Tasi, si rischia un aumento per le case di valore basso

 La Tasi sarà un prelievo abbastanza simile alla vecchia Imu, ma con l’aliquota sull’abitazione principale fissata al 3 per mille che va a limitare l’ulteriore incremento per le case con valore catastale medio-alte e dà ai Comuni meno risorse da impiegare per detrazioni a vantaggio per quelle con valore più basso.

Per la Tasi possibile aumento aliquota con finalità maggiori detrazioni

 Il governo ha intenzione di modificare le norme per il pagamento della Tasi, cioè la tassa sui servizi indivisibili. Lo conferma il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta che ha parlato della possibilità dei Comuni di aumentare l’aliquota di base della Tasi per incrementare i fondi a disposizione da destinare in maniera prioritaria alla crescita delle detrazioni. L’obiettivo è quello di alleggerire la pressione fiscale a carico della fascia più debole.
Il sottosegretario ha detto che domani ci saranno alcuni incontri all’interno del governo e della maggioranza che lo sostiene volti a definire le modalità con cui inserire le modifiche alle norme decise nella Legge di Stabilità. Pier Paolo Baretta ha affermato che “è possibile intraprendere la via del decreto, ma anche quella dell’emendamento. La seconda è la via più breve”.
Gli incontri di domani dovranno decidere anche sul possibile rinvio del pagamento della prima rata della Tasi. La scadenza di questa prima rata è prevista per il 16 gennaio, ma potrebbe slittare al 24 insieme al pagamento della Mini Imu.
Il sottosegretario Baretta si dichiara favorevole al rinvio e ha sottolineato che non ci dovrebbero essere obiezioni all’interno del governo e della maggioranza.
Decisioni, quindi, da prendere soprattutto sulla data del pagamento della Tasi e anche sull’aliquota di base, che potrebbe passare dal 2,5 per mille  al 3 per mille. Un aumento che sarebbe volti ad aumentare le detrazioni per le fasce più deboli. Sulla questione della Mini Imu, Baretta esclude il rimborso da parte dello Stato e ha affermato che per cancellare la rata i Comuni devono rinunciare a riscuoterla.

Cancellare la Mini Imu? La storia continua e regna la confusione

 Si apre il 2014 e per il mondo delle tasse sulla casa c’è subito la grana mini Imu. L’anno scorso si è discusso per molto tempo dell’abolizione dell’Imu e si è arrivati alla mini Imu ,che dovranno pagare quei cittadini che fanno parte dei comuni che hanno aumentato l’aliquota.
La Legge di Stabilità non ha specificato alcuni aspetti sulla tassazione della casa ed ha inserito la Iuc che prevede anche la Tasi. Probabile che in questo inizio di gennaio, e prima della scadenza per il pagamento della mini Imu fissato per il 24, arrivino altre sorprese. Nel governo c’è chi vuole sostituire la tassa con un’altra sul gioco d’azzardo, ma non è un’idea condivisa. In effetti, c’è un’altra parte del governo che pensa a un’ulteriore revisione della Tasi. Quella delle tasse sulla casa sembra quindi una storia infinita.
I sindaci dell’Emilia Romagna hanno inviato una lettera al Presidente del Consiglio Enrico Letta e al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano chiedendo di rivedere la mini Imu. A rispondere è stato il ministro per gli Affari regionali Graziano Delrio. Il ministro ha espresso la sua posizione favorevole al sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci e affermato che si potrebbe far fronte aumentando il carico fiscale sul gioco d’azzardo. Le possibilità che questa manovra riesca non sono però molte. C’è l’opposizione del ministero dell’Economia e Delrio ha detto di avere spiegato al sindaco di Ravenna le difficoltà di riuscita di questa operazione.
Per mercoledì è prevista la votazione in Senato della conversione del decreto Imu e in quella occasione dovrebbero arrivare degli emendamenti.

Dall’Imu alla Tasi con il rischio beffa

 Le novità del 2014 sulle tasse sulla casa si possono sintetizzare nel passaggio dall’Imu sulla prima casa alla Tasi. L’abolizione dell’Imu, salutata con piacere dei contribuenti e proprietari di prima casa, che sono circa l’82% degli italiani, rischia però di essere una beffa. In effetti, l’abolizione dell’Imu porta alla Tasi che potrebbe risultare più costosa della vecchia imposta sulla casa e influire maggiormente sulle abitazioni di minore valore.
Dal 2014 ci sarà quindi una nuova tassa che la Iuc. Questa si divide in Tasi, che è la Tassa sui servizi indivisibili, e la Tari, che è la Tassa sui rifiuti. La Iuc prevede quindi due tasse che hanno aliquote diverse. L’Imu ci sarà ancora per le abitazioni diverse dalla prima casa. La Tasi sembra quindi una nuova versione dell’Imu sulla prima casa che è stata abolita.
La Tasi costerà quanto o addirittura di più dell’Imu? La risposta si potrà conoscere tra qualche tempo visto che nella Legge di Stabilità ha stabilito che i comuni possono applicare un’aliquota massima dello 0,25% calcolata sull’imponibile Imu. I comuni sono in grado di applicare una aliquota nulla o prevedere delle detrazioni, ma in questi casi ne risponderebbero direttamente delle condizioni e conomiche e vista la situazione di molti comuni è una possibilità che sembra difficile.
Il rischio è che la Tasi la debbano pagare anche i proprietari di abitazioni di basso valore che prima erano esentati. Chi invece ha una abitazione di valore più consistente avrebbe tariffe più basse. I comuni affermano che si prevedono per loro minori entrate di un miliardo e mezzo, mentre le associazioni dei costruttori minacciano scioperi in caso di aumento delle aliquote.
La tassa sulla casa è quindi ancora complessa e la prima rata della Iuc che comprende anche la quota della Tasi si pagherà entro il 16 gennaio.

