I 10 lavori da fare nel 2014 per avere la più alta qualità della vita

 Un sondaggio anonimo compiuto di recente online ha rivelato quali sono le professioni che nel 2014 consentono a chi le svolge di ottenere la più alta qualità della vita, ovvero il miglior rapporto tra vita professionale e vita privata. Il sondaggio è stato realizzato dal network americano Glassdoor, portale USA nato nel 2007 che funge anche da vetrina per le aziende. 

Le professioni lavorative più ricercate nei primi 3 mesi del 2014

 Nel corso degli ultimi mesi il numero delle persone senza lavoro in Italia è venuto ancora ad aumentare, anche se gli ultimi dati statistici hanno fatto rilevare un abbassamento dei livelli di disoccupazione generica nel mese di giugno rispetto a quello precedente di maggio 2014, circostanza che non si verificava da molto tempo in Italia. 

Lavoro, quali sono le figure più ricercate

 La disoccupazione raggiunge livelli record e un terzo delle aziende non riesce a trovare personale. Questo emerge dalla nona Talent Shortage Survey, la ricerca fatta da ManpowerGroup su circa 37 mila società in 42 Paesi del mondo.

La finanza pubblica rimane il primo obiettivo del Governo

 L’attenzione del governo resta incentrata sulla finanza pubblica come ha ribadito il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervenendo alla presentazione del rapporto 2014 della Corte dei Conti sul coordinamento della finanza pubblica: “rimane al centro dell’attenzione del governo: l’Italia ha fatto e continua a fare i compiti a casa”.

La riforma Madia, dipendenti pubblici in pensione un anno prima

 La riforma della pubblica amministrazione annunciata dal governo Renzi va avanti, e arriva l’annuncio del ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madìa, che ha aperto ufficialmente ad un programma di prepensionamento per i lavoratori della pubblica amministrazione.

Pos negli studi dei professionisti, previsto dal governo Monti

 Il presidente del Consiglio nazionale degli architetti, Leopoldo Freyrie, la ha definita «una tangente da 150 euro all’anno» a svantaggio delle «giovani partite Iva che già sopravvivono con stipendi da fame» il tutto a solo vantaggio delle banche.