Offerte sui conti correnti della CR di Bolzano

 La Cassa di Risparmio di Bolzano offre ai suoi clienti diversi prodotti tra cui anche dei convenienti conti correnti che uniscono alla facilità d’uso del conto anche l’erogazione di diversi servizi. I conti a disposizione sono diversi: Cristal, Bonus, Euregio e Chili.

Oggi approfondiamo la conoscenza del Conto Cristal, considerato il conto classico per eccellenza. Sicuramente questo prodotto garantisce la comoda e facile gestione dei flussi di denaro ma l’istituto di credito di Bolzano è convinto che la forza di un conto corrente sia negli “altri” servizi erogati.

Il Conto Cristal è disponibile in tre versioni: L, XL ed XXL in base alle prestazioni erogate e al canone mensile da corrispondere. Facciamo un esempio.

Cosa offre il Conto Cristal L? Un numero illimitato di operazioni possibili, dall’estratto conto ai pagamenti tramite POS anche all’estero. In più i clienti hanno in dotazione due carte di debito e la possibilità di chiedere un fido sul conto corrente fino ad un massimo di 2000 euro. Il conto può essere gestito in autonomia tramite Isi-banking, isi-point e isi-phone.

I risparmiatori incalliti saranno sicuramente ingolositi dalle offerte d’investimento, tra cui figura un comodo e redditizio piano d’accumulo capitale. E per gli automobilisti? oltre al telepass con operazione gratuite da parte della Cassa di Risparmio, si può contare anche su una riduzione della quota ACI annuale.

La carta Je@ns della Banca Popolare di Milano

 La carta Je@ns  non è una carta di credito ma una carta di pagamento prepagata, che può essere ricaricata e che si può acquistare in tutte le filiali della Banca Popolare di Milano. D’interessante ha almeno due aspetti: fa parte dei circuito MasterCard e in più ha sia il microchip interno che il PIN.

Si può usare subito, dal momento del rilascio e può essere caricata fino ad un massimo di 5000 euro. Così come per molte altre carte di pagamento, ha una scadenza fissata a cinque anni. La scadenza è indicata sul fronte della carta.

Cosa si può fare con la carta Je@ns. Il foglietto illustrativo spiega bene che la carta di pagamento può essere usata per fare acquisti in tutti gli esercizi commerciali convenzionati con il circuito Mastercard, sia in Italia che all’estero. Si può usare per acquistare e pagare online sui siti che espongono il marchio Mastercard. In più si può usare per prelevare contanti dai bancomat abilitati.

Nelle agenzie della Banca Popolare di Milano, nelle ricevitorie Sisal o con bonifico tramite l’IBAN associato alla carta, si può effettuare la ricarica della carta. Il credito ancora disponibile si può visualizzare tramite i Bancomat del gruppo Bipiemme e nelle stesse agenzie.

Online è disponibile anche il numero da chiamare per effettuare il blocco della carta.

La Commissione Europea ha approvato la ristrutturazione delle banche spagnole

 

 Gli istituti bancari coinvolti nel piano di salvataggio sono quattro: BankiaNcg Banco, Catalunya BancBanco de Valencia.

Per i primi tre istituti nazionalizzati, BankiaNcg BancoCatalunya Banc, la Commissione Europea crede che la ristrutturazione così come prevista nel piano di salvataggio possa in breve tempo riportare ad una gestione normale di lungo termine. L’accordo, preso nel rispetto delle volontà tanto delle autorità spagnole che di quelle europee, prevede una riduzione del 60% del bilancio entro il 2017, con il ricollocamento delle attività sul business al dettaglio e i prestiti alle Pmi. Una strategia che dovrebbe rafforzare il capitale e le posizioni di liquidità degli istituti in questione.

La ristrutturazione delle banche spagnole prevede dei tagli particolarmente duri che porteranno ad una sostanziale riduzione dell’organico, delle filiali e degli sportelli presenti sul territorio spagnolo.

Per il Banco de Valencia, invece, la misura è stata più forte: la banca sarà venduta a Caixabank e non sarà più un istituto di credito indipendente.

Nonostante la soddisfazione espressa da entrambe le parti per l’accordo raggiunto, i dati macroeconomici del paese continuano ad essere poco incoraggianti. Secondo il bollettino di novembre diffuso dalla Banca di Spagna il Pil del paese continuerà a diminuire fino alla fine dell’anno.

 

Panetta di Bankitalia sulle banche nostrane

 Si chiama Fabio Panetta ed è il vicedirettore di Bankitalia. Nel suo ultimo discorso durante il convegno dell’Aiaf a Milano, Panetta ha affrontato il tema delle banche italiane.

La prima constatazione è che il credito bancario si sta riducendo e questa contrazione non accenna a diminuire. Se si dovesse fare una previsione anche per il prossimo anno, si potrebbe confermare il trend: la contrazione continuerà nel 2013 anche se sarà sicuramente inferiore.

Resta quindi un problema di fondo che è la redditività delle banche che è già molto bassa e non accenna assolutamente a diminuire visto che i tassi d’interesse restano molto bassi, la contrazione del credito è evidente, ma bisogna fare i conti anche con i costi elevati del denaro che arriva dai fondi.