La Cgia di Mestre esprime preoccupazioni per la Tasi al 3,5 per mille

 La Cgia di Mestre commenta le nuove regole sulla Tasi inserite nella Legge di Stabilità che è stata approvata. La Tasi può arrivare a un’aliquota del 3,5 per mille sulla prima casa è c’è il rischio che ci siano aumenti nel 2014 per le famiglie.
La Cgia di Mestre lancia un allarme è si rivolge ai sindaci chiedendo loro di fare attenzione alle famiglie numerose e di salvaguardarli dagli eccessivi aumenti.
Dalle simulazioni emerge che le detrazioni, che arrivano a 1,3 miliardi di euro, porteranno a un risparmio medio delle famiglie che è di 66 euro, mentre con l’Imu nel 2012 era di 200 euro più 50 euro per ogni figlio.
La base imponibile della Tasi è la stessa dell’Imu e quindi gli aumenti potrebbero essere molti pesanti per le famiglie numerose. La Cgia di Mestre ha fatto degli esempi che rendono meglio le difficoltà che potrebbero appesantire la situazione di alcune famiglie. Una famiglia con tre figli che ha una casa di tipo A2 con rendita catastale di 620 euro con l’aliquota del 2 per mille avrà un aumento di 69 euro, mentre con l’aliquota al 3,5 per mille l’aumento rispetto all’Imu sarà di 186 euro. Le famiglie che hanno un’abitazione A3, di minore pregio rispetto alla A2, con l’aliquota al 3,5 per mille avranno un aumento di 182 euro.
Il segretario Cgia Giuseppe Bortolussi ha affermato “Certo i sindaci avranno la possibilità di regolare con ampia autonomia il sistema delle detrazioni. Per questo li invitiamo a intervenire in difesa delle famiglie più numerose e nei confronti dei proprietari delle abitazioni con le rendite catastali più basse. Se ciò non avverrà, saranno proprio questi soggetti a pagare il conto più salato”.

Nuove risorse ai Comuni per le detrazioni Tasi

 L’Aula di Montecitorio ha approvato oggi, esprimendo il suo sì definitivo, il testo della Legge di Stabilità, che nei prossimi giorni passerà quindi al Senato, per ricevere anche da quest’aula la definitiva approvazione. Restano ancora da approvare alla Camera, gli ultimi documenti di bilancio, come la Nota di variazione e il ddl di Bilancio, ma il Governo ha già annunciato alcune ulteriori novità sul piano fiscale. 

Le novità del nuovo anno su tasse e agevolazioni per gli immobili

 Oggi scade il pagamento dell’Imu per le abitazioni che non sono la prima casa e per gli altri fabbricati. Per chi ha una prima casa, invece, c’è da attendere il mese di gennaio per il pagamento della quota relativa all’aumento dell’aliquota, per quei comuni che hanno applicato la maggiorazione. La cosa riguarda più di 2.400 comuni e il maxi emendamento alla Legge di Stabilità prevede che la data del pagamento slitti dal 16 gennaio al 24 gennaio. La quota da pagare nella mini Imu è il 40% della differenza tra la tassa calcolata con l’aliquota del 2013 e quella calcolata con lo 0,4%. Questa parte dell’Imu non è stata tolta perché primariamente manca la copertura finanziaria che è di circa 400 milioni. Inoltre, a livello politico la situazione è cambiata e chi voleva l’abolizione totale dell’Imu non fa parte della nuova maggioranza.
Si erano prospettate delle possibili soluzioni per non gravare ancora con l’Imu sulle tasche dei cittadini. Tra queste, c’era la possibilità di detrarre la cifra dalla Iuc, la nuova tassa sulla casa, quella di fare coprire le mancate entrate per lo Stato aumentando la tassa sulle terze e quarte case e quella di detrazioni nella Tasi. Queste possibilità non sembrano però essere state confermate e quindi la parte di Imu da pagare rimane.
Con il nuovo anno la tassazione sulla casa cambierà. Ci saranno la Iuc e la Tasi, che nelle ultime modifiche alla Legge di Stabilità potrebbero essere leggermente cambiate. Cambieranno anche le tasse sulle compravendite immobiliari e acquistare da privati costerà meno. Ci saranno per tutto l’anno le agevolazioni per la ristrutturazione della casa e per la riqualificazione energetica.

Chi pagherà di più con la Tasi senza modifiche o detrazioni

 Che la Tasi, la nuova tassa sui servizi che insieme alla Tari costituisce una delle componenti della Trise, fosse meno economica della vecchia IMU, si era ipotizzato già da tempo. Ma ora anche il Governo sembra tornare sui suoi passi e rivedere le metodologie di applicazione della nuova imposta, in modo che non gravi troppo sulle spalle dei cittadini, o meglio, non più del passato. 

Le ipotesi di modifica della Tasi allo studio del Governo

 Dopo l’accordo che è stato raggiunto ieri a Palazzo Chigi tra il Presidente del Consiglio Enrico Letta, il vicepremier Angelino Alfano e il Ministro dell’Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni, nei prossimi giorni verranno ad essere modificati alcuni dei provvedimenti inseriti all’interno della legge finanziaria per il 2014-2015, tra cui il metodo di imposizione della Tasi, la nuova tassa sui servizi compresa all’interno della Trise.