del taglio del costo del lavoro è il Ministro del Lavoro in persona addetti ai lavori e giornalisti possono tirare le prime, parziali, conclusioni.

Disoccupazione, tasso nuovamente in salita a gennaio

Il taglio degli incentivi alle assunzioni rappresenta un brutto colpo per la crescita dell’occupazione. A dimostrazione che più del Jobs Act e della flessibilità sul mercato del lavoro ad essere efficaci erano gli sgravi fiscali da 8mila euro l’anno per ogni assunzione a tempo indeterminato garantiti dalla legge di Stabilità 2015.

In Italia i consumi sono fermi al palo

La ripresa italiana durante la seconda parte dello scorso anno ha puntato moltissimo sui consumi interni, non potendo più sfruttare l’export verso Paesi emergenti ormai in difficoltà. Eppure il primo scorcio dell’anno nuovo conferma la debolezza della ripresa dei consumi: secondo i dati Istat, il valore delle vendite al dettaglio è fermo a gennaio 2016 rispetto a dicembre 2015 e in calo dello 0,8% rispetto a gennaio 2015.

Industria, la produzione è cresciuta a gennaio

L’Istat non ha dubbi. La produzione industriale durante il mese di gennaio ha fatto registrare una crescita pari all’1,9% in confronto al mese precedente (dato destagionalizzato) e una crescita pari al 3,9% su base annua (dato corretto per gli effetti del calendario, 19 i giorni lavorativi contro i 20 del gennaio 2015). La crescita tendenziale senza correzione per il calendario è stata, invece, dello 0,7%.