Secondo Panetta si può parlare di “eccesso delle capacità produttiva” e in futuro è difficile che s’interverrà sui costi e sulla struttura distributiva.

In pratica sul lungo periodo, dice il vicedirettore di Bankitalia, si ipotizza un aumento molto forte dei ricavi per alcuni motivi precisi: la nuova normativa sul credito bancario che richiede più capitale alle banche a fronte di una penalizzazione del trading; il freno del credito e il rallentamento globale della zona  euro. E’ in dubbio il prossimo intervento della BCE.

Mutui in calo anche in Spagna

 Il mercato immobiliare è in crisi e di certo andare a controllare quel che accade nei paesi che maggiormente stanno risentendo del rallentamento economico, non è molto utile. Eppure le ultime analisi sul mercato immobiliare analizzano prioritariamente la situazione spagnola.

Il mercato spagnolo delle compravendite immobiliari è in crisi e con esso tutto il comparto dei mutui. Ad illustrare la situazione abbastanza drammatica ci ha pensato l’Istituto Spagnolo di Statistica, l’equivalente iberico del nostro Istat che ha preso in esame i dati riferiti ad agosto e settembre.

Il numero di erogazioni nel mese di settembre è in calo, ma questa diminuzione è in linea con quanto già visto in agosto. Ci sono state ben 21.195 erogazioni di mutui e questo numero indica una flessione corposa del 32,2 per cento rispetto allo stesso mese del 2022.

La bolla immobiliare spagnola ci sta esplodendo sotto gli occhi ma gli elementi per individuarla erano già disponibili alla fine dell’estate. Ad agosto, ad esempio, c’era stato un calo delle richieste di mutuo pari al 28,5 per cento. Ma con settembre, ormai, il calo si è fatto evidente: è da 29 mesi che si perpetua.

La diminuzione delle richieste di mutui è un riflesso diretto dell’estendersi della crisi economica. I cittadini spagnoli, in più, se anche chiedono fondi, ne chiedono molti meno, in media 102.407 euro, cioè il 7,1% in meno rispetto a quanto registrato nel settembre 2011.

Situazione critica per i prestiti bancari dell’Eurozona

 Si chiama crowding out, ossia effetto spiazzamento, quello che si è verificato nel mese di ottobre nei paesi dell’Eurozona. Mentre la crescita della massa monetaria si è attestata su di un +3,9% su base annua e i prestiti bancari per il finanziamento del debito sovrano dei vari stati continuano a salire, i prestiti destinati alle imprese, invece, continuano a scendere, contribuendo a creare maggiori difficoltà di reperimento di liquidi.

Nello specifico, nel mese di ottobre l’offerta di credito bancario ai governi e’ salita dell’8,8% su base annua (+ 0,6% rispetto al mese precedente), mentre nel settore privato la contrazione dei prestiti è stata pari a -0,7% (-0,9% a settembre, che si trasforma in un una contrazione pari a -1,8% su base annua. Tra le cause soprattutto pesa la diminuzione della domanda e le nuove regole adottate dalle banche per la concessione dei prestiti.

Nessuna tipologia di prestito per le imprese è stata risparmiata dalla contrazione. I prestiti per il finanziamento del circolante hanno registrato un -2% su base annua, i prestiti per gli investimenti sono scesi del  -4,4% e anche quelli superiori ai cinque anni hanno registrato registrano una flessione pari a -0,8%.

I prestiti alle famiglie, invece, si trovano in una situazione di sostanziale equilibrio, i mutui per l’acquisto della casa hanno subito un aumento del +1,3% su base annua (+0,7% a settembre), mentre il credito al consumo ha registrato una contrazione dello -0,8%.

Banche: chiesto il rinvio di Basilea 3

 Chiesto il rinvio delle regole di Basilea 3 da parte delle banche italiane che non vedono nelle nuove norme che dovrebbero entrare in vigore a partire dall’anno prossimo, uno strumento di rilancio dell’economia e di consolidamento del settore creditizio.

La protagonista assoluta di questa vicenda è la federazione bancaria europea che ha inviato una lettera direttamente al Commissario europeo per il Mercato Interno, Michel Barnier, con la richiesta di un rinvio dell’applicazione delle regole previste per il Basilea 3. 

La richiesta parte dalla considerazione che anche le banche americane potrebbero attraversare un momento di crisi a partire dal primo gennaio dell’anno prossimo, se la nuova normativa diventasse operativa. A diffondere la lettera e gli intenti della Federazione, ci ha poi pensato anche l’Abi.

Qualora la richiesta fosse esaudita e qualora gli analisti della Federazione avessero ragione, la ripresa economica dovrebbe iniziare già a metà dell’anno prossimo. Si dovrebbe infatti chiudere un ciclo economico, le imprese dovrebbero avere maggior credito a disposizione ma ci potrebbe essere un ritorno ai livelli precrisi anche per quanto riguarda i finanziamenti e le richieste di mutuo per le famiglie.

L’analisi della situazione americana è stata abbastanza convincente ma di cosa parla l’accordo Basilea 3 nello specifico? Definisce degli standard validi a livello internazionale, validi per le banche, riguardo il loro patrimonio e la disponibilità di liquidità.

L’approfondimento sul sito della Banca d’Italia.

Il salvataggio di Cipro all’orizzonte

 In questi giorni di riunioni e meeting rinviati in Europa, tutti parlano della Grecia, ma pochi, invece, prendono la palla al balzo per analizzare anche la situazione di Cipro. Il governo cipriota è stato oggetto di discussione nella settimana passata.

Sembra infatti che il governo abbia assicurato la presentazione di un piano di salvataggio concordato con Bruxelles ma i creditori sono ancora scettici sul risultato e sull’effettività di questa decisione.

L’ultima riunione tra i leader europei è stata densa perché sul fuoco c’era davvero tanta carne: la Grecia certamente ma anche un piano di salvataggio concordato tra Unione Europea, Fondo Monetario e Banca Centrale, per Cipro. Fiducioso il portavoce cipriota Stefanos Stefanou.

Il piano raccontato alla stampa prevede un intervento, o meglio un finanziamento per le banche di Cipro che sono state costrette quasi a chiudere i battenti a causa di un’esposizione eccessiva rispetto al debito greco. I legami tra Cipro e Atene, in fondo, sono noti da tempo.

Il piano d’aiuti sarebbe un finanziamento di 16 o 17 miliardi di euro che equivalgono al PIL annuo del paese. Ma tutti i paesi della zona euro dovranno ratificare questa decisione e Cipro dovrà dimostrare avere gli strumenti per risanare e consolidare le basi del sistema bancario e di quello produttivo.

Chi investe in opzioni binarie prende spunto da queste notizie per indirizzare al meglio gli investimenti, sulla base del verificarsi o meno di questo “salvataggio”.

Mutui flessibili Banca Popolare di Vicenza

 La Banca Popolare di Vicenza offre ai suoi clienti la possibilità di accendere un mutuo a tasso misto che consente alle famiglie di approfittare sempre delle oscillazioni dei tassi di mercato. L’istituto di credito in questione rende disponibili due prodotti della stessa linea: il Mutuo Facile a Tasso Mixed e il Mutuo Facile con Opzione sul Tasso.

Il mutuo flessibile della Banca Popolare di Vicenza consente di sfruttare la convenienza dei migliori tassi del periodo, siano essi variabili o fissi. In questo modo, differenziando il tipo di tasso durante il periodo di finanziamento, nel rispetto delle proprie necessità e scadenze, si può ottenere un finanziamento che copre fino all’80 per cento del valore dell’immobile.

Il mutuo flessibile può essere finalizzato all’acquisto della prima o della seconda casa, all’ampliamento o alla costruzione dell’immobile.

Il  Mutuo Facile a Tasso Mixed consente di dividere il piano d’ammortamento in due fasi. Nella prima fase che può essere di 6, 12, 24 o 60 mesi a scelta del richiedente, il tasso d’interesse applicato è fisso mentre diventa variabile nella seconda fase del mutuo fino alla scadenza del rimborso.

Il Mutuo Facile con Opzione sul Tasso consente di modificare periodicamente il tipo di tasso applicato per un certo periodo di tempo. Per il primo anno il tasso è fisso poi a scadenze prefissate si può optare per il variabile. Le scadenze prefissate sono il primo, il quarto, il settimo, il decimo, il quindicesimo, il ventesimo e il venticinquesimo anno.

Ambra online BCE Acquisto

 Banca Sella, convenzionata con Mutuionline, offre un prodotto in offerta con condizioni esclusive online per chi contatta l’istituto di credito tramite il sito dell’intermediario. Per accedere all’offerta del Mutuo Ambra Online BCE Acquisto è necessario essere residenti in una zona di competenza della banca.

Questo mutuo è finalizzato all’acquisto della prima casa ed è un mutuo a tasso variabile classico il cui loan to value si colloca al 70 per cento del valore cauzionale dell’immobile oggetto del finanziamento.

Il piano di rimborso può variare da un minimo di 10 ad un massimo di 15 anni. Come è evidente dal nome del prodotto, si tratta di un mutuo a tasso variabile in cui si somma al tasso BCE uno spread variabile in base al piano di rimborso scelto: 2,40% per i mutui decennali; 2,50% per i mutui a 15 anni; 2,55% per i mutui a 20 anni e 2,70% per i mutui a 25 anni.

Per capire quanto costa questo mutuo è necessario aggiungere alle spese anche quelle per l’istruttoria pari all’1 per cento dell’importo erogato con un minimo di spesa di 250 euro per i mutui a 10, 20 e 25 anni. Le spese di perizia sono interamente a carico dei mutuatari e sono di circa 200 euro, ma il prezzo è comunicato dal tecnico incaricato dalla banca.

Infine, da non dimenticare anche le spese periodiche, l’imposta sostitutiva e le assicurazioni. La scheda completa del mutuo è disponibile a questo indirizzo